Napoli, le ultimissime sul mercato in entrata e in uscita
Da Gilmour a Neres, passando per Lukaku: gli ingressi ruotano intorno alle cessioni, con quelle di Cajuste e Gaetano che potrebbero avviare un effetto domino
Napoli, 8 agosto 2024 – Il calciomercato è sempre ricco di sorprese, ma stupirsi della rivoluzione in cantiere in casa Napoli non tiene conto di quanto accaduto nella passata stagione. Dai risultati deludenti in campo alle parole pronunciate a più riprese da Aurelio De Laurentiis sulla voglia di cambiare tanto, se non tutto: gli indizi sparsi qua e là non mancavano, ma poi le difficoltà in uscita, fomentate anche dalle pretese economiche mai banali del patron, hanno cambiato le carte in tavola, e così i partenopei, un po' in controtendenza con quanto accade di solito in Italia (e non solo), hanno comprato prima di pensare a vendere. Il risultato, nella prima parte della sessione, è stato eccellente grazie agli arrivi ravvicinati di Leonardo Spinazzola (a parametro zero), Alessandro Buongiorno e Rafa Marin, tre mattoni solidi per puntellare una difesa che l'anno scorso ha fatto acqua da tutte le parti. Fatto il grosso (cosa non scontata), il mercato del Napoli si è un po' arrotolato su se stesso e sul caso che riguarda Victor Osimhen, il 'tappo' per eccellenza dell'estate seguito a ruota da altre situazioni più o meno secondarie ma altrettanto bloccate. Difficilmente gli azzurri usciranno da questa impasse prima del debutto ufficiale della stagione, in programma sabato 10 agosto contro il Modena nell'ambito dei 32esimi di finale di Coppa Italia, ma tutto potrebbe cambiare nella settimana successiva, quella che precederà l'inizio del campionato in casa del Verona. Intanto però qualcosa si muove già ora, sia in entrata sia in uscita.
Il mercato in entrata
Chi si aspetta che il prossimo colpo in entrata possa rispondere al nome di Romelu Lukaku è destinato a rimanere deluso. Proverbialmente, si sa, le trattative che riguardano l'attacco sono le ultime a sbloccarsi: nel caso del belga, poi, prima da districare c'è il nome chiamato Osimhen. Per il momento, invece di perdere altro tempo, il Napoli preferisce spostarsi altrove e per la precisione sulla mediana e sulle bande. Nel primo ambito rientra Billy Gilmour, che da tempo ha un accordo in piedi con il club partenopeo: lo stesso non si può dire del Brighton, che a dispetto di tutto continua a chiedere 12 milioni più 3 milioni di bonus a fronte dell'offerta azzurra da 10 milioni più bonus messa sul piatto per prelevare il mediano scozzese classe 2001. Le parti continueranno a lavorare e limare, come in effetti stanno facendo anche Napoli e Benfica per David Neres: la richiesta ammonta a 25 milioni per un esterno destro che può giocare anche a sinistra o sulla trequarti, ma anche in questo caso la distanza potrà essere colmata soprattutto dopo l'apertura al trasferimento da parte del brasiliano classe '97. Qualora ci fosse una doppia fumata bianca, il Napoli andrebbe a puntellare la formazione titolare, ma anche la batteria delle seconde linee, spesso troppo sottovalutata, necessita di linfa nuova. Da qui l'idea, spostandosi all'attacco, di dare l'assalto ad Antonio Sanabria, il cosiddetto usato sicuro che arriverebbe in azzurro, al contrario degli altri obiettivi di mercato, senza neanche il problema di doversi adattare al calcio italiano.
Il mercato in uscita
Il condizionale, soprattutto riguardo il reparto avanzato, è d'obbligo e non solo per la nota querelle Osimhen. Lo stesso Giovanni Simeone è chiaramente da tempo in uscita, ma neanche questo fronte vuole saperne di sbloccarsi: qualche sondaggio timido da parte di Lazio, Atalanta e Genoa c'è stato, ma per il momento di offerte ufficiali non se ne parla. Il vero traffico, quasi degno di un via vai vero e proprio, c'è a centrocampo, dove qualcosa si muove. Si comincia dal Brentford, che ha posato le proprie mire su Jens Cajuste al punto che la trattativa sembra a uno stadio piuttosto avanzato: la formula dovrebbe essere quella del prestito con obbligo di riscatto fissato a 12 milioni, con la condizione però che gli inglesi riescano a salvarsi in Premier League. Dunque, a meno di sorprese, il Napoli l'anno prossimo 'tiferà' Brentford, così come ora sta tifando (solo in sede di mercato) per Cagliari e Parma, che si contendono l'altro esubero Gianluca Gaetano. La situazione però è più complicata, perché virtualmente una contendente (la formazione ducale) è stata depennata da Mario Giuffredi, l'agente del prodotto del vivaio azzurro, che per il suo assistito prospetta solo due vie alternative: un ritorno al Cagliari, l'unica piazza dove finora ha mostrato un bel saggio delle sue qualità, oppure la permanenza al Napoli, con tutte le incognite del caso legate alle scelte di Antonio Conte. Proprio a quest'ultimo sono virtualmente annodate tutte le questioni in ballo e i fronti aperti. Il silenzio non aiuta l'interpretazione, ma per qualche voce di corridoio (ovviamente non confermata) da parte del tecnico salentino ci sarebbe già un accenno di strisciante malcontento. Forse la promessa in sede di firma sul contratto di poter contare su un ruolo quasi manageriale per certi versi inedito in Italia non aiuta a mantenere i rapporti, seppur ancora agli stadi primordiali, sui binari della serenità, ma per fortuna del Napoli la sessione di mercato è ancora lunga. E se il retrogusto amaro fosse da imputare alla sconfitta contro il Girona, all'orizzonte lo scoglio di certo non insormontabile chiamato Modena potrebbe aiutare. A patto ovviamente di non incappare in passi falsi che avrebbero del clamoroso, togliendo di mezzo il Napoli dall'unica competizione extra campionato che disputerà quest'anno. Uno scenario apocalittico che gli azzurri proveranno a evitare guidati in avanti da Giacomo Raspadori, forse non la primissima scelta ma pur sempre la punta della Nazionale, a testimonianza che di materia prima sulla quale lavorare ce n'è. Insomma, ha ragione Conte a chiedere un'accelerata sul mercato, ma in un ipotetico primo attrito avrebbe ragione anche De Laurentiis a pretendere il pass per i 16esimi di finale di Coppa Italia senza se, senza ma e, soprattutto, senza alcuna recriminazione su ciò che è stato fatto (o non fatto) finora in sede di campagna acquisti.
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