Napoli, specialità debutti: 7 vittorie di fila. Intanto si avvicina Gabri Veiga

La vittoria contro il Frosinone allunga la striscia positiva all'alba dei campionati

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
20 agosto 2023
Frosinone-Napoli, l'esultanza degli azzurri (Ansa)

Frosinone-Napoli, l'esultanza degli azzurri (Ansa)

Napoli, 20 agosto 2023 - Buona la prima: il Napoli, non senza qualche brivido, disinnesca la trappola Frosinone e apre alla grande il proprio campionato. Non esattamente una novità.  

La striscia vincente

Con il successo messo a referto allo Stirpe, gli azzurri portano infatti a 7 la striscia dei debutti vincenti. Eppure, stavolta qualcosa di inedito va registrato. Si comincia dalla novità più grande e visibile, che comporta onori e oneri che nel capoluogo campano non si vedevano da 33 anni: un tricolore cucito sul petto che rievoca i fasti della scorsa stagione ma che, nello stesso tempo, regala stimoli ulteriori agli avversari. Si parla delle squadre che andranno a caccia della rivincita scudetto, con l'Inter che ha battuto il primo colpo stendendo il Monza, ma si parla anche di quelle squadre che hanno ben altre ambizioni, come appunto il Frosinone, che con le armi tecniche a sua disposizione (per la verità non molte) prova a rovinare la festa degli azzurri. Questi ultimi, a dirla tutta, la vita se la complicano con le proprie mani quando Jens Cajuste pasticcia su un campanile all'apparenza non troppo insidioso e scalcia pallone e avversario: per la precisione Jaime Baez, il migliore dei suoi che nel secondo tempo avrebbe fatto tremare la porta difesa da Alex Meret con una punizione respinta solo dall'incrocio dei pali. Prima ancora lo Stirpe avrebbe vissuto un'autentica altalena di emozioni: prima l'illusione firmata dal rigore trasformato da Abdou Harroui e poi la riscossa del Napoli nel segno di Matteo Politano, un altro specialista dei debutti e, soprattutto, Victor Osimhen. Per il nigeriano una doppietta che rappresenta un saggio di quelle qualità che l'hanno consacrato a livelli altissimi nel panorama calcistico: tecnica, velocità di pensiero e di gambe, grinta e determinazione. Un pacchetto che diventa letale allorché incontra una giornata di grazia di capitan Giovanni Di Lorenzo, che apre il suo campionato con una prova magistrale impreziosita da 2 assist vincenti. Per tutti vale comunque la tara dell'avversario di giornata: un Frosinone che per difendere la categoria dovrà verosimilmente ancora attingere dal mercato. Questa tara va ovviamente considerata anche all'inverso. E' il caso, per esempio, del già citato Cajuste, bocciato anche da Rudi Garcia, ma non senza attenuanti. Certo, il cambio all'intervallo (per far posto alla certezza André-Frank Zambo Anguissa) di norma è la mazzata per eccellenza in questi casi, ma la stagione è ancora lunghissima e ricca di chance all'orizzonte. Non solo: dalla parte dello svedese ci sono alcuni illustri precedenti legati a esordi altrettanto negativi, se non addirittura peggiori. Per restare all'attuale rosa del Napoli, si può citare l'inizio dell'avventura in azzurro di Amir Rrahmani: un retropassaggio da incubo che spianò la strada alla rete dell'Udinese. E' storia di inizio gennaio 2021: nel giro di pochi mesi il kosovaro sarebbe diventato il pilastro difensivo della squadra che avrebbe poi vinto lo scudetto senza concedere neanche le briciole alle rivali.

Gabri Veiga a un passo

Insomma, Cajuste avrà tempo e modo per rifarsi. In attesa del debutto ufficiale di Natan, al quale (per il momento) Garcia preferisce l'esperienza e le certezze garantite dal connazionale Juan Jesus, chissà come sarà quello di Gabri Veiga, ormai già virtualmente un nuovo giocatore del Napoli. La conferma è arrivata proprio più o meno mentre gli azzurri battevno a in rimonta il Frosinone: conferma firmata tra l'altro da Rafa Benitez, una vecchia conoscenza del pianeta azzurro. L'attuale allenatore del Celta Vigo, curiosamente quest'estate a sua volta in lizza per raccogliere la pesante eredità di Luciano Spalletti, ha lasciato fuori il classe 2002 dalla gara contro la Real Sociedad: sintomo di una cessione ormai a un passo. Forse anche meno, poiché lo spagnolo nelle prossime ore è atteso in Italia per iniziare l'iter delle visite mediche che farà da preludio all'ufficialità. Di certo lo stesso Garcia attende con impazienza l'innesto di un centrocampista e allo Stirpe, a risultato acquisito, non ha fatto neanche molto per nasconderlo. Ha infatti attirato l'attenzione la sostituzione consumatasi nel finale della partita: fuori Stanislav Lobotka, di professione regista e dentro Leo Ostigard, di professione difensore centrale. Il modulo è rimasto lo stesso e nessun altro protagonista dello scacchiere azzurro si è spostato: dunque il norvegese è stato provato vertice basso della mediana del Napoli. Un semplice esperimento di campo o un messaggio alla società? Possibile che la risposta sia nel mezzo, in senso metaforico e non solo. Non è infatti un segreto che dalle parti di Castel Volturno prima o poi possa palesarsi quel 4-2-3-1 che imporrebbe una tipologia tutta diversa di mediani. Invece di scomodare ancora il mercato, una risorsa in tal senso potrebbe essere interna e rispondere al nome proprio di Ostigard, finora una sorta di oggetto misterioso ancora in attesa di trovare una sua precisa collocazione all'ombra del Vesuvio. La cessione di Kim Min-Jae sembrava il preludio a una promozione nelle gerarchie, a loro volta rinnovate dall'arrivo in panchina di un nuovo allenatore. Invece no: per ora il buco lasciato dal sudcoreano è stato colmato da Juan Jesus e l'impressione è che alle sue spalle il primo nella lista sia il connazionale Natan. Tutto però potrà cambiare strada facendo: a maggior ragione con il mercato ancora aperto. A tal riguardo, c'è da registrare l'ennesimo colpo sull'asse Napoli-Bari: Walid Cheddira passa dal secondo al primo club, che a sua volta lo cede in prestito proprio al Frosinone, anche ieri ha in effetti mostrato di avere qualche lacuna in zona offensiva. In base a come andrà la stagione alla corte di Eusebio Di Francesco, il Napoli capirà poi il da farsi con il marocchino. Discorso che, spostandosi dal Frosinone all'Empoli, riguarda Elia Caprile, un altro 'figlio' dell'asse tutto nel segno della famiglia De Laurentiis. A tal riguardo, l'esordio del classe 2001, protagonista di un'uscita a vuoto contro il Verona, è stato piuttosto negativo.

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