Napoli, il Chelsea torna su Osimhen: i dettagli della nuova offerta che coinvolge Lukaku
Si riallacciano i dialoghi tra i due club per uno scambio più conguaglio per quello azzurro, che accoglierebbe il belga, Casadei e 50 milioni
Napoli, 15 agosto 2024 - Nel periodo dell'anno in cui gran parte dei viaggi sono motivati da ragioni ludiche e di vacanza, Giovanni Manna parte per Londra, non esattamente una meta estiva, per provare a dare uno scossone decisivo al mercato del Napoli. La missione del direttore sportivo, alla prima vera grana della sua neonata avventura in azzurro, sembra cominciare a portare i suoi frutti sia in entrata sia in uscita. Nel primo ambito rientra il doppio colpo che dovrebbe regalare ad Antonio Conte sia Romelu Lukaku sia Billy Gilmour, i rinforzi scelti per puntellare rispettivamente attacco e mediana, mentre nel secondo sono annessi, con diverso peso nell'economia del progetto, Victor Osimhen e Jens Cajuste, che potrebbero compiere la tratta inversa e approdare in Premier League. Lo svedese, dopo la fumata nera con il Brentford, piace non poco all'Ipswich Town, mentre il nigeriano, in un intricato puzzle in cui finora è sempre mancato il pezzo buono per brindare, potrebbe approdare al Chelsea, che dal canto suo sa di dover mettere anche mano al taschino con un conguaglio in denaro (50 milioni) da provare magari ad ammorbidire con una contropartita tecnica, individuata in Cesare Casadei, che convince il quartier generale di Castel Volturno ma probabilmente non del tutto. Il pacchetto sembra incontrare il favore di Aurelio De Laurentiis, convinto più che altro dalla consapevolezza di non poter tirare ancora la corda nei rapporti già piuttosto tesi con il suo allenatore, non esattamente un profilo come gli altri.
Intesa Napoli-Chelsea vicina, ma...
Difficile immaginarsi la piena soddisfazione del patron, che un'estate fa, con i rapporti già nervosi con Osimhen e i tanti dubbi sul fronte rinnovo, aveva rispedito al mittente un'offerta interamente cash a cifre ben maggiori: se prima si parlava di semplici indiscrezioni, tra l'altro facilmente affini alla realtà dopo l'apoteosi scudetto che fece lievitare i prezzi dei cartellini di tutti i giocatori del Napoli, stavolta, grazie alle confessioni dell'ex direttore sportivo Mauro Meluso, si può tranquillamente tirare in ballo la realtà. Improbabile che prima o poi arrivino conferme ufficiali da parte di De Laurentiis: a maggior ragione ora che il suo Napoli sta vivendo l'alba di un nuovo progetto, il cui entusiasmo non va smorzato in alcun modo. Fatto sta che la fantomatica clausola rescissoria da 120-130 milioni non sarà attivata, palesando ancora una volta al patron con tutta la sua veemenza la regola aurea in questi casi: il prezzo lo fa il mercato. Imparata la lezione, per De Laurentiis è tempo di limitare i danni e il pacchetto proposto dal Chelsea sembra il migliore in tal senso. Eppure, il suddetto puzzle sempre incompleto torna a fare capolino allorché le due società e i relativi piani di mercato restano appesi alle volontà e ai desideri di Osimhen, che per sua stessa ammissione ha sempre sognato la Premier League ma che oggi, quasi incredibilmente, aspetta il Paris Saint-Germain, che dal canto suo ha chiuso il rubinetto delle spese folli. Con la rottura conclamata tra le parti fin dalla scorsa estate, con l'acme toccato con il noto caso TikTok in autunno dopo il rigore sbagliato contro il Bologna, qualcuno si azzarda a parlare anche di una vera e propria ripicca da parte del nigeriano, che starebbe volutamente provando a sabotare il mercato del Napoli. Possibile invece che la questione sia molto meno cervellotica di quanto ipotizzato e che davvero Osimhen, esploso calcisticamente in Ligue 1, voglia rientrarci dalla porta principale anche considerando che intanto il Chelsea, curiosamente uno dei suoi club preferiti, intanto ha perso appeal in ogni senso anche a causa di una sovraffollamento della rosa che sta già causando l'ilarità generale nel mondo del calcio. In realtà esiste anche un piano B qualora Osimhen, per i suoi motivi più o meno reconditi, si mettesse definitivamente di traverso: separare i due affari, con il Napoli che continuerebbe a mettere sul piatto un'offerta da 25 milioni di parte fissa più 5 milioni di bonus per Lukaku e il Chelsea che potrebbe chiedere poco di più ma di certo non i 43 milioni presenti nella clausola rescissoria. A quel punto il club partenopeo farebbe felice Conte, ma a un prezzo altissimo: quello del cartellino del belga, comunque un profilo tutt'altro che giovane, ma soprattutto quello dello stipendio da 10 milioni netti di Osimhen, che qualora dovesse restare in azzurro rischierebbe di non vedere davvero più il campo.
Sorpresa Simeone
Il 'severissimo' Conte, il tecnico che in poche settimane sta rigirando come un calzino il roster azzurro, bocciando giocatori che pensavano di far parte a pieno titolo del progetto, sta riservando anche dei colpi di scena positivi. Per gente come Michael Folorunsho e forse pure Cyril Ngonge, messi più o meno alla porta (mercato permettendo), c'è chi a sorpresa sta per compiere la parabola opposta. Da sicuro partente a giocatore utile nelle rotazioni, seppur con un ruolo solo da comprimario: è il caso di Giovanni Simeone, cercato tra le altre da Betis Siviglia, Genoa (prima di dirottare le risorse su Andrea Pinamonti) e Torino ma di fatto blindato dal tecnico salentino, che al momento in un'ipotetica griglia di partenza dei giocatori lo antepone anche a Giacomo Raspadori. Contro il Verona sarà però quest'ultimo a partire dall'inizio: anche qualora, con un blitz lampo, dovesse arrivare la fumata bianca dal fronte Lukaku. Il viaggio a Londra ha avvicinato le parti in causa, ma il sogno di Conte di avere il belga a disposizione entro la gara di esordio del campionato, fosse anche solo per la panchina, sembra destinato a rimanere in un cassetto. Ancora più in salita sembra l'altro sogno di 'liberarsi' in fretta di Osimhen, diventato un peso per tutti in ogni senso. In attesa che il domino si avvii davvero, Conte al Bentegodi dovrà fare con ciò che ha a disposizione: Raspadori in prima battuta e Simeone in seconda battuta. Non proprio i piani auspicati al momento della firma in pompa magna a Palazzo Reale.
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