Napoli, pronta la rivoluzione di Garcia: largo al 4-2-3-1 con Zielinski trequartista

Il polacco sarà l'elemento cardine del modulo che potrebbe debuttare già contro la Salernitana. Il tutto in attesa di un rinnovo che fatica ad arrivare

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
2 novembre 2023
Piotr Zielinski (Ansa)

Piotr Zielinski (Ansa)

Napoli, 2 novembre 2023 - Era dal giorno del suo insediamento sulla panchina del Napoli che molti, con curiosità, speranza o addirittura timore, aspettavano questo momento: quello in cui Rudi Garcia avrebbe rispolverato anche a Castel Volturno, la patria del 4-3-3 a maggior ragione dopo l'apoteosi scudetto, il 4-2-3-1, il suo modulo dei sogni.  

Prove di rivoluzione

  Il riferimento al centro tecnico del club partenopeo non è affatto casuale: in quella location nelle ultime settimane c'è infatti la presenza fissa di Aurelio De Laurentiis, l'uomo che la scorsa estate ha selezionato il nuovo allenatore degli azzurri proprio in base al dogma del 4-3-3. La scelta, rendimento della squadra campione d'Italia alla mano, avrebbe finora pagato in parte. Il Napoli è ancora in ballo in ogni fronte, ma ad oggi né in Serie A né in Champions League sembra avere le carte in regola per fare la voce grossa come accaduto nella scorsa stagione. Lo stesso Garcia, finora abile (e fortunato) a salvare la sua panchina al cospetto dei primi scricchiolii, sta mostrando un'immagine di sé che si presta a due interpretazioni: non l'allenatore disabituato al calcio italiano e quasi in confusione come affermato da De Laurentiis all'indomani della sconfitta patita per mano della Fiorentina, ma neanche un tecnico pienamente convinto di ciò che mette in campo. Lo dimostrano i risultati altalenanti degli azzurri, ma anche le correzione apportate a partita in corso dall'allenatore francese, che forse paga anche quella tentazione chiamata 4-2-3-1 presente nella sua testa fin dal momento dell'insediamento sulla panchina del Napoli. Probabilmente ad oggi lo stesso De Laurentiis, secondo qualcuno al momento una sorta di allenatore in seconda degli azzurri, si è convinto della bontà di un tentativo da fare per scacciare lo spauracchio dell'esonero, di fatto da mesi presente a intermittenza a Castel Volturno. La stessa rosa del Napoli, a dispetto dei timori estivi, sembra offrire il terreno fertile per il tanto atteso cambio di modulo, che potrebbe avere luogo già sabato, quando all'Arechi è in programma il sempre delicato derby contro una Salernitana ancora a caccia della prima gioia in campionato. La punta centrale, alla luce della perdurante assenza di Victor Osimhen e anche della ritrovata vena in zona gol, continuerà a essere Giacomo Raspadori: alle sue spalle si piazzerebbe un trio di tutto rispetto composto da Matteo Politano, Piotr Zielinski e Khvicha Kvaratskhelia, mentre davanti alla difesa, il reparto ovviamente meno toccato dalla rivoluzione, si staglierebbero le sagome di André-Frank Zambo Anguissa e Stanislav Lobotka.

Tutti (o quasi) pazzi per Zielinski

  Ad occhio e croce l'elemento cardine del possibile nuovo modulo sarebbe Zielinski, che avrebbe il compito mai banale e scontato di fare da collante tra almeno due reparti. In realtà, la missione non è inedita per il polacco, non a caso uno dei jolly più preziosi dell'intero campionato. Lo sa bene il Napoli, che ormai dal 2016 può godersi le prestazioni di un giocatore che, durante questo lasso temporale, ha messo d'accordo più o meno tutti gli allenatori passati a Castel Volturno: compreso Garcia, colui che in estate è stato probabilmente il più felice della permanenza del classe '94 a dispetto delle sirene di mercato che suonavano dalla ricca Arabia Saudita. Sirene messe a tacere proprio da Zielinski, che nella sessione caratterizzata dall'esodo in massa di giocatori anche giovani e talentuosi verso la tanto chiacchierata Saudi Pro League ha preso la decisione opposta e meno pronosticabile: restare in Europa, anche a dispetto di uno stipendio decisamente più basso di quello messo sul piatto a latitudine più esotiche. La presa di posizione del polacco, maturata tra l'altro ancora nel pieno dell festa scudetto, ha assunto dei tratti romantici nel capoluogo campano, dove tutti hanno presto cominciato a presagire addirittura il rinnovo a stretto giro di posta come suggello della nuova luna di miele. Forse proprio Zielinski, anche in nome della prova di amore offerta al club partenopeo, seppur motivata principalmente da ragioni familiari, si sarebbe aspettato una mano tesa da De Laurentiis. Lo stesso De Laurentiis che, a proposito di arti superiori, pochi giorni fa ha tirato in ballo la stretta di mano rinnegata nei mesi scorsi da Osimhen proprio sulla questione rinnovo, un tasto spesso dolente a Castel Volturno, dove chi lo vuole aspetta invano e viceversa. Nella prima categoria rientra a tutti gli effetti Zielinski, che in mancanza di una nuova firma il prossimo giugno sarà libero di accasarsi altrove, con l'ufficialità che potrebbe arrivare già a gennaio. Non a caso, con la sessione invernale ormai alle porte, molti top club cominciano a muoversi per corteggiare il polacco, che per il momento fa orecchie da mercante: le lusinghe di Inter e Juventus oggi lasciano il jolly quasi indifferente, ma ovviamente a partire dalla primavera la musica potrebbe cambiare. La priorità di Zielinski è infatti la permanenza al Napoli, ma in mancanza di segnali dai piani altissimi del club ogni altra opzione sarà presa in considerazione: anche e soprattutto in Italia, dove ormai il polacco è di casa da anni. Chissà che uno scossone a questa fase di stasi tra le parti non possa darlo il cambio di modulo in programma da parte di Garcia, che a sua volta nei prossimi mesi (se non nelle prossime settimane) si giocherà una bella fetta del suo futuro in azzurro. Garcia e Zielinski, due destini più intrecciati di quel che sembra pensando alle 'semplici' vicende di campo, quelle che finora hanno disegnato un Napoli balbettante e con poche certezze. Tra esse c'è però il polacco, il veterano che resiste a ogni tempesta senza mollare un colpo. La prossima bufera all'orizzonte, quella legata a un rinnovo che fatica ad arrivare, sarà però quella più probante per un rapporto lungo ma probabilmente non ancora logoro. Specialmente per Zielinski, la pedina dalla quale potrebbe partire la rivoluzione varata da Garcia, pronto a mandare (momentaneamente?) in cantina il modulo dello scudetto.

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