Napoli, frenata per Gabri Veiga: dettagli e motivazioni

L'affare non sembra in discussione, ma per ora slitta l'ufficialità dell'arrivo dello spagnolo e, con essa, le partenze degli esuberi Demme e Gaetano

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
21 agosto 2023
Gabri Veiga (Ansa)

Gabri Veiga (Ansa)

Napoli, 21 agosto 2023 – Quello che doveva essere il giorno di Gabri Veiga è diventato il giorno della frenata dell'affare: non brusca, al punto da mettere in discussione l'intero trasferimento, ma di certo non piacevole.

Le cause del ritardo

Chi aspettava lo spagnolo a Villa Stuart per le consuete visite mediche di rito è rimasto deluso da un intoppo che, in una sessione di calciomercato così intensa e ricca di capovolgimenti di fronte, ha fatto subito temere il peggio. Insomma, quanto successo tra l'Inter e Lazar Samardzic, tra l'altro ex pupillo proprio degli azzurri, ha fatto scuola. Stavolta però la situazione sembra piuttosto diversa. Innanzitutto, di mezzo non ci sono un giocatore confuso e indeciso e un entourage che invece, evidentemente, sa bene quello che vuole e che non vuole. Anzi, l'esatto opposto: Gabri Veiga ha voluto e vuole fortemente il Napoli, per un matrimonio che si consumerà ma non in tempi strettissimi. Alla base della frenata ci sono alcuni dettagli da sistemare che però, al momento, non sembrano pericolosi per l'intero affare. A proposito di dettagli: il resto delle condizioni non è destinato a cambiare, con il Celta Vigo che incasserà 36 milioni più bonus più (forse) una percentuale sulla futura rivendita. In realtà, secondo qualche voce, dietro il recente rallentamento potrebbe esserci proprio il desiderio del Napoli di provare a risparmiare qualcosa sull'esborso inizialmente pattuito, che tra l'altro andrebbe più o meno a coprire il valore della clausola rescissoria (40 milioni) presente nel contratto del classe 2002. Chissà che a spingere Aurelio De Laurentiis, che resta il principale uomo mercato del club partenopeo a dispetto dell'insediamento del nuovo direttore sportivo Mauro Meluso, non sia proprio il desiderio di esibirsi in un'altra prova di forza in un'estate in cui le sfide, mediatiche e non, non sono mancate. E, alla luce dell'imminente contenzioso con Luciano Spalletti, di certo non mancheranno. In un tale contesto per il patron mostrarsi accondiscendente alle richieste del Celta Vigo, quindi non proprio di una società di vertice del calcio spagnolo, potrebbe essere visto come un segno di debolezza. Al di là di speculazioni e retropensieri, la realtà parla chiaro: Gabri Veiga non è ancora un giocatore del Napoli nonostante le rassicurazioni fornite nelle ultime ore da Rafa Benitez, oggi allenatore del Celta Vigo. Rassicurazioni che ovviamente lasciano presagire la fumata bianca a stretto giro di posta: probabilmente già nel corso della prima metà di questa settimana, quella che condurrà alla sfida interna contro la Lazio.

Demme e Gaetano in uscita

Già, la Lazio: al momento non esattamente un'isola felice e forse non solo per la cocente e sorprendente sconfitta in rimonta contro il Lecce. Mentre a Castel Volturno il problema principale sembra il semplice ritardo legato all'arrivo di fatto non in bilico di Gabri Veiga, dalle parti di Formello le carenze sono ben altre: a evidenziarle nelle settimane scorse era stato Maurizio Sarri, mentre dopo il clamoroso tonfo del Via del Mare è stato Ciro Immobile in persona a lanciare l'allarme. In questi casi però, si sa, l'onere si sposta tutto dalla parte di chi gode delle migliori condizioni. In questo caso un Napoli che, in caso di mancato successo all'esordio al Maradona, potrebbe già mangiarsi le mani per i punti lasciati per strada. Discorsi prematuri per tutti, ovviamente, ma in un campioanato che si preannuncia più tirato e combattuto di quello precedente, ogni dettaglio potrebbe fare la differenza. Proprio come i dettagli che stanno rimandando l'arrivo di Gabri Veiga, il tassello indicato per completare il centrocampo azzurro. In realtà dopo l'acquisto dello spagnolo la mediana del Napoli avrà almeno un esubero. Il primo risponde al nome di Diego Demme, vicino a tornare in patria: per la precisione all'Hertha Berlino, dove approderà a titolo definitivo dietro pagamento di 1,5 milioni, curiosamente la stessa somma (netta) che il tedesco incasserà per i prossimi 3 anni. Insomma, per tornare al discorso precedente, per una volta De Laurentiis ha dovuto ammorbidire le proprie pretese, che fino a qualche mese fa ammontavano a 6 milioni: decisamente troppi per una riserva neanche tanto giovane e neanche tanto integra fisicamente. L'altro centrocampista in uscita è Gianluca Gaetano, la cui situazione si presente totalmente opposta. Innanzitutto l'età è diversa: il prodotto del vivaio azzurro, per la verità uno dei pochi sfornati negli ultimi anni, è un classe 2000 che, in quanto tale, è ancora in fase di crescita e miglioramento. Il problema è che per farlo Gaetano, come qualsiasi altro giocatore nei suoi panni, ha bisogno di spazio, minuti e, soprattutto fiducia: tutti elementi, specialmente i primi due, che al momento Rudi Garcia non può garantire. Difficile però che Gaetano possa essere ceduto a titolo definitivo: è più probabile un altro giro in prestito, con l'Empoli che potrebbe essere la destinazione buona. Prima però servirà l'ufficialità dell'acquisto di Gabri Veiga: un evento che ieri sera sembrava a un passo e oggi decisamente meno. Il calciomercato però, si sa, vive di continui scossoni e capovolgimenti di fronte che possono andare in entrambe le direzioni: prima quella negativa che ha allontanato lo spagnolo dagli azzurri e poi magari la virata inversa, quella che potrebbe condurre alla fumata bianca forse già nelle prossime ore. E comunque in tempo per la sfida contro la Lazio, uno dei primissimi banchi di prova della stagione. Basti pensare che nel prossimo turno al Maradona si affronteranno le prime due classificate dello scorso campionato, seppur divise da una forbice molto ampia di punti. E' comunque ormai storia del passato: per il Napoli, chiamato oggi a difendersi dagli attacchi delle altre rivali per il titolo, ma anche per la Lazio, oggi un cantiere aperto in cui però mancano operai e materiali. L'allarme l'hanno lanciato Sarri prima e Immobile poi: rispettivamente un ex che negli ultimi anni ha sempre diviso il pubblico di Fuorigrotta e un bomber che, a dispetto del trascorrere del tempo, fa sempre paura.

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