Napoli, niente fuga: con l'Udinese è solo 1-1
Apre le marcature McTominay e le chiude, dopo appena 3', Ekkelenkamp. Tante le chance degli azzurri, così come quelle dei bianconeri, per un pareggio che da lontano fa felice l'Inter

Ekkelenkamp in azione contro il Napoli (Ansa)
Napoli, 9 febbraio 2025 - Dal possibile tentativo di prima vera fuga del campionato a una frenata che consegna all'Inter la possibilità potenziale di portarsi a -1, a patto di battere la Fiorentina nella rivincita immediata della debacle del Franchi: il Napoli inanella il secondo 1-1 di fila dopo quello in casa della Roma e stavolta frena al Maradona nonostante il gol di McTominay che sembrava aver stappato una partita complicatissima. Merito dell'Udinese, che si divora tante occasioni (colossale quella fallita da Lucca) ma che ha anche la bravura di rialzare subito la testa grazie alla gemma di Ekkelenkamp. I meriti dei bianconeri vanno oltre, perché stavolta Conte non pesca la 'magata' dalla panchina e se non lo fa è anche grazie alla resistenza degli ospiti, che addirittura di tanto in tanto non disdegnano delle ripartenze pericolose. Alla fine il pareggio non si schioda più e per gli azzurri la seconda frenata di fila, dopo il power play guadagnato 'dal divano' giovedì sera, rischia di essere pesantissima.
Le formazioni ufficiali
Conte sceglie il solito 4-3-3 che vede schierati Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mazzocchi in difesa: a centrocampo ci sono Anguissa, Lobotka e McTominay, mentre la linea di attacco annovera Politano, Lukaku e Neres. Runjaic opta per un 4-4-2 aperto da Sava, protetto da Kristensen, Bijol, Solet e Kamara: sulla mediana ci sono Atta, Karlstrom, Lovric ed Ekkelenkamp, mentre in attacco agiscono Thauvin e Lucca.
Primo tempo
L'Udinese parte aggressiva soprattutto grazie a uno scatenato Thauvin, che al 3' dagli sviluppi di un corner causato da un errore in fase di costruzione della difesa azzurra scocca un tiro a giro che Meret sventa con il pugno, concedendo un altro giro dalla bandierina. La replica del Napoli arriva al 6', quando un cross di Di Lorenzo trova il colpo di testa di McTominay che Sava blocca senza problemi. L'intervento del portiere bianconero è più complicato poco dopo, quando Politano esplode il mancino da fuori. L'Udinese resta più pericolosa e al 10' va a un soffio dalla rete con Lucca, che vince il duello tutto fisico con Di Lorenzo e dal cuore dell'area piccola con una girata manda la palla incredibilmente sul fondo su cross di Thauvin. Al 16' quest'ultimo premia il taglio di Ekkelenkamp, che da posizione ravvicinata chiama Meret all'intervento di piede: dal successivo corner, battuto da Lovric, svetta Bijol, con il pallone che non termina fuori di molto. Dopo tutti questi brividi, il Napoli torna ad attaccare, mettendo diversi cross che Sava sventa sempre al meglio: poi al 23' Neres filtra per la sovrapposizione di Politano, che apre troppo il diagonale mancino. Al 25' Bijol stende al limite dell'area Mazzocchi: Lukaku batte la punizione, smorzata in corner dalla barriera. Ekkelenkamp, contrastando di testa McTominay, manda la palla ancora oltre la linea di fondo, ma stavolta per la difesa ospite fila tutto liscio. Al 34' l'Udinese torna pericolosa dalla bandierina: batte Thauvin e incorna ancora Bijol, che stavolta la manda alta. Poco prima Neres aveva sbagliato l'imbucata per Lukaku sugli sviluppi di una ripartenza. Dall'altro lato il cross di Politano viene sporcato da Solet, diventando un assist perfetto per McTominay, che da zero metri manda sul fondo la zampata. Lo scozzese si riscatta al 37', mandando nel sacco di testa il calcio d'angolo battuto da Politano: i friulano protestano per qualche contatto nella propria area, ma alla fine è tutto regolare. La migliore reazione l'Udinese preferisce affidarla al campo e al gran diagonale sul secondo palo con cui Ekkelenkamp pareggia dopo un pasticcio della difesa di casa in coabitazione tra Meret e Juan Jesus, che non si capiscono su una palla vagante, e Mazzocchi, che la rinvia ancora peggio, regalando di fatto a Karlstrom l'assist per il compagno. I minuti di recupero soni 2' e vengono aperti da un errore di Mazzocchi su Lucca, dopo cercato da un filtrante di Thauvin sul quale Meret è provvidenziale in uscita, seppur con qualche brivido.
Secondo tempo
I friulani ripartono forte e mandano subito al tiro Lovric, che con il destro obbliga Meret a rifugiarsi in corner: dall'altro lato Solet è provvidenziale nell'anticipo su Lukaku sul cross di Neres. Al 49' Thauvin si presenta alla bandierina e mette in mezzo una parabola che Anguissa devia di coscia verso Meret, che non si fa sorprendere dal fuoco amico. Dopo una fase di equilibrio apparente, al 64' Neres scaglia una rasoiata da fuori che diventa una telefonata per Sava: quest'ultimo al 67' vede il destro da fuori di McTominay volare alto di non molto dalla sua porta. Al 69' Lukaku lavora di potenza al limite dell'area e conclude, trovando solo un corner dai cui sviluppi Anguissa di testa la manda sul fondo. I due tecnici aprono la girandola delle sostituzioni: il Napoli inserisce Ngonge, Simeone e Raspadori per Anguissa, Lukaku e Raspadori, mentre sponda Udinese dalla panchina si alza Payero, che rileva Lovric. Complici i cambi, gli azzurri alzano il baricentro a caccia del gol del vantaggio. Dopo una prima parte di partita non indimenticabile, prova a salire in cattedra Neres, che guadagna un corner che non dà frutti. Runjaic inserisce Iker Bravo e Ehizibue per Atta e Solet, mentre Conte lancia Gilmour per Lobotka: dalla panchina ospite invece poi si alza Zarraga per Ekkelenkamp. Il ping pong dei cambi vede Conte giocarsi la carta Okafor per Neres. Esiste però anche l'Udinese, che di tanto in tanto fa capolino in attacco: all'88' i friulani guadagnano un corner grazie a una deviazione di Di Lorenzo su Lucca, cercato da Thauvin. I minuti di recupero sono 5, aperti da una punizione battuta da Raspadori, che poi dialoga con Ngonge e prova a servire McTominay, che colpisce male prima che Okafor commetta fallo prima del triplice fischio di Marinelli che sancisce il secondo 1-1 di fila del Napoli. Amaro come, se non di più, quello dell'Olimpico.
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