N'Dicka, De Rossi: “Ci hanno detto che stava avendo un infarto"

Le parole del tecnico della Roma alla vigilia della sfida contro il Milan

di FILIPPO MONETTI -
17 aprile 2024
N'Dicka durante Udinese-Roma, prima del malore (Ansa)

N'Dicka durante Udinese-Roma, prima del malore (Ansa)

Roma 17 aprile 2024 - Viglia del match di ritorno di Europa League contro il Milan e De Rossi si è presentato in conferenza stampa di fronte ai cronisti per raccontare il match. Una derby italiano in Europa da vincere, dopo aver vissuto minuti di paura a Udine circa le condizioni di N'Dicka. Ora tutto ciò è alle spalle e nel mirino c'è solo la formazione rossonera, partendo dal risultato di 0-1 maturato all'andata in favore proprio dei capitolini. Ecco le parole dell'allenatore romanista.

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Come sta N'Dicka e aggiungo se avete dato una lezione di umanità in una situazione non scontata? "Sta bene ed è la cosa più importante. Ha uno pneumotorace e la cosa non è grave come avevamo ipotizzato. Penso che ognuno ne tragga l'insegnamento che vuole trarne se ce n'è uno. Abbiamo ricevuto un sacco di complimenti per una cosa abbastanza normale. Abbiamo fatto quello che ci sembrava sensato fare. Se qualcuno vuole trarne un insegnamento vuol dire che siamo messi male come società. Qualcuno ha visto anche del marcio. Qualunque allenatore o giocatore avrebbe reagito come ho fatto io. Il ragazzo dell'elettrocardiogramma ci ha detto che stava avendo un infarto in corso, quindi quando c'è quel dubbio non ti permette di continuare. Non ci sono insegnamenti, ma solo momenti in cui fare ciò che è normale. Per rispetto di tutti non c'era possibilità di continuare. Siamo stati molto uniti in questo. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, non c'era uno che volesse continuare a giocare, sostenuti anche dalla società. Bello che ci siamo riscoperti famiglia in questi momenti e non solo quando vinciamo le partite".

La situazione di Pioli al Milan, avrà un incidenza sul ritorno? “Quando si parla di crocevia  si parla della percezione di quello che si legge sui giornali. Non commento non per mancare di rispetto a chi scrive ma perché a volte non sono cose vere. Il Milan è secondo e le ha vinte tutte, la squadra gioca bene, da quel punto di vista non c’è problema. Si giocheranno un crocevia stagionale per loro  l’Europa League è un obiettivo. Erano costruiti per essere protagonista in Champions. Sanno che devono vincere perché altrimenti andranno fuori, è un’ultima spiaggia e dovranno ribaltare il risultato”.

Avete notizie in merito alla possibile data del recupero di Udinese-Roma? "Se ne stanno occupando di più a livello dirigenziale. Sappiamo che ci sono diverse opzioni e capiamo le difficoltà di chi organizza e decide quando giocare. Penso che sia un bene che non si trovino date, un orgoglio per il calcio italiano, ma allo stesso tempo deve tutelare sia le squadre davanti, sia quelle dietro, bisogna tutelare la regolarità del campionato. Non si può creare un precedente e giocare a campionato finito. Spero che si troverà una soluzione logica".

Come si prepara la gara di ritorno dopo aver fatto così tanto bene all'andata? "Nella tua domanda c'è l'essenza di questo lavoro. C'è la continua ricerca di qualcosa che funziona, ma anche la paura di fare qualcosa di troppo. Penso che ci sono le caratteristiche della squadra avversaria che vanno rispettate. Non abbiamo vinto 7-0 e loro non sono mai usciti dall'area di rigore, abbiamo fatto una grande partita, ma è stato molto equilibrata alla fine. Forse avremmo meritato di fare qualche gol in più. Non penso che Pioli stravolga tutta la squadra, ma penso che cambi qualcosina. Liedholm diceva sempre che metteva bene in campo la squadra, poi si muoveva e rovinava tutto. Stiamo pensando a qualche cambiamento, ma non ci stiamo snaturando completamente".

Anche per lei questa sfida di domani è un crocevia per il suo futuro? "Tutte le partite lo sono. Domani è importante perché non voglio che finisca. Pellegrini ha detto una cosa che mi ha fatto emozionare: È un percorso per essere felici e cosa c'è di più importante? Più importante della nostra gioia, della nostra gloria che c'è? Se pensiamo a quanto sono a rischio, a quanto durerà non ci godiamo quello che stiamo facendo. Da quando sono arrivato sono state tante le giornate felici che ho trascorso. Penso a quello, non alle possibilità di rinnovo in base al risultato di domani".

Cosa cambia la gestione del risultato di domani rispetto alle altre? "Discorsi sulla gestione del risultato sono solo quelli di essere intelligenti, di non sbilanciarsi troppo. Se poi all'ultimo minuto saremo sullo 0-0 non andremo a cercare il gol. Giocheremo con l'intenzione di vincere fin dall'inizio, riuscire a fargli gol per loro sarebbe un colpo duro. Ma se ce li portiamo dentro area, il loro gol arriverà prima o poi. Faremo una partita simile all'andata, ma la differenza la faranno le palle sporche oltre alle nostre qualità negli ultimi metri".

Tu credi al fatto che in certe notti conti anche la storia europea di un club oppure no? "Penso che sia quello che metteremo in campo noi, come giocatori e loro che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere più bravi di noi, all'andata però abbiamo dimostrato che questa differenza non è incolmabile. Qui da giocatore sono stato eliminato da squadra meno blasonate della Roma e ho eliminato Real, Barcellona, Lione... Queste squadre si portano dietro una potenza economica e un fascino che convincere molti giocatori. I numeri dicono dicono che sono stati superiori, la carriera di Pioli dimostra che è superiore a me e io lo rispetto tantissimo. All'andata però siamo stati superiori. Per me è ancora 50-50 e la Roma che voi non mettete tra le squadre blasonate in Europa ha fatto 4 semifinali in 6 anni".

Come sopperirai all'assenza di Cristante? Avete ascoltato l'appello del tifoso malato? "Al posto di Cristante giocherà Bove e ho grande fiducia, non cambia niente. La scelta che farò non cambia in base all'assenza di Bryan, che resta un'assenza pesante, ma giocherà un giocatore cui riponiamo grande aspettativa e fiducia. Uscirà a fine partita con la maglietta zuppa. Vogliamo che faccia una grande partita, perché se lo merita. Al tifoso che ci ha fatto commuovere possiamo promettergli l'impegno a lui come agli altri tifosi. La società sta cercando un modo di rintracciare questo ragazzo per cercare di fare quello che gli possa far piacere. Non riusciamo a rintracciarlo. Ha coinvolto non solo noi, ma anche i miei ex colleghi. Noi più di cercarlo non possiamo fare. Rispettiamo la voglia di rimanere dietro le quinte, ma se avesse voglia, siamo qui e lo stiamo cercando".

Quanto conterà l'aspetto emotivo? "È parte del gioco, la parte che grazie a Dio rimane sempre viva all'interno della partita e all'interno dell'analisi della partita. Mille cose pensi e mille cose influiranno. All'interno di una partita ci sono mille partite, sia per spostamenti tattici degli allenatori, sia per le giocate dei calciatori. La parte emotiva avrà un suo ruolo, perché sono giocatori abituati a giocare queste coppe. Saremmo bravi a gestire la nostra ansia".

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