Napoli-Como, Conte: "Occhio alla squadra rivelazione. E alla pressione che viene da fuori"

Il tecnico avverte i suoi sulle insidie che attendono gli azzurri: da Fabregas alle società che, a detta sua, si nascondono. "La storia non mente: gli scudetti si vincono solo con certi parametri che noi non abbiamo"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
2 ottobre 2024
Antonio Conte (Ansa)

Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 2 ottobre 2024 - Nella meticolosità di Antonio Conte, un allenatore che notoriamente non lascia nulla al caso, rientra anche la novità delle conferenze stampa: non più alla vigilia delle partite, bensì due giorni prima, quasi a voler dare ancora più importanza alla rifinitura. E così, neanche il tempo di metabolizzare il 2-0 inflitto al Monza che è valso il ritorno in solitaria in cima alla classifica dopo 483 giorni, che il tecnico salentino si ripresenta davanti a microfoni e taccuini per introdurre la gara con il Como, in programma venerdì 4 ottobre alle 18.30 sempre al Maradona.

Verso il Como

La prima domanda rivolta a Conte non poteva che riguardare il primo posto in classifica del suo Napoli. "Dobbiamo continuare a lavorare seriamente, senza fare voli pindarici, perché è un periodo di assestamento per tutte le squadre: lo dimostra anche il fatto che davanti si sono alternate sei squadre in sei giornate di campionato. Per noi è comunque importante aver fatto molti punti: è tutto fieno in cascina che ci servirà quando arriveranno momenti bui. Nel frattempo si continua a pedalare e devo dire che sono felice di farlo con un gruppo che recepisce al meglio". All'orizzonte per gli azzurri c'è la trappola Como, di cui Conte non si fida. "Conosco bene Cesc Fabregas, con il quale ho vinto la Premier League ai tempi del Chelsea: fin da quando giocava ho sempre pensato che potesse fare l'allenatore e sono contento per lui per i risultati che sta raccogliendo. Il Como è una squadra in salute che ha anche meno punti di quelli che avrebbe potuto avere: giocano bene, hanno qualità e in rosa ci sono giocatori di sicuro avvenire che oggi hanno dalla loro l'entusiasmo, motivo per cui ci daranno molto filo da torcere".

Il Napoli però potrà contare sulla terza gara di fila in un Maradona ancora una volta quasi sold out: come sempre, Conte ne approfitta per guardare più in là. "In Italia siamo indietro a livello di infrastrutture e parlo sia degli stadi sia dei centri tecnici: migliorare questi aspetti permetterebbe una crescita globale del movimento". In attesa che ciò si avveri, il tecnico salentino può godersi un Romelu Lukaku a sua totale disposizione, come si evince dall'ennesimo no rifilato al Belgio proprio per affinare la propria condizione all'ombra del Vesuvio. "Sta cominciando a lavorare con gli stessi carichi dei compagni, ma lui ha bisogno di un programma diverso perché ha un fisico particolare. Al di là di questo, si sta integrando sempre meglio e per me averlo in campo sposta sempre gli equilibri". Chissà che il bomber non torni a segnare contro il Como. "Come sempre c'è da lavorare per migliorare tutto. Parlo della parte della tattica e della gestione delle partite, perché a volte siamo un po' frettolosi invece di pensare alla scelta giusta da prendere. Quello che mi piace è che vedo piena disponibilità nei ragazzi: si applicano e questo mi lascia pensare che, dopo questi tre mesi iniziali di lavoro, continueremo a crescere insieme".

"No alla pressione (da fuori)"

Neanche il tempo di approdare al primo posto che in casa Napoli partono pensieri e retropensieri tra speranze e suggestioni, alcune delle quali alimentate proprio da Aurelio De Laurentiis: Conte, evidentemente, avverte solo le sollecitazioni che arrivano dall'esterno e mette in guardia la sua squadra e l'intera piazza. "Ora non conta la posizione: conta solo conquistare punti. Ogni gara è difficile e insidiosa, soprattutto per noi che abbiamo cominciato da poco questo nuovo percorso. La pressione sale ed è qualcosa alla quale dobbiamo abituarci. Io la avverto sempre e così deve essere anche per i ragazzi: bisogna costruire - continua Conte – una sana mentalità volta alla conquista dei tre punti, alla paura che ti aiuta a non sbagliare e a non peccare di presunzione. Questa è la pressione positiva alla quale dovremo farci il callo: sulle cose che arrivano dall'esterno dobbiamo tapparci le orecchie, perché qualche furbetto ce la può mettere addosso per coprire la propria squadra, ma la storia del calcio ci insegna che gli scudetti, tranne in rari casi, si vincono con i valori delle rose e con il monte ingaggi all'altezza dell'obiettivo".

Insomma, con buona pace del proprio presidente e dei suoi corposi investimenti profusi in estate, Conte tira fuori il Napoli dalla lotta scudetto. Ma sarà proprio così? Difficile, a maggior ragione qualora Khvicha Kvaratskhelia continuasse su livelli alti. "Nell'ultima partita era un po' nervoso ma non ho visto perché. Questa cosa comunque mi piace: significa che è presente nella sfida e che è coinvolto, anche se comunque deve stare calmo per non rischiare il rosso". Anche lo stesso Maradona sta apprezzando l'idolo dello scudetto tornato al centro del progetto. "La passione dei tifosi è linfa vitale per noi e i giocatori devono sentire questa alchimia, responsabilizzandosi e sudando ancora di più la maglia. Come dissi al momento del mio arrivo qui, non promettiamo risultati ma l'impegno sì, quello non mancherà mai". Tra i giocatori rigenerati dalla nuova gestione tecnica ci sono anche Amir Rrahmani e André-Frank Zambo Anguissa, due elementi che fino a pochi mesi fa sembravano caduti in un torpore definitivo: senza contare l'onnipresente Stanislav Lobotka e i volti nuovi Scott McTominay e Billy Gilmour. "La storia dice che dopo aver lavorato con me i giocatori migliorano. Rrahmani è un discorso particolare: come dissi al momento del mio arrivo, aver subito 48 reti l'anno scorso non poteva implicare responsabilità solo ai difensori. La fase arretrata si costruisce partendo dagli altri reparti e solo così si vincono gli scudetti. Quanto al centrocampo - continua Conte - abbiamo tantissime alternative, con diverse coppie che possono variare". Infine un proclama sul prossimo filotto (Como, Empoli, Lecce) non impossibile (sulla carta) che attende il Napoli. "Chiedo ai ragazzi di lavorare, con l'obiettivo dei tre punti nel mirino ma senza sottovalutare alcun avversario, come ci insegnano queste prime battute del campionato".

 

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