È un Milan che parla francese: rinnovate certezze ma guai ad abbassare la guardia

La convincente vittoria contro la Roma permette al Diavolo di blindare il terzo posto: ora serve una continuità a lungo termine

di ILARIA CHECCHI -
14 gennaio 2024
Theo Hernandez, Adli e Giroud insieme a Kjaer

Theo Hernandez, Adli e Giroud insieme a Kjaer

Milano, 14 gennaio 2024 – Il derby americano parla francese: grazie ai gol di Adli, Giroud e Theo Hernandez, infatti, il Milan ha rispedito al mittente le velleità di una Roma mai veramente pericolosa dando un segnale forte di riscatto dopo la cocente eliminazione ai quarti di finale di Coppa Italia. La sensazione è che il Diavolo abbia bisogno di incassare un duro colpo per trovare ogni volta gli strumenti giusti per macinare gioco e gol, come se avesse bisogno di uno scossone per ripristinare l’ordine delle cose: ora il compito di Stefano Pioli e di tutto il gruppo sarà quello di dare continuità alla convincente prestazione offerta contro i capitolini, fatta non solo di una prolificità sotto rete importante ma di un atteggiamento collettivo lucido, determinato e mai sazio. Ora la quarta piazza è lontana otto lunghezze e la quinta nove e il Milan, con il numero uno di RedBird Gerry Cardinale per la prima volta accanto a Ibra in tribuna, può sorridere: il suo discorso motivazionale fatto negli spogliatoi prima del match ha sortito gli effetti sperati. “È stata bella la sua presenza nello spogliatoio prima della partita. Ci ha sostenuto e stimolato, ha confermato che il club sarà sempre ambizioso, rispettando sempre il bilancio. Non parlo del budget per il mercato di gennaio perché non ne sono a conoscenza”, le parole di Pioli. Se il tecnico emiliano chiede, ridendo, di togliere il Diavolo dalla lotta scudetto, la sensazione è il Milan debba davvero fare la corsa solo su se stesso, puntando a fare un ottimo girone di ritorno.

Certezze

Con il terzo posto in classifica consolidato, l’obiettivo si sposta ora sull’Europa League, un palcoscenico che non ha mai sorriso al club di via Aldo Rossi che sogna di mettere in bacheca un trofeo mai vinto prima: emettere giudizi troppo affrettati sulla guarigione del Milan sarebbe sbagliato, soprattutto se si guarda al recente passato, che ha già visto la squadra riscattarsi dopo momenti complicati salvo poi ricadere negli stessi errori nel breve termine. La partita di domenica sera, però, ha regalato agli oltre 74mila presenti a San Siro delle rinnovate certezze: in primis, Theo Hernandez sulla fascia sinistra è in grado di dare un apporto nettamente superiore in termini di gioco, velocità e concretezza. Il mancino secco, arrivato dopo un tacco delizioso di Giroud, ne è la prova concreta ma, rete a parte, è stata la qualità messa al servizio del gruppo a spiccare nella prova del francese che è stato finora coinvolto in 50 reti nei cinque grandi campionati europei con 27 marcature e 23 assist. Certezza è sinonimo anche di Olivier: il bomber d’Oltralpe quando deve lasciare il segno non si tira mai indietro e con il colpo di testa rifilato alla Roma, il secondo centro consecutivo in campionato, ha raggiunto quota 10 reti in Serie A, undici stagionali fino a questo momento. Il numero 9 francese è andato in doppia cifra di gol per la terza stagione di fila in Serie A e l’ultimo giocatore del Milan a riuscirci prima di lui era stato Alexandre Pato (tra il 2008/09 e il 2010/11).

Prime volte

A prendersi la scena con merito, poi, dopo mesi di lavoro, dedizione e pazienza è stato Yacine Adli: primo acuto francese della serata, quello del centrocampista che ha finalmente trovato il suo primo gol in rossonero dopo sei mesi in cui sta lavorando per rendere al meglio come regista basso. Una gioia voluta e cercata per un giocatore da sempre stato nelle retrovie e spesso poco tenuto in considerazione ma che sta dimostrando di poter dare il suo contributo prezioso alla causa rossonera.

Gabbia

A limitare al meglio Lukaku, uno degli elementi più temuti tra le fila giallorosse, ci ha pensato un Matteo Gabbia in gran spolvero dopo essere tornato a Milanello dal prestito al Villareal: "Sono contento che siamo riusciti a voltare pagina subito e vincere contro un avversario forte, ora c’è bisogno di continuità. I rimpianti ci sono ma vanno accantonati, ora è il momento di spingere, a fine stagione tireremo le somme. Meglio guardare al futuro che al passato. In Spagna è stata un’esperienza ultra formativa, mi ha reso molto felice”.

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