Napoli, il malcontento di Conte sul mercato. E Folorunsho diventa un caso

La vittoria al debutto contro il Modena non ha fatto cambiare idea al tecnico salentino, che a sorpresa mette ai margini l'ex Verona nonostante il fresco rinnovo

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
11 agosto 2024
Antonio Conte (Ansa)

Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 11 agosto 2024 - Una vittoria con riserva, come lo sono un po' tutte quelle messe in carniere in questo periodo della stagione: il Napoli avanza ai 16esimi di Coppa Italia ma lo fa solo tramite i rigori, l'unico modo per abbattere il muro e le resistenze del Modena. In realtà, nonostante il netto dominio del campo degli azzurri, paradossalmente sono gli emiliani a collezionare le occasioni migliori del match grazie ad Antonio Palumbo, autore di una traversa che fa tremare tutti: anche Alex Meret, l'eroe della lotteria dal dischetto che ha evitato un esordio da incubo ad Antonio Conte. Il ballo del debutto è salvo, così com'è salva la seconda e ultima competizione alla quale i partenopei parteciperanno oltre al campionato, ma uno strisciante malcontento persiste proprio nel tecnico salentino, che non a caso a fine partita non le ha mandate a dire.  

Il malcontento di Conte

  Il neo allenatore azzurro ne ha per tutti: a cominciare dai propri giocatori, bravi solo in parte in una serata in cui per certi aspetti va salvato solo il risultato. "Abbiamo tirato tanto, 28 volte, ma quando tiri devi centrare la porta. A livello statistico non c'è stata partita, ma sotto porta non siamo stati lucidissimi: dovevamo sfruttare di più il centro dell'area". E qui il pensiero torna al mercato e alla scelta forzata di schierare Giacomo Raspadori centravanti, ruolo sulla carta nelle corde del giocatore: la pratica invece parla dell'ennesima prestazione deludente del classe 2000, ben sostituito da Giovanni Simeone, a sua volta però tutt'altro che certo di continuare a vestire l'azzurro. Per entrambi Conte ha parole quasi consolatorie. "Hanno fatto il loro dovere e tante volte sono rimasti soli, cosa che non deve accadere. Non possiamo giudicare la partita di due giocatori che considero capaci di rimanere in squadra. Ci sono giudizi soggettivi, che accetto, e ce ne sono di altri oggettivi, che non accetto. Fatto sta che abbiamo concesso delle ripartenze, come non dovrebbe accadere". Poi il riferimento ben più diretto al mercato, argomento per la verità introdotto da Giovanni Manna ben prima della partita: con tanto di rottura ormai ufficializzata con Victor Osimhen. "Mi sono messa a completa disposizione della società: sapevo della situazione e sono venuto qui con entusiasmo. Sapevo anche che sul mercato e sugli ingaggi abbiamo dei paletti. Qualcuno non viene qui perché non disputiamo le Coppe: io l'ho fatto e voglio bene a questa piazza, motivo per cui so che c'è bisogno che la rosa venga rinforzata dopo un bagno di realtà di questo genere". Insomma, come si poteva già sospettare dopo la sconfitta contro il Girona, l'allarme sta cominciando a suonare, seppur in un periodo in cui praticamente allenatori del tutto soddisfatti, tra entrate a rilento e uscite bloccate, non ne esistono: Conte non fa eccezione e, a differenza di molti altri tecnici più 'aziendalisti', soprattutto se freschi di ingaggio, non fa nulla per nasconderlo, rischiando anche di aggravare la situazione con alcune decisioni.

Il caso Folorunsho

  Parlare di caso per un giocatore che finora ha trascorso più tempo in giro in prestito che al Napoli è eccessivo. Se però questo giocatore ha appena firmato un rinnovo fino al 30 giugno 2029 a fronte di un ingaggio di 1,2 milioni in una squadra in cui la stella Khvicha Kvaratskhelia guadagna 'appena' 300mila euro in più, allora lo scalpore diventa legittimo. Il protagonista, suo malgrado, è Michael Folorunsho, che in pochi mesi ha vissuto più vite calcistiche. Da reietto da mandare in prestito un po' ovunque a partire dal 2019 al ritorno alla base dopo essere entrato (a sorpresa) nel lotto delle scelte di Luciano Spalletti per la tutt'altro che memorabile spedizione dell'Italia a Euro 2024: per il classe '98 di scuola Lazio sembrava arrivato il momento di far spiccare il volo a una carriera finora ovattata proprio dai tanti anni spesi in giro per lo Stivale a dover dimostrare sempre qualcosa. L'ottima stagione a Verona pareva aver dato a tutti le risposte auspicate, con il Napoli che già pregustava l'inserimento di Folorunsho nella lista dei centrocampisti, riempendo così uno slot di un reparto molto corto numericamente senza dover neanche sborsare alcunché. Invece no: tra Dimaro e Castel di Sangro qualcosa si è rotto tra Conte e Folorunsho, finito dritto dritto sul mercato e, anzi, quasi all'Atalanta per 15 milioni. Quella che sembrava un'indiscrezione di mercato senza fondamento con il passare dei giorni è stata confermata dai fatti: non ultima l'esclusione dal match contro il Modena, una scelta che non sta incontrando l'unanimità di consensi dalla piazza. La realtà dei fatti è questa e include anche Jens Cajuste e Gianluca Gaetano, altri due giocatori finiti (con molto meno stupire) nel lotto degli esuberi da sistemare altrove. Il primo è ormai promesso sposto del Brentford con la formula del prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni (su tutte la salvezza in Premier League), mentre il secondo è conteso tra Parma e Cagliari, con quest'ultima formazione in pole position. Poi c'è Folorunsho, che sta pian piano diventando un autentico uomo mercato in casa Napoli, con un'asta che potrebbe avviarsi tra diverse formazioni di Serie A, tutte consapevoli di dover mettere sul piatto almeno 12 milioni. La buona notizia per Aurelio De Laurentiis, da settimane in un insolito stato di silenzio, è che un giocatore fino a una stagione fa ritenuto inadatto forse anche alla Serie A oggi si è trasformato in un tesoretto virtuale da spendere sul mercato. La cattiva è che il fronte Conte, finita la luna di miele, si sta infiammando sempre di più al punto che qualche voce più maliziosa si spinge fino a ipotizzare una rottura lampo, magari addirittura prima di Natale. La realtà probabilmente è molto lontana da questo punto, ma quel che è certo è che la vittoria risicata sul Modena, a parte il pass per i 16esimi di Coppa Italia, ha portato con sé anche un invito diretto ad accelerare sul mercato. Lo ha detto Conte, ma soprattutto lo ha detto il campo.

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