Napoli, dal caso Osimhen alla stasi a centrocampo: il mercato è bloccato

Il fronte del nigeriano non si muove, paralizzando anche l'acquisto di Lukaku. Anche le mancate cessioni di Cajuste e Gaetano non aiutano, con Gilmour che scalpita per vestirsi di azzurro

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
5 agosto 2024
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 5 agosto 2024 - Da oggi il Napoli è entrato nella settimana che segnerà il debutto ufficiale della stagione, in programma sabato 10 agosto contro il Modena in occasione dei 32esimi di Coppa Italia: in che condizioni l'ingresso sia avvenuto non è esattamente noto forse neanche in seno agli azzurri, che come tutte le squadre in questa fase della preparazione estiva è un cantiere aperto. Parlando del mercato, forse fin troppo aperto per i gusti di Antonio Conte, che scalpita (in silenzio) e recrimina (forse meno in silenzio) con Aurelio De Laurentiis, che dal canto suo rassicura il proprio allenatore: un tappo bello grosso c'è e risponde al nome di Victor Osimhen, ma prima o poi questa impasse finirà. Dalla prospettiva di Conte, ovviamente, meglio prima che poi.  

Le rassicurazioni di De Laurentiis e la stasi su Osimhen

La prima buona notizia in casa Napoli riguarda i rapporti al vertice: dai timori di una possibile rottura lampo tra due personalità forti, fortissime, proprio sull'onda di un mercato che sta attraversando una fase di stanca si sta passando al sospiro di sollievo per qualche mugugno da parte del tecnico salentino che però, per il momento, non sta andando oltre questo livello proprio grazie all'intervento del presidente. Da parte di De Laurentiis sono arrivate forti rassicurazioni: la macchina condotta da quest'estate da Giovanni Manna presto tornerà a muoversi. Già, ma quando? Parlando di Osimhen, la questione in realtà si presenta molto più intricata di come probabilmente dipinta da ADL nei colloqui con Conte. Passano le ore, i giorni e le settimane, ma le posizioni di tutte le parti in causa non si schiodano, così come non si smuovono le acque intorno al nigeriano, che ha ancora estimatori ma forse non nella quantità e nella qualità auspicate da tutti fino a qualche mese fa. Dunque, tra qualche no proprio del bomber e qualche altro muro alzato da De Laurentiis, che non accenna a voler abbassare le sue pretese, il Napoli si ritrova a inizio agosto con uno scontento bello grosso in casa e, cosa forse ancora più importante, senza l'attaccante voluto da Conte: naturalmente ogni riferimento a Romelu Lukaku non è casuale. Intanto, proprio il Chelsea di Lukaku sembra aver virato su un'altra punta: Samu Omorodion, astro nascente del calcio spagnolo, tra l'altro con origini nigeriane, che nel recente passato è stato accostato anche allo stesso Napoli. Dunque, a quanto pare viene meno un'altra pretendente a Osimhen, che piace al Paris Saint-Germain, che però sembra sempre mancare l'appuntamento sull'altare: una volta perché l'offerta presentata non corrisponde ai 120-130 milioni chiesti da De Laurentiis, e un'altra perché anche la società francese ha problemi di abbondanza da smaltire. Insomma, senza le cessioni di Randal Kolo Muani e Goncalo Ramos il Psg è fermo al palo. Non solo: le mire offensive sembrano essersi spostate su Julian Alvarez, in uscita dal Manchester United. Lo stesso Arsenal, fino a poco tempo fa con un occhio sul numero 9 azzurro, si sta orientando verso Viktor Gyokeres dello Sporting Lisbona: oltre a monitorare a sua volta Alvarez, che piace pure all'Atletico Madrid. Insomma, per tutti Osimhen sembra un lontano ricordo, a testimonianza di quanto il mercato degli attaccanti sia di rapida evoluzione.

La stasi a centrocampo  

 Guai però a pensare che il nigeriano, seppur bello grosso, sia l'unico tappo del mercato del Napoli e l'unico motivo di recriminazione, tacita o meno, di Conte. L'amichevole contro il Girona ha scoperchiato le debolezze qualitative e quantitative del centrocampo azzurro e anche in questo caso senza cessioni è difficile dare un'accelerata alle entrate. A differenza dell'attacco, stavolta in ballo non ci sono pezzi da novanta della rosa difficili da piazzare per le difficoltà di vario genere sopra esposte e forse ciò potrebbe indispettire ancora di più Conte. Eppure, cedere gente come Jens Cajuste o Gianluca Gaetano sta diventando un'impresa altrettanto complicata, con tutte le conseguenze del caso anche in quest'ambito. Entrambi i giocatori, a differenza di Osimhen, hanno un discreto mercato, ovviamente in un range più basso di squadre. Nonostante questo dato di fatto, anche per Cajuste e Gaetano la situazione è bloccata, trascinandosi dietro l'intero mercato azzurro e obbligando Conte a fare leva su giocatori che, a questo punto della stagione, probabilmente avrebbero già dovuto ricoprire il ruolo di riserve. Proprio il test con il Girona, più che mai probante e forse utile anche a scoprire queste vulnerabilità ben nascoste dalle amichevoli precedenti, ha mostrato quanto il Napoli abbia bisogno di linfa nuova a centrocampo. Lo richiede il modulo nuovo, un 3-4-2-1 dinamico, e lo richiede il tipo di gioco predisposto dal tecnico salentino, che notoriamente ha sempre avuto un debole per interni muscolari: da qui la presa di posizione su Michael Folorunsho, non a caso blindato dalla società con un rinnovo importante. Pensare all'ex Verona come a un titolare della mediana azzurra risulta però improbabile, perché oltre alla quantità serve pure la qualità. Non a caso, è ormai risaputo che al Napoli piaccia Billy Gilmour, mediano del Brighton da tempo seguito, al punto da avere già un accordo in essere, e dal costo vicino ai 18 milioni. Gran parte di questa somma, forse in maniera fin troppo ottimista, De Laurentiis vorrebbe racimolarla dalla cessione di almeno uno tra Gaetano e Cajuste, con il primo all'apparenza più vicino all'addio e con più mercato. La buona notizia è che il Parma e il Cagliari stanno dando il via a un'asta per accaparrarsi il prodotto del vivaio azzurro, facendo così salire il prezzo e, dunque, l'incasso del club partenopeo, che a quel punto effettuerebbe il rilancio probabilmente definitivo per Gilmour. Per la gioia di Conte, che osserva, aspetta e rimugina senza (per ora) dare segnali pubblici di malcontento. A parte un silenzio post Girona che ha fatto parecchio rumore e che, chissà, magari è servito per dare un'accelerata al mercato azzurro.

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