Napoli, la coppia Lukaku-Kvara non ingrana e l'attacco fatica
Nonostante la leadership in classifica, gli azzurri sono settimi per XG e decimi per tiri totali: pesa anche l'alternanza tra il belga e il georgiano, il cui rendimento va a singhiozzo
Napoli, 27 novembre 2024 - Altro che 'gemelli del gol': vola uno e l'altro entra in difficoltà, e viceversa. I protagonisti sono, in ordine sparso a seconda del momento storico, Romelu Lukaku e Khvicha Kvaratskhelia, ma la buona notizia per Antonio Conte è che di questa staffetta tutt'altro che voluta e gradita il Napoli non sembra pagarne lo scotto. Anzi: gli azzurri hanno superato la parte più complicata del calendario del girone di andata difendendo il primo posto in classifica, seppur per un solo punto, e nel prossimo turno 'rischiano' di avere un'altra chance per tentare un allungo, nel caso, da provare a far durare di più del precedente. Per farlo servirà battere a domicilio un Torino in difficoltà dopo un inizio di stagione molto promettente e aspettare i risultati delle inseguitrici, che tra scontri diretti e sfide molto complesse potrebbero vivere un fine settimana tutt'altro che semplice. Insomma, tutto, dai risultati agli episodi, passando per l'entusiasmo della piazza che fa sempre bene, sembra aiutare la capolista, ma un velo di ombra periodicamente cala su qualche protagonista, ricordando a tutti i disastri della scorsa stagione. E non è detto che tutto ciò sia negativo, quasi a voler ancorare la squadra con i piedi per terra nonostante questo primo terzo di campionato quasi perfetto. Certo, se poi le suddette ombre si intersecano con un rinnovo di contratto complicato, come nel caso di Kvaratskhelia, allora il discorso si fa un po' più serio.
La sostituzione della discordia
E dire che, almeno pubblicamente, Conte aveva elogiato la prestazione sfoderata contro la Roma del georgiano, che nel primo tempo aveva sciupato un paio di ghiotte occasioni: in questi casi, come da pensiero comune di gran parte degli allenatori, il bicchiere è più pieno che vuoto, perché come si suol dire l'importante è crearsele le chance, dimostrando di essere comunque dentro la partita. Il problema potrebbe esserci stato nella ripresa, quando non a caso il numero 77 è stato rilevato da David Neres, il rincalzo (di lusso) designato di questa stagione. Correva il minuto 67 e il Napoli aveva già sbloccato la contesa, stappando un match dominato che però, come da copione in questi casi, rischiava di complicarsi. Dunque, l'umore del Maradona era ottimo in ogni sua unità: tranne proprio Kvara, che ha lasciato il campo senza nascondere diversi segnali di nervosismo. In realtà, il georgiano non è nuovo a questi atteggiamenti dopo una sostituzione: scene simili si erano viste diverse volte nella scorsa stagione, ma all'epoca le giustificazioni erano date dall'infelice contesto generale e dallo scarso feeling dell'esterno con tutti gli allenatori che si sono via via alternati (senza frutto) a Fuorigrotta. Per la prima volta, invece, anche Conte, già una specie di divinità al Maradona, è finito nel mirino del dissenso di Kvaratskhelia. O semplicemente il classe 2001 era arrabbiato con se stesso per le due occasioni macroscopiche fallite. Chissà. Fatto sta che Gabriele Oriali ha già aperto il canale del dialogo per spegnere sul nascere qualsiasi focolaio che possa intaccare i sogni di gloria. In fondo, il direttore dello staff tecnico della società partenopea è stato voluto esplicitamente da Conte proprio per ricoprire questo ruolo, tra l'altro come spiegato dal diretto interessato ai microfoni di Radio Crc già inaugurato praticamente dopo la debacle all'esordio contro il Verona. E, a giudicare dal ruolino di marcia condotto nei mesi seguenti dagli azzurri, verrebbe da dire che Oriali abbia già fatto centro. Difficile però che per risolvere la questione rinnovo possa bastare la mano di un'icona del calcio italiano, tant'è vero che come affermato dal direttore sportivo Giovanni Manna i dialoghi potrebbero essere rinviati a fine stagione per non intaccare il clima e la concentrazione attuali. Tutto giusto, ma a patto che non siano proprio Kvara e il suo nervosismo in campo, non esattamente una novità, a rompere le uova nel paniere, a prescindere dell'eventuale nesso con le problematiche contrattuali.
Lukaku risale, ma l'attacco stenta
L'altra faccia della medaglia del match contro la Roma è Lukaku, l'ex di turno che vive una domenica letteralmente sulle montagne russe: prima il doppio rischio di andare fuori in anticipo per due interventi a dir poco da 'cartellino arancione' e poi la rete buona a vincere una partita più complicata del previsto e a chiudere un digiuno che già stava alimentando qualche voce di malcontento. Nessuno saprà mai cosa sarebbero diventate queste voci più o meno isolate e sparute in caso di effettivo cartellino rosso: la realtà dice che Lukaku, nonostante forse uno stile estetico spesso rivedibile, è fondamentale per questo Napoli. Lo dicono innanzitutto i numeri personali e collettivi. Si parte dai primi: 5 gol e 5 assist in 12 presenze stagionali rappresentano un bottino importante, che da solo regge gran parte del fatturato offensivo azzurro. Qui si passa ai secondi numeri: nonostante una vetta consolidata da diverse settimane, gli azzurri sono settimi per XG (gli Expected Goals) e addirittura decimi per tiri totali e tiri in porta. Insomma, dati ben lontani dalla macchina da gol che per tante stagioni è stato un Napoli ben più spettacolare di quello di oggi, che però funziona anche grazie appunto ai singoli. Basti pensare proprio a Lukaku, che ha tirato 16 volte in totale, per un XG di 4.1 e quindi inferiore al reale fatturato di 5 reti: un ottimo cinismo, praticamente ciò che viene richiesto alle punte centrali. Eppure, alla prima mezza frenata il belga finisce nel tritacarne mediatico mentre lo spigoloso Kvaratskhelia cade sempre in piedi. E gli stessi due principali attori dell'attacco azzurro non riescono mai a incastrarsi alla perfezione: risale uno, appunto Lukaku, e scende l'altro, nel caso Kvaratskhelia. Presumibilmente, la chiave per far decollare l'attacco risiede in questa combinazione che fatica a sbloccarsi. Certo, se poi intanto il Napoli continua a vincere, seppur senza dare spettacolo, mantenendo la vetta della classifica, l'appuntamento con la vera nascita della 'premiata ditta Big Rom-Kvara' può essere tranquillamente rimandato.
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