Napoli, Politano sempre più decisivo. Rinnovo all'orizzonte?

L'esterno, in scadenza nel 2025, finora è stato un fattore importante per Garcia, che domenica si gioca la panchina contro l'Empoli

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
10 novembre 2023
Matteo Politano (Ansa)

Matteo Politano (Ansa)

Napoli, 10 novembre 2023 - In un Napoli con la formazione titolare praticamente cristallizzata fin dall'estate esistono poche certezze: in quest'ennesimo paradosso è racchiuso un altro sintomo delle difficoltà di Rudi Garcia, che domenica contro l'Empoli si giocherà ancora una volta molto del suo futuro in azzurro. In questo clima tutt'altro che sereno, nel cielo del tecnico francese si staglia un arcobaleno chiamato Matteo Politano, un fattore sempre più determinante nell'economia del gioco dei partenopei.

Un inizio complicato

E pensare che l'inizio dell'avventura nel capoluogo campano del classe '93 era stato tutt'altro che felice. Anzi: ancora prima di entrare nel vivo dei radar di mercato del quartier generale di Castel Volturno l'esterno di scuola Roma era finito nel mirino dei tifosi azzurri a causa di un presunto rifiuto rifilato alla piazza ai tempi della militanza al Sassuolo. Rifiuto che, giusto per aumentare ulteriormente l'acredine iniziale, era diventato un rapido assenso quando a farsi sotto era stata l'Inter. Il calcio però, si sa, è un settore molto dinamico in cui tutto cambia nel giro di poco tempo. Succede così che l'esperienza di Politano in nerazzurro sia piuttosto breve e, complici diversi infortuni, a tinte alterne e succede così che il Napoli torni alla carica, riuscendo a chiudere finalmente il cerchio a gennaio 2020. L'operazione non si presenta esattamente economica: l'esterno sbarca nel capoluogo campano con la formula del prestito biennale dietro pagamento di 2,5 milioni con obbligo di riscatto fissato a 19 milioni di parte fissa più 2 milioni di bonus. Insomma, non esattamente un investimento da poco: soprattutto per un giocatore non più giovanissimo e notoriamente neanche continuo. Se poi di mezzo ci si mette anche un ballottaggio perenne, quello con Hirving Lozano, allora ecco che per il giocatore in questione sembrano riapparire i fantasmi del passato: quelli che avevano come comune denominatore le solite dicerie basate su un costante 'vorrei, ma non posso'. Invece, dopo tante sfortune, il fato comincia finalmente a remare dalla parte di Politano, che pian piano entra con sempre più convinzione nelle dinamiche del progetto Napoli: lo fa innanzitutto grazie all'arrivo in panchina di Luciano Spalletti, con il quale si laurea campione d'Italia nello scorso campionato, ma paradossalmente lo fa ancora di più nell'attuale corso, quello che fa storcere il naso un po' a tutti. Si potrebbe pensare di ascrivere gran parte dei meriti dell'esplosione dell'esterno a Garcia, mentre in realtà forse il grimaldello buono è stato semplicemente l'addio di Lozano, che faceva da 'tappo' sulla corsia destra al collega ma probabilmente pure a se stesso.

Rinnovo all'orizzonte?

Quasi come una magia, l'ultima sessione di mercato sistema tutto: il messicano, di fatto mai pienamente inserito nel progetto azzurro, va via e torna (finora con buon profitto) al PSV Eindhoven, lasciando così campo libera a Politano, che incappa felicemente nella stagione quasi perfetta. E dietro al 'quasi' si cela soltanto il rendimento tutt'altro che positivo della squadra, in difficoltà sia in Serie A sia in Champions League. Il classe '93 invece sta viaggiando a ritmi altissimi, come testimonia il bottino raccolto finora: 6 reti e 4 assist in 15 presenze. Numeri da urlo: quasi da scudetto, verrebbe da dire, se non fosse che il resto della truppa azzurra fatica. Compreso l'omologo di sinistra Khvicha Kvaratskhelia, che un anno fa aveva messo in carniere più o meno lo stesso fatturato offensivo. Eppure, all'epoca il faccione del georgiano era piazzato costantemente sulle prime pagine: merito dell'exploit del tutto inatteso di un giocatore fino a pochi mesi prima semisconosciuto e merito del Napoli, che nel suo complesso appariva come una macchina micidiale. Non solo: probabilmente a livello mediatico Politano è meno trendy, ma a livello di efficacia i livelli sono affini a quelli toccati da Kvara lo scorso autunno. Numeri alla mano, senza il bottino raccolto finora da Politano il Napoli sarebbe ancora più indietro in tutte le competizioni. Da qui l'inamovibilità scelta e voluta da Garcia e le sirene della Nazionale che, infortuni permettendo, tornano a cantare grazie proprio a Spalletti, il mentore prima in nerazzurro e poi in azzurro. Il dettaglio non è sfuggito ad Aurelio De Laurentiis, chiamato a riflettere sulla situazione contrattuale del suo attuale giocatore più decisivo, che senza rinnovo il 30 giugno 2025 saluterà a zero. Certo, entro quella data nel quartier generale di Castel Volturno ci saranno da dirimere questioni ancora più spinose di quella all'ordine del giorno per un giocatore che lo scorso agosto ha compiuto 30 anni. Il De Laurentiis di un tempo, carta d'identità del giocatore in questione alla mano, avrebbe fatto orecchie da mercante, ma il dogma dell'eterna gioventù nel capoluogo campano è ormai decaduto da un po' di tempo: per la precisione da quando lo stesso patron, in un non così frequente momento di autocritica, ha capito che per ottenere risultati importanti in rosa sono necessari, per non dire fondamentali, determinati elementi di esperienza. Una questione di leadership, che se poi si incrocia con l'anno di grazia del giocatore in esame, diventa un fattore fondamentale. Parlando di Politano, il gol dell'illusione firmato contro l'Union Berlino, frutto di una deviazione quasi fortuita, è un po' il manifesto del mix appena esposto. In realtà, giusto per mettere tutti d'accordo, specialmente in una piazza dal palato notoriamente fine, il numero 21 azzurro ha segnato in ogni modo possibile: compreso con autentici capolavori da far stropicciare gli occhi al pubblico del Maradona, che in stagione finora per la verità ha visto ben poche gioie e prodezze. L'eccezione è rappresentata proprio da Politano, l'ormai ex esterno discontinuo, dal carattere fumantino e tendente a infortunarsi spesso: oggi Garcia ha tra le mani un giocatore spesso letale in attacco e generoso in fase di ripiegamento. Basterà il jolly Politano a salvare la panchina del tecnico francese ora che all'orizzonte si staglia l'ennesima tempesta? La risposta, in un senso o nell'altro, arriverà domenica pomeriggio.

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