Napoli, Conte: "Mercato bloccato e zero sorprese positive: mi aspettavo di meglio"

Alla vigilia del debutto in campionato contro il Verona, il tecnico salentino non nasconde il malcontento sulla situazione degli azzurri: "Si fa fatica a comprare e a vendere: se non sarà l'anno zero poco ci manca"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
17 agosto 2024
Antonio Conte (Ansa)

Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 17 agosto 2024 - Una vigilia ufficiale da allenatore del Napoli c'è già stata, prima del debutto in Coppa Italia contro il Modena, ma in quell'occasione tracce di Antonio Conte davanti a microfoni e taccuini non si erano viste. Dopo il risicato successo, arrivato solo tramite la lotteria dei rigori, il tecnico salentino aveva invece parlato, e come sempre senza essere banale: nel mirino un mercato a rilento in entrata e in uscita, con diverse situazioni bloccate in entrambi i lati. A distanza di una settimana esatta la stasi in casa Napoli è quasi immutata, nonostante l'imminente acquisto di David Neres. La priorità di Conte però, si sa, era un'altra: la punta centrale (per la precisione Romelu Lukaku) in luogo di Victor Osimhen, ormai alla porta ma a sua volta senza acquirenti alla luce delle pretese economiche di Aurelio De Laurentiis. La seconda vigilia da allenatore azzurro, quella che precede il debutto in campionato in casa del Verona (in programma domenica 18 agosto alle 18.30), è invece bella 'rumorosa' per Conte, che ne ha per tutti: soprattutto per un mercato più lento del previsto.

"Mercato bloccato"

 "Dopo un mese che lavoriamo, sono molto soddisfatto di ciò che stiamo facendo con la squadra, che sta crescendo: questo mi aiuta e mi dà entusiasmo. Quanto al mercato, la situazione purtroppo è molto più complicata: è tutto bloccato e non posso dire nulla". Peccato che così facendo Conte dica tutto e anche ben oltre le singole parole: da qui però a dare alibi alla squadra ce ne passa. "Il nostro mantra sarà dare il 200%: solo così possiamo aiutare il Napoli, che come aveva preannunciato il nostro presidente, con il quale mi trovo pienamente in linea e d'accordo, è alle prese con una ricostruzione totale. Parliamo di una rosa in cui più di una decina di corridori è stata messa sul mercato, il sintomo di una rivoluzione che richiederà pazienza da parte nostra e anche dei tifosi. In un tale contesto bisogna dare ancora di più a livello personale e collettivo e lo stesso supporter deve capire la situazione difficile, che a sua volta deve stimolarci a dare ancora di più". Della querelle Osimhen-Lukaku, annodata a doppia mandata, Conte preferisce parlare poco o nulla. "Dei giocatori altrui non dico niente, mentre di Osimhen sapete benissimo come stanno le cose e da ben prima del mio arrivo: di questo fronte se ne occuperà la società, io ho scelto di restarne fuori". Il tecnico azzurro passa poi a commentare i suoi metodi di allenamento, preziosi a maggior ragione in un contesto così complicato. "Per me la ricostruzione si avvia proprio dalle fondamenta e da ogni singolo calciatore. Si dice che con me gli allenamenti siano più duri, ma penso che all'inizio sia normale per tutti. Preferisco abituare le mie squadre all'alta intensità, in modo da averla anche durante le partite, nelle quali notoriamente si mette in pratica ciò che si è preparato in settimana". Fatto sta che, passata l'euforia iniziale del cosiddetto effetto Conte, anche a livello mediatico il Napoli continua a non essere accreditato di una posizione di lusso in un'ipotetica griglia di partenza del campionato. "Ho visto che alcuni siti specializzati ci piazzano all'ottavo posto: è tutto basato su statistiche che tengono conto anche delle partenze. Tutto può cambiare con le prestazioni in campo, ma ci tengo a dire che la scorsa stagione non è frutto del caso o della sfortuna e chi pensa questo, ignorando i distacchi siderali dalle altre, non si è reso bene conto della situazione".

"Mi aspettavo una situazione migliore"

Insomma, Conte continua a fare il pompiere, tra pretattica per togliere pressione al suo Napoli e forse reali timori legati al mercato in corso e alle problematiche pregresse: da qui anche un ovvio glissare sugli obiettivi degli azzurri. "Siamo solo all'inizio e dopo un mese solo di lavoro penso non sia il caso di fare pronostici. Quello che so per certo è che sarà un'annata in cui dovremo prepararci a soffrire, tutti insieme e compatti. Dobbiamo lavorare e dare il massimo". Tra le problematiche nuove rischia di esserci l'infermeria, con Alessandro Buongiorno alle prese con una distorsione alla caviglia sinistra e Giovanni Di Lorenzo, in caso di forfait, pronto a scalare dietro. "Giovedì ha avuto questo infortunio, ma da allora è migliorato tanto: comunque faremo le opportune valutazioni e decideremo. Comunque sono sereno: abbiamo un giocatore intelligente ed eclettico come Di Lorenzo che può fare entrambi i ruoli". Il discorso torna sull'attualità e sul confronto con le aspettative al momento della firma, che sembra lontana già anni luce. "Pensavo di trovare una situazione migliore e con qualche sorpresa positiva: per questo nella mia conferenza stampa di presentazione avevo detto che di un'annata così negativa non bisognava buttare tutto. Per ora non le ho trovate e mi aspettavo di meglio, ma queste sono valutazioni che andranno fatte con la società. Di certo arrivare - continua Conte - e vedere subito una decina di uscite mentre le altre squadre, che già partivano da una situazione più rosea, addirittura si rinforzano non è il massimo. Non sono spaventato, ma bisogna essere chiari: se non è l'anno zero poco ci manca. L'ultima cosa che dobbiamo fare è buttare fumo negli occhi della gente, magari tirando in ballo similitudini con l'anno dello scudetto: il Napoli tornerà competitivo, ma non so quanto tempo potrà volerci". A detta del tecnico salentino sono tanti i fattori che stanno rallentando il mercato degli azzurri. "L'assenza delle Coppe pesa, ma pesano anche i paletti della società sulle spese e sugli ingaggi. Capisco le difficoltà della società, che sta cedendo solo in prestito: soldi non ne entrano e così è difficile ricostruire, operazione che comunque è impossibile fare in una sola sessione". Infine un nuovo riferimento al 'tappo' Osimhen. "C'è una situazione che avrebbe dovuto portare soldi e che invece sta bloccando tutto: anche per questo motivo, a costo di rischiare di spegnere l'entusiasmo, sto esortando tutti a capire cosa stiamo vivendo".

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