Vuelta 2024, la possibile esclusione di Ayuso diventa un caso. L’appello: "L'UAE Team Emirates lo lasci partecipare"
Guillen, il direttore della corsa spagnola al via il 17 agosto: "Abbiamo bisogno di lui noi, ma anche un intero Paese"
Roma, 30 luglio 2024 – Quando nella startlist già non figurano nomi del calibro di Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, i tre alieni del ciclismo attuale, l'obiettivo di racimolare quanti più big possibili diventa impellente: se poi alle defezioni già conclamante per scelta tecnica dalla Vuelta 2024, con il belga ad annunciare per ultimo la sua decisione, si aggiunge la posizione dubbia di Primoz Roglic, alle prese con una frattura alla vertebra, allora il parco corridori al via di Lisbona il prossimo 17 agosto rischia di essere sulla carta piuttosto modesto. Non solo: le ultime notizie che arrivano dall'UAE Team Emirates parlano di una possibile esclusione di Juan Ayuso, cosa che non sta andando giù a Javier Guillen, il direttore della corsa spagnola.
I dettagli
Intercettato dai microfoni di As, Guillen ha innanzitutto espresso un moderato ottimismo per la partecipazione di Roglic. "Confido che alla fine possa recuperare in tempo, pur essendo consapevole che potrebbe non essere in condizione: in ogni caso, la Red Bull-Bora-Hansgrohe porterà una formazione molto competitiva". E a questo punto si entra nell'argomento spinoso, cercando innanzitutto di snocciolare la rosa della corazzata UAE Team Emirates. "Avranno molte possibilità di vincere grazie alla presenza di Adam Yates, ma per il successo finale vedo bene anche Richard Carapaz, uno che dà sempre spettacolo. Inoltre – continua Guillen – sono ottimista anche per la partecipazione di Carlos Rodriguez, che dopo il Tour de France ha lasciato dichiarazioni possibiliste in tal senso nonostante le fatiche accumulate".
Discorso opposto per Ayuso. "Tempo fa l'UAE Team Emirates ci disse che non avrebbe fatto la Vuelta. Poi, dopo il ritiro precoce dalla Grande Boucle, ci è stato riferito che ci sarebbe stata qualche chance di vederlo al via di Lisbona. Ad oggi non sappiamo nulla di certo, ma essendo una corsa spagnola mi permetto di chiedere all'UAE Team Emirates di portare Ayuso: lo chiedo con cortesia e affetto, pur capendo la situazione interna di squadre che hanno deciso il loro programma già mesi fa. Ayuso però è spagnolo: della sua presenza ne hanno bisogno la corsa, il Paese e anche lui stesso".
Insomma, la supplica di Guillen, che si fa portavoce di un intero movimento, probabilmente affonda le sue radici nelle speranze di riportare a casa la Vuelta, la cui ultima vittoria iberica risale a 10 anni fa, quando Alberto Contador si impose davanti a Chris Froome e Alejandro Valverde. Allo stesso tempo, Guillen spera di arricchire ulteriomente la startlist della sua corsa anche con un altro nome di spicco, seppur non legato alla classifica generale. "Nei mesi scorsi Wout Van Aert ci aveva promesso di esserci, dopo aver disputato il Giro d'Italia 2024 (che invece ha saltato per infortunio, ndr). Ad oggi non abbiamo notizie dalla Visma-Lease a Bike, così come dalla Ineos Grenadiers non sappiamo nulla dell'eventuale presenza di Egan Bernal". Infine, una chiosa su Pogacar e su una tripletta a lungo anelata prima delle smentite. "Sapevamo che non sarebbe venuto, ma a un certo punto, data la sua voglia di scrivere record, ci abbiamo creduto un po'. Prima o poi confidiamo che voglia vincere anche la Vuelta".
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