Ciclismo, aria di rottura tra Ayuso e l'UAE Team Emirates
Dagli attriti al Tour de France con Yates e Almeida al ritiro per Covid, fino all'esclusione punitiva dalla Vuelta: lo spagnolo medita l'addio (molto complicato)
Roma, 1 agosto 2024 - Che l'UAE Team Emirates negli ultimi anni sia diventata una corazzata è chiaro a tutti: forse ai suoi stessi corridori, ai piedi del totem Tadej Pogacar intorno al quale ruota tutto. Se poi qualcuno viene escluso anche quando lo sloveno non figura nella startlist, allora la strada del malcontento si può ufficialmente imboccare, come potrebbe accadere a Juan Ayuso, sempre più al centro di un contenzioso con più vertici.
I dettagli
Al centro c'è lo spagnolo, come si suol dire tirato per la giacca da può parti. Il primo fronte vede figurare Javier Guillen, direttore della Vuelta che per la sua corsa ha esplicitamente implorato l'UAE Team Emirates di inserire nel roster il classe 2002. Poi c'è proprio l'UAE Team Emirates, che ufficialmente non si è ancora espressa circa il roster da schierare a Lisbona il prossimo 17 agosto. Nei piani iniziali della formazione emiratina Ayuso non avrebbe dovuto disputare la Vuelta 2024, ma il prematuro ritiro dal Tour de France 2024 potrebbe aver cambiato il programma. O almeno, questo è ciò che speravano Guillen e forse lo stesso Ayuso, che già alla Grande Boucle aveva mostrato qualche piccolo segnale di insofferenza nel dover sacrificarsi come gregario per Pogacar, rinunciando così ai propri sogni di gloria nell'ottica della classifica generale. Invece sembra che l'UAE Team Emirates voglia continuare sulle proprie idee che vedrebbero in Adam Yates e Joao Almeida i due capitani designati prima che la strada fissi le gerarchie definitive: il ruolo di terza carta, in caso di bisogno, spetterebbe a Isaac Del Toro, grande prospetto per il futuro ancor prima che del presente di una squadra diventata una corazzata anno dopo anno. Forse fin troppo per Ayuso, che a quanto pare non starebbe gradendo le decisioni dei piani altissimi dell'UAE Team Emirates al punto da cominciare a guardarsi attorno. Il giovane spagnolo, qualora il malumore proseguisse, potrebbe diventare uno degli oggetti pregiati del ciclomercato, che proprio oggi ha aperto la prima finestra con vista sul 2025. Gli intoppi però non mancherebbero. Il primo riguarda il contratto lunghissimo che lega Ayuso all'UAE Team Emirates: un quinquennale che lascia pochi spiragli a un eventuale addio anticipato. Il secondo parla della clausola rescissoria da 100 milioni: troppo alta per gran parte delle squadre. Eppure, in qualche modo si dovrà uscire da un impasse cominciato nella tappa 4 del Tour de France 2024, con Ayuso a non seguire i dettami di Almeida e Yates al servizio di Pogacar. Gli attriti non si sarebbero placati, dilatandosi dopo il ritiro per Covid dello spagnolo nonostante diversi corridori fossero rimasti in corsa in condizioni simili o addirittura peggiori. Da qui l'esclusione dal sapore di punizione dalla Vuelta 2024, quella che rischia di causare un effetto domino non da poco sul mercato ma forse anche a livello istituzionale, con la Spagna dello sport che preme per avere il suo pupillo nella corsa di casa, magari provando a sfruttare l'assenza dalla startlist dei tre fenomeni del ciclismo attuale: uno di essi è ovviamente Pogacar, suo malgrado un tassello di questa vicenda.
Leggi anche - Olimpiadi Parigi 2024, doppio oro per De Gennaro e Bellandi
Continua a leggere tutte le notizie di sport su