Napoli, svolta sul mercato: tutto su Lukaku. A prescindere da Osimhen
A sorpresa il club partenopeo riapre subito i dialoghi per il belga con il Chelsea, che chiede non meno di 27 milioni. Intrigo Atalanta-Folorunsho: Scamacca si fa male e salta tutto, con Simeone in lizza come sostituto
Napoli, 6 agosto 2024 - Romelu Lukaku a ogni costo: anche di mettere (per il momento) in secondo piano l'annoso capitolo della difficile cessione di Victor Osimhen. La sconfitta in amichevole contro il Girona e, soprattutto, i silenzi inquietanti e nervosi di Antonio Conte, tutto per giunta nella settimana che condurrà al debutto ufficiale della stagione (in programma sabato 10 agosto contro il Modena in occasione dei 32esimi di finale di Coppa Italia), hanno dato una bella svolta al mercato del Napoli, almeno nelle intenzioni. La pratica, come al solito in questi casi, sarà ben diversa, ma la linea ormai è stata tracciata: accontentare il proprio allenatore regalandogli l'attaccante dei sogni, con la speranza che quello già presente in casa, diventato ormai quasi l'attaccante degli incubi, si dia una mossa cominciando magari a prendere in considerazione quelle (poche) piste rimaste in piedi.
All-in su Lukaku: la formula e le cifre
Certo, se però le suddette piste portano solo all'Arabia Saudita, molto meno allettante di quanto non lo fosse un anno fa di questi tempi e comunque priva della vetrina della Champions League, l'impressione è che la stasi in uscita possa durare ancora un bel po'. Intanto però il Napoli, pur con tutti i rischi del caso legati a un possibile sovraffollamento offensivo nella stagione per giunta priva delle competizioni europee, accelera per Lukaku, il prescelto per l'attacco a prescindere dal resto. E nel calderone del resto sono inclusi tutti gli esuberi oggi difficili da smaltire: Osimhen compreso. L'aspirazione del club partenopeo, forse più un dovere morale nei confronti del proprio allenatore che un sogno, sarebbe vestire il belga d'azzurro prima della giornata di esordio di campionato, quella che vedrà gli azzurri di scena al Bentegodi di Verona. Guai però a pensare che, anche dopo questa presa di posizione bella netta, la strada sia in discesa: il Chelsea, che intanto ha virato su Samu Omorodion per il suo attacco, chiede non meno di 27 milioni (dunque non più i 35 milioni pretesi fino a qualche settimana fa) per il suo esubero di lusso ormai da diverse stagioni, mentre il Napoli, a maggior ragione alla luce della sua complicatissima situazione in uscita, non vorrebbe spingersi oltre un prestito oneroso con diritto di riscatto. Dal canto suo, come da facili previsioni, Lukaku ha da tempo detto di sì al club partenopeo, nel quale guadagnerebbe 6 milioni più bonus. E qui tornano di scena con prepotenza Osimhen e il suo ingaggio monstre da 10 milioni netti. In caso di mancata cessione del nigeriano il Napoli si ritroverebbe in rosa due bomber di razza e di peso anche economico, con un monte stipendi che per due giocatori ammonterebbe a oltre 16 milioni solo per la parte netta: numeri insostenibili per un club da sempre attento alle finanze come quello gestito da Aurelio De Laurentiis ma forse per qualsiasi società. Da qui dunque la fumata grigia per l'accelerata sul mercato offensivo: sì a Lukaku a prescindere da tutto, ma con un asterisco bello grosso a piè di pagina.
L'intreccio multiplo con l'Atalanta
Guai però a concentrare sul 'povero' Osimhen tutti i problemi attuali del mercato del Napoli, al momento neanche facilitati nella risoluzione dalle contingenze esterne. Quasi come il proverbiale 'effetto farfalla', si infortuna gravemente Gianluca Scamacca, di professione attaccante dell'Atalanta e della Nazionale, e a risentirne di riflesso, ovviamente con le dovute proporzioni, è il quartier generale di Castel Volturno, in questi giorni ancora presente in massa nel ritiro di Castel di Sangro. Pare infatti che a fari (molto) spenti Atalanta e Napoli fossero al lavoro per definire il trasferimento di Michael Folorunsho. La prima sorpresa attiene alla cessione in cantiere del classe '98 nonostante il fresco rinnovo fino al 30 giugno 2029 e le contemporanee lusinghe esplicite o implicite, con l'utilizzo in campo da parte di Conte. La seconda alle tempistiche e ai modi di una partenza lampo, che sarebbe maturata per 15 milioni più bonus: il condizionale è d'obbligo, perché tutto ormai appartiene alla sfera degli eventi che mai si realizzeranno, sempre a meno di quei colpi di scena che, per tanto per restare in tema, nel calciomercato sono all'ordine del giorno. Qui torna in scena Scamacca e il gravissimo infortunio al suo ginocchio sinistro che rischia di fargli saltare quasi l'intera stagione appena cominciata. L'Atalanta, con 'appena' 26 giorni di tempo per sostituire il proprio bomber, ha ovviamente dirottato tempo, energie e soprattutto soldi sulla caccia a un nuovo attaccante, accantonando (con tante scuse) tutti gli altri affari in piedi: compreso quello che avrebbe vestito di nerazzurro Folorunsho, sul quale però, a prescindere da Scamacca, spiccava un nodo da sciogliere legato alla percentuale sulla futura rivendita richiesta dal Napoli, non inferiore al 30%. Tutto dunque è saltato o forse è stato congelato fino a giorni migliori, quelli che potrebbero vedere i due club tornare a dialogare e non solo per il centrocampista della Nazionale: nel folto elenco delle punte al vaglio in casa Atalanta figura anche Giovanni Simeone, un altro reietto dell'attacco azzurro che potrebbe tornare buono per mettere una toppa alla falla attualmente aperta. Nelle ultime ore però anche questa pista, giusto per complicare ulteriormente il mercato in uscita del Napoli, sembra essersi raffreddata, con l'Atalanta che potrebbe aver virato definitivamente su Arkadiusz Milik, un nome non proprio nuovo dalle parti di Fuorigrotta, dove intanto sabato sera la punta centrale contro il Modena sarà Giacomo Raspadori: non proprio ciò che era nei piani iniziali di Conte e del resto del quartier generale di Castel Volturno. Contro una squadra di serie inferiore anche un mercato finora avaro di botti tra attacco e centrocampo dovrebbe bastare per evitare brutte sorprese, ma la questione, in vista dell'altrettanto imminente inizio del campionato, rischia di farsi più complicata. Specialmente nell'ottica dei rapporti tra Conte e De Laurentiis, ancora buoni (ci mancherebbe altro) ma da monitorare costantemente per ovvi motivi.
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