Spalletti a Certaldo in attesa (bucolica) della Nazionale. Il trattore, la vigna e la chat delle Galline

Ormai raggiunto l’accordo con la Figc per allenare la Nazionale. Gli amici: "La maglia azzurra gli è sempre piaciuta". Resta da risolvere il nodo della clausola con il Napoli

di ANGELO GIORGETTI -
16 agosto 2023

Firenze, 17 agosto 2023 – Le galline del Cioni e la Nazionale di Spalletti si marcano a zona, mentre Luciano guarda il panorama dall’alto del trattore, fra le vigne e gli avvocati, in un buen retiro diventato il nuovo podere del calcio italiano. Intorno a Spalletti c’è il tifo della sua gente – Certaldo e Montaione, colline da scudetto – mentre la poesia quieta della vanga sta per cedere il passo al frastuono delle qualificazioni per il campionato Europeo: anche qui ore sospese in attesa dell’accordo fra Luciano e la federazione, a margine del fulminante comunicato di De Laurentiis che molto amabilmente se l’è presa con i vertici del calcio ("Basta dilettantismo") reclamando il pagamento da una clausola da oltre 3 milioni nel frattempo scesa, si fa per dire, a 2,7.

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Non è nota con esattezza la reazione di Spalletti, chi lo conosce racconta di un ghigno rimasto in canna come quelli celebri cristallizzati negli scontri in tv che hanno un milione di visualizzazioni su Youtube , perché Luciano è un grande interprete: nessuno lo frega più con la tattica e la comunicazione. Ma per ora bisogna stare zitti, ci sono di mezzo gli avvocati. ‘Gli azzeccagarbugli’, dicono a Certaldo, dove gli amici fanno il tifo di nascosto perché guai, ogni parola in pubblico potrebbe essere fraintesa.

E allora ci si sente attraverso WhatsApp su un gruppo che ha un nome a caso ("Le Galline del Cioni") dove anche Spalletti cova le confidenze a prova di clan, fra sberleffi falsi e segreti veri. Guai a chi li rivela, sennò sono schiaffi sodi (e Luciano ha le mani come due pale).

Lì nella chat ci si prende sul serio, ma mica tanto. Rivela Carlo Zani, direttore sportivo, che Spalletti aveva preso in considerazione la sua offerta per allenare l’Avane: "Il problema è lo staff, lo abbiamo già definito – dice Zani – ma un posto per lui c’è sempre". Ma che farà Luciano? "Abbiamo sempre tifato per lui, dall’Udinese allo Zenit. Figuriamoci se allenasse l’Italia".

A Certaldo ci sono scarpe grosse e cervelli parecchio fini, lo sa anche il sindaco Giacomo Cucini, che immaginava l’overdose gratuita di marketing turistico: "Tutta Certaldo sarebbe orgogliosa di Spalletti ct, conosciamo bene le qualità del suo lavoro, sarebbe un traguardo meritato. Poche settimane fa lo abbiamo premiato perché ha portato in alto il nome di Certaldo in Italia e nel mondo. Se diventasse ct azzurro sarebbe un veicolo di promozione ancora più importante per il territorio".

Che a livello calcistico butta parecchio bene: il Certaldo calcio (maglia viola) dopo molti anni è tornato in serie D mentre due allenatori nati da questo parti hanno vinto i loro campionati. Di Spalletti si sa eccome, poi c’è Paolo Indiani, 68 anni, 10 promozioni in carriera, che ha guidato l’Arezzo in serie C.

Intanto Luciano parla con le vigne, le galline e gli avvocati. Da un incrocio con i legali della federazione sarebbe emersa la "mancanza di concorrenzialità" fra il Napoli e la Nazionale, questione decisiva per non pagare la clausola a De Laurentiis. In sostanza Spalletti – dopo la firma con la Nazionale – dovrebbe personalmente vedersela in tribunale avendo le spalle super coperte dall’uniformità di pareri legali concordanti.

Perché la maglia azzurra – confermano gli amici di Certaldo – gli è sempre piaciuta parecchio. Più di quella viola della Fiorentina? Pare che nella chat una volta Luciano abbia scritto che vorrebbe chiudere la carriera allenando a Firenze (anche gratis). Ovviamente nessuna conferma dal clan. E comunque questa è davvero un’altra storia.

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