Ciclismo, addio tra Viviani e la Ineos Grenadiers. Le prospettive per il 2025
Ufficiale la separazione tra la squadra britannica e il veronese, che sogna il Giro d'Italia per toccare quota 90 vittorie. Ma le formazioni sono praticamente tutte al completo
Roma, 1 gennaio 2025 - Tra le novità contrattuali della stagione cominciata di fatto oggi c'è il divorzio tra Elia Viviani e la Ineos Grenadiers, che ha ufficializzato l'addio con un post sulle proprie pagine social.
Le prospettive per il 2025
"E' stato un privilegio gareggiare per te in queste 6 stagioni. Grazie e buona fortuna per il prosieguo della tua carriera". Chiuso un capitolo, anzi due, perché il veronese aveva già militato nell'allora Team Sky tra il 2015 e il 2017 prima del ritorno di fiamma degli ultimi 3 anni, ora il futuro è davvero un rebus. Diverse squadre si erano interessate al classe '89 nei mesi scorsi, ma gran parte di esse con il passare delle settimane hanno via via completato i propri roster. Tra essi spicca il Q36.5 Pro Cycling Team, o forse spiccava, perché la pista sembra aver perso quota: pista che tra l'altro, data la categoria Professional della squadra svizzera, non dava certezze in vista del Giro d'Italia 2025, l'obiettivo dichiarato per Viviani per questa stagione. Proprio nell'amatissima Corsa Rosa, il cui percorso completo sarà svelato il 13 gennaio, il veronese vorrebbe dare l'assalto a quota 90 vittorie in carriera, con l'asticella che ora è ferma a 89. I dubbi però sono tanti e sembrano andare oltre quanto accadrà a maggio, perché già ora la strada per trovare una nuova squadra sembra sbarrata.
Il nuovo ruolo di Lefevere nella Soudal Quick-Step
Tra le novità dell'anno nuovo c'è quella che in casa Soudal Quick-Step vede Patrick Lefevere scendere dall'ammiraglia dopo 21 anni per fare spazio a Jurgen Foré: uno step che però, come spiegato dal diretto interessato (con i soliti modi sui generis) ai microfoni di Het Nieuwsblad, è tutt'altro che un addio completo. "Tutti hanno detto che continuerò a essere presente, ma non nel modo in cui alcuni si aspettano. Non ho intenzione di restare in disparte come un vecchio patetico per ricevere i saluti in sede di partenza delle gare. Jurgen mi chiede dei consigli, ma non voglio essere visto come un padrino e raccontare ai meccanici e allo staff come le cose stessero meglio prima. Sarebbe come entrare in scivolata a palla lontana e non è nel mio stile. Detto ciò, venire dopo di me non è un regalo e io sono felice di essermi fatto da parte". Insomma, come sempre l'uragano Lefevere fa il bello e il cattivo tempo di una Soudal Quick-Step plasmata negli anni a sua immagine e somiglianza. "Ho sempre cercato di non costruire una squadra intorno a un solo corridore, ma non si può negare che attualmente Remco Evenepoel sia l'uomo che proviamo sempre a sostenere. Come formazione non dobbiamo sentirci inferiori a nessuno e lo dico in tutta modestia, senza gonfiarmi il petto. Gli olandese sanno vendersi meglio e confezionare un pacchetto più bello, ma noi delle Fiandre Occidentali siamo più concreti".
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