Lecce-Juventus 0-3, i bianconeri balzano al primo posto

La doppietta di Vlahovic e l'incornata vincente di Bremer espugnano il Via del Mare e firmano il sorpasso sull'Inter, chiamata comunque a recuperare la partita contro l'Atalanta

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
21 gennaio 2024
Dusan Vlahovic (Ansa)

Dusan Vlahovic (Ansa)

Lecce, 21 gennaio 2024 - Missione sorpasso compiuta, seppur con un asterisco a pesare come un macigno in una classifica che cambia padrone: l'Inter è impegnata in Supercoppa, con la finale con il Napoli in programma domani a Riyad e ovviamente non gioca il proprio turno di campionato contro l'Atalanta, offrendo così alla Juventus l'assist buono per balzare al comando della graduatoria. Per farlo i bianconeri devono superare l'ostacolo Lecce nel mai banale teatro del Via del Mare. Dopo un primo tempo chiuso e povero di chance su entrambi i fronti, la banda Allegri mette la freccia e lo fa nel giro di 9' con un super Vlahovic, che con una doppietta da rapace d'area, rifinita dal tris finale di Bremer, firma una vittoria pesantissima che significa 52 punti in classifica contro i 51 dell'Inter, che non ha ricordi proprio positivi quando di mezzo ci sono un asterisco e una partita da recuperare.  

Le formazioni ufficiali

  D'Aversa sceglie un 4-3-3 aperto da Falcone, protetto da Gendrey, Pongracic, Baschirotto e Gallo: in mezzo al campo ci sono Kaba, Ramadani e Gonzalez, mentre la linea di attacco annovera Oudin, Krstovic e Almqvist. Allegri risponde con un 3-5-2 che tra i pali vede Szczesny, con Gatti, Bremer e Danilo in difesa e Cambiaso e Kostic come quinti: la mediana è formata da McKennie, Locatelli e Miretti, mentre il reparto avanzato è composto da Vlahovic e Yildiz.  

Primo tempo

  Praticamente dal punto di battuta parte un lancio lungo per McKennie, che a sua volta crossa per Vlahovic, la cui girata al volo manca di poco il bersaglio grosso. Il Lecce risponde con un'aggressività che porta a un paio di punizione da zone interessanti del campo: da una di esse, al 5', Oudin mette in area un pallone che diventa di platino per Krstovic allorché Bremer e Baschirotto si ostacolano, ma il mancino del numero 9 di casa termina sul fondo. All'11' Kaba e Almqvist pasticciano in fase difensiva e regalano alla Juventus un corner, dai cui sviluppi, dopo la battuta di Miretti, McKennie salta alla perfezione: Krstovic, appostato sulla linea, evita la beffa ai suoi. Poco dopo i bianconeri combinano sull'asse Vlahovic-Kostic, con la bordata di quest'ultimo che termina di poco alta. Al 15' il solito Oudin apparecchia per la girata al volo di Krstovic, la cui mira è però totalmente sballata. La partita entra in una fase di stanca che si interrompe al 34', quando McKennie sbaglia il disimpegno per Locatelli: Ramadani recupera la sfera e serve Oudin, che senza pensarci troppo calcia verso Szczesny, al primo vero intervento della sua serata. In realtà, nonostante i 2' di recupero concessi da Doveri, anche Falcone rimane inoperoso al termine di un primo tempo con diverse occasioni su entrambi i fronti ma nessuna o quasi di fatto nello specchio di porta, con lo 0-0 che è quindi il lecito risultato di quanto prodotto da due squadre che si sono a lungo annullate.

Secondo tempo

  Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi: tra essi c'è Kaba, che lancia lungo per Almqvist, per Doveri fermato con le buone in area di rigore. La Juventus reagisce al 49', quando Kostic scende e serve a rimorchio Miretti, la cui conclusione verso il primo palo viene deviata in maniera provvidenziale in corner: come già successo nel primo tempo, proprio Miretti si incarica della battuta, cercando e trovando la testa di McKennie, sul quale è attento Falcone. Al 52' ancora Kostic fa il vuoto sulla sua corsia, annullando Gendrey, prima di crossare per Vlahovic, che in tuffo manca la porta. Sul ribaltamento Almqvist fa tutto da solo prima di calciare col sinistro: il solito Kostic, l'uomo ovunque in questa fase di partita, devia la sfera in angolo. Allegri apre la girandola dei cambi inserendo Weah per Miretti, con Cambiaso che quindi si accentra. La mossa del tecnico bianconero suona la sveglia ai suoi, che al 59' passano in vantaggio grazie a Vlahovic, che con un sinistro al volo insacca su suggerimento proprio di Cambiaso, bravo a sua volta ad arrivare per primo su una palla respinta a fatica di Falcone su precedente conclusione di Yildiz. D'Aversa non ci sta e getta nella mischia Blin per Gonzalez, Dorgu per Gallo e Pierotti per Oudin. Le mosse dell'allenatore giallorosso però non pagano, dato che al 68' la Juventus raddoppia grazie al solito Vlahovic, che in spaccata quasi sulla linea di porta 'scippa' il gol a McKennie, che da due passi aveva colpito di testa su suggerimento di Kostic, uno dei migliori in campo: per il centrocampista statunitense arriva la consolazione dell'assist a referto e di una partita complicata ma apparentemente già in ghiaccio. D'Aversa, quasi come una mossa della disperazione, cambia ancora e inserisce Sansone e Piccoli per Almqvist e Krstovic, il cui digiuno in zona gol ha assunto dei tratti quasi grotteschi. Anche Allegri, seppur per motivi diversi, pesca dalla panchina: dentro Iling-Junior per Kostic e Milik per Yildiz, stasera decisamente sottotono rispetto alle precedenti uscite. Al 76' si rivede in attacco il Lecce con Dorgu, che riceve da Kaba e scocca un destro a giro che non sorprende Szczesny. Allegri richiama a bordo campo anche un esausto Cambiaso, rilevato da Alex Sandro. In effetti, i giochi al Via del Mare sono ormai fatti e all'85' Bremer cala il tris con uno stacco imperioso su una punizione battuta da Iling-Junior. La partita ha detto tutto quello che doveva dire e il 'garbage time' di 3' concesso da Doveri non cambia le cose: vince la Juventus, che sale a 52 punti contro i 51 dell'Inter, che ha sì una gara in meno ma anche l'onere sulle proprie spalle di non poter sbagliare in un testa a testa che comunque andrà avanti fino al termine del campionato. Dall'altra parte c'è un Lecce a tratti molto bello e intenso ma, come già successo più volte, poco pericoloso in zona gol.

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