Classic Brugge-De Panne 2024, vince Philipsen

Ancora un acuto del fresco vincitore della Milano-Sanremo, che batte il connazionale Merlier e Van Poppel. Intanto l'UCI apre momentaneamente ai caschi da cronometro della Visma-Lease a Bike

20 marzo 2024
Jasper Philipsen (Ansa)

Jasper Philipsen (Ansa)

Roma, 20 marzo 2024 - Quando c'è una volata, Jasper Philipsen ci tiene a far sapere di essere il più forte: l'ennesima conferma arriva alla Classic Brugge-De Panne 2024, con il corridore dell'Alpecin-Deceuninck a imporsi nella corsa di casa, notoriamente uno degli appuntameni primaverili dedicati ai velocisti.  

La cronaca

  Non a caso, per gran parte della gara le emozioni hanno latitato, per usare un eufemismo: basti pensare che la fuga di giornata è stata allo scoperto, e in totale tranquillità, per oltre 150 km. A 10 km dall'arrivo la corsa si è accesa e per i tre battistrada il destino era segnato. Allo stesso tempo, a causa del tracciato molto tortuoso, per le squadre dei velocisti non è stato facile formare i treni per guidare i propri capitani. Poco male per uno specialista come Philipsen, capace di sprigionare i cavalli anche in situazioni complicate e senza bisogno del lavoro dei compagni: battuti il connazionale Tim Merlier e Danny Van Poppel, mentre per l'Italia ci sono da segnalare l'ottimo quinto posto di Simone Consonni, letteralmente rinato alla Lidl-Trek, e il buon decimo posto di Luca Mozzato.

L'UCI approva (temporaneamente) i caschi della discordia

  Continua intanto la saga dell'UCI e dei caschi da cronometro sfoggiati dalla Visma-Lease a Bike in questo primo scorcio di stagione: le occasioni buone per ostentare, anche con un certo orgoglio, i nuovi dispositivi le avevano fornite la Tirreno-Adriatico 2024 e la Parigi-Nizza 2024, curiosamente entrambe vinte da due corridori della squadra olandese (rispettivamente Jonas Vingegaard e Matteo Jorgenson) nonostante delle prestazioni non ottimali nelle cronometro in programma che avevano già fatto storcere il naso sull'efficacia dei nuovi caschi extralarge. All'UCI però, ovviamente, interessa maggiormente il discorso della sicurezza, al punto che la prima risposta al riguardo era stata una sorta di freno alle continue sperimentazioni in materia che stanno dando troppo la precedenza alle performance e all'aerodinamicità sacrificando invece la sicurezza, il parametro che dovrebbe rimanere sempre al primo posto. La stessa UCI si era però riservata di emettere un secondo parere nel giro di poco tempo, dopo aver svolto un supplemento di indagine. Detto, fatto, e a sorpresa il verdetto, a sua volta ancora provvisorio, ha sorriso alla Visma-Lease a Bike e al suo modello Giro Aerohead 2.0., diventanto intanto uno zimbello sul web a causa di un aspetto non proprio invitante. "L'UCI riconosce che non vi sono violazioni dirette delle norme, ma è preoccupata per la tendenza attuale in cui la priorità è sempre più data alle prestazioni e molto meno alla sicurezza", si legge nella nota emessa dalla Federazione Internazionale, che ha approvato il casco fino al 17 gennaio 2025 e soltanto per le competizioni su strada e senza aprire alla vendita. In seguito, o forse addirittura prima della data x, dovrebbe avvenire un'altra analisi approfondita delle normative legate alla progettazione e all'uso dei caschi da cronometro, diventati ormai qualcosa di più di un semplice attrezzo.

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