Napoli, ora Conte ha fretta: obiettivo Lukaku prima di Verona

Dopo le fatiche di Coppa Italia, il tecnico azzurro preme per avere subito il suo attaccante dei sogni: anche a prescindere dalla cessione del separato in casa Osimhen

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
12 agosto 2024
Antonio Conte e Romelu Lukaku (Ansa)

Antonio Conte e Romelu Lukaku (Ansa)

Napoli, 12 agosto 2024 – Il primo mattoncino della stagione è stato messo: seppur a fatica, senza brillare e solo tramite la lotteria dei rigori, il Napoli batte il Modena e avanza ai 16esimi di finale di Coppa Italia, dove affronterà il Palermo. Prima però c'è da tuffarsi nel campionato, che domenica 18 agosto alle 18.30 vedrà gli azzurri debuttare al Bentegodi di Verona: parafrasando le parole pronunciate dopo la gara del Maradona, la marcia di avvicinamento in ottica mercato non è andata secondo i piani auspicati da Antonio Conte, che da qui al match di esordio si aspetterà un botto da consegnare almeno alla panchina. Il sogno si chiama Romelu Lukaku, ma ad oggi il più vicino in entrata è David Neres, il puntello per le corsie esterne. L'urgenza però è il centravanti: lo dice (tra le righe) il tecnico salentino ma soprattutto lo dice il campo, con Giacomo Raspadori privo del mordente necessario per il ruolo e Giovanni Simeone sul mercato e comunque non proprio idoneo a raccogliere la pesantissima eredità di Victor Osimhen, il miglior attore non protagonista dell'estate azzurra. Il numero 9 c'è ancora ma non si vede sul rettangolo verde e, anzi, mentre il Napoli gioca in Coppa Italia si 'disimpegna' in discoteca, come si vocifera nel capoluogo campano. Eppure, proprio il fantasma di Osimhen, come ormai risaputo, sta bloccando tutto il mercato del club partenopeo e, soprattutto, sta indisponendo Conte, che vuole Lukaku a ogni costo e a prescindere dalle uscite. E possibilmente prima della partenza della squadra per Verona.

L'esercito dei 12 dello scudetto

Al momento della firma Aurelio De Laurentiis era consapevole di aver ingaggiato un allenatore tutt'altro che aziendalista e 'signor sì' ma forse in cuor suo sperava che la magia della piazza partenopea e di un nuovo ciclo avviato con estremo entusiasmo nonostante il recente passato deludente riuscisse a cambiare il corso delle cose. Così non è stato e Conte recalcitra in maniera più o meno esplicita, provando ulteriormente a scrollare la pressione dalle spalle del suo Napoli, oltre ad allontanare sempre di più il ricordo e i fasti dello scudetto. Tra le tante dichiarazioni rilasciate dopo il successo risicato sul Modena, il tecnico azzurro ha anche parlato di 12 giocatori dell'anno del tricolore andati via: più di una squadra in cui l'allenatore avrà incluso rincalzi, seconde linee, prestiti, ma pure qualche big come Piotr Zielinski e Kim Min-Jae. E magari nell'elenco dei 12 era inconsciamente annesso anche Osimhen, che c'è ancora ma è come se non ci fosse, almeno per quanto riguarda il campo. A livello contrattuale e societario il nigeriano invece c'è, eccome, pesando come un macigno con il suo ingaggio da 10 milioni netti e un costo che, a sentire De Laurentiis, non vuole saperne di scendere dall'asticella fissata mesi e mesi fa in una forbice tra 120 e 130 milioni. Tutto ciò, si sa, sta contribuendo a tappare il mercato azzurro, che nelle ultime settimane per la verità procede a rilento anche per quanto riguarda i comprimari da far uscire. Qualcosa in tal senso, tra Leo Ostigard, Jens Cajuste e Gianluca Gaetano, si sta muovendo. Tutto tace invece intorno a Osimhen, che per Conte è un problema ma forse non più un alibi per la società, chiamata a fare tutto per Lukaku. E possibilmente entro domenica. Difficile, difficilissimo, ma forse non impossibile.

Il piano per Lukaku

A remare dalla parte del Napoli c'è la fretta del Chelsea, in questi giorni nel mirino dei propri tifosi (e non solo) per la rosa extralarge da smaltire tra esuberi, giocatori al rientro tra i prestiti e altri fuori dal progetto ormai tempo. Curiosamente, Lukaku rientra in tutte queste categorie, come sa bene la Serie A, che nelle ultime stagioni lo ha corteggiato e ingaggiato a più riprese ma senza mai riuscire a trattenerlo definitivamente. E' un po' tutto insito nel destino del belga, un attaccante ingombrante (in ogni senso) che non ha mai messo tutti d'accordo. Segna, ma si divora tanti gol, partecipa alla costruzione del gioco con mansioni quasi da pivot, ma nonostante la mole è troppo fragile fisicamente: le recensioni scritte nel tempo su Lukaku sono tante e tutte sempre contenenti un 'ma' che ne ha impedito l'ingresso nel novero degli attaccanti più forti della sua generazione, trasformandolo nell'emblema di un Belgio talentuoso ma sempre incompiuto al momento di effettuare il fatidico salto di qualità. Eppure, in questo marasma di incertezze c'è un allenatore che più di tutti ha saputo valorizzare Lukaku, che non a caso oggi non vuole altro che ricongiungersi a lui: anche a costo di lavorare in totale solitudine, come in effetti sta accadendo da settimane. Dall'altro lato c'è proprio Conte, che a sua volta pretende Lukaku anche a prescindere dalla cessione di Osimhen. Non solo: la novità delle ultime ore è la deadline fissata per la gara di debutto del campionato. Praticamente meno di una settimana per sbloccare un ingorgo che dura da troppo tempo per i gusti del tecnico salentino, che tra le righe (ma neanche tanto) ha già cominciato a rinfacciare la scelta ricaduta sul Napoli a ogni costo nonostante la mancanza delle Coppe. Tradotto in soldoni: il matrimonio a prima vista, per parafrasare un noto programma tv, è stato voluto e ormai celebrato quasi a scatola chiusa con soddisfazione reciproca. In quel 'quasi' erano però nascoste delle garanzie fornite ben prima delle celebrazioni sull'altare: su tutte un ruolo quasi manageriale, con una carta bianchissima in sede di mercato. La società partenopea, per la verità, non si è volutamente messa di traverso, né si è rimangiata la propria parola: semplicemente il rebus Osimhen (per ora) non ha una soluzione, oltre a trascinarsi dietro tutto il mercato azzurro in un baratro che a Conte non va più bene. E se il fosso Modena è stato scansato per un soffio, l'ostacolo chiamato Verona all'orizzonte potrebbe rivelarsi ben più insidioso

Leggi anche - Juventus, le ultime su Koopmeiners  

Continua a leggere tutte le notizie di sport su