Giro d'Italia 2024, è ufficiale: Ciccone non sarà al via
L'abruzzese costretto a rinunciare per il secondo anno di fila alla Corsa Rosa: a pesare i postumi dell'intervento di febbraio
Roma, 14 marzo 2024 - Se non è una maledizione poco ci manca: dopo aver dovuto saltare a causa del Covid il Giro d'Italia 2023, quello che tra l'altro partiva dal suo Abruzzo, Giulio Ciccone saluta con largo anticipo anche il Giro d'Italia 2024 per i postumi dell'intervento chirurgico subito a inizio febbraio per rimuovere una fastidio cisti perineale.
I dettagli
In realtà, il decorso post operatorio è andato per il meglio, rispettando gli iniziali tempi di recupero stimati appunto in un mesetto prima di tornare ad allenarsi: non a caso, proprio in questi giorni è arrivato il via libera dei medici per rimettersi in bici. Se questa è la buona notizia, la cattiva, tra l'altro preannunciata nei giorni scorsi dal diretto interessato, risiede nella preparazione fisica, praticamente da ricominciare da zero, lasciando presagire un ritardo di forma ancora troppo ampio per essere colmato nel giro di poche settimane per disputare una corsa tanto amata quanto complicata e anche maledetta per un Ciccone che ad aprile dovrebbe comunque rivedersi su strada. Il programma, come confermato dalla Lidl-Trek tramite un comunicato ufficiale, andrà ancora stabilito, ma quel che è certo è che per il secondo anno di fila il classe '94 non disputerà il Giro d'Italia, che quest'anno, sempre per espressa dichiarazione del diretto interessato, lo avrebbe visto in lotta per la classifica generale. Merito anche degli ottimi feedback ricevuti nel Tour de France 2023, quello chiuso con una straordinaria maglia a pois che aveva restituito al ciclsimo italiano un Ciccone molto competitivo quando la strada sale e nelle corse a tappe, smentendo quindi chi lo riteneva un corridore soltanto da corse di un giorno e neanche tanto vincente. Poi è sopraggiunto il problema al soprassella che ha richiesto l'intervento chirurgico di inizio febbraio, seguito dalla rinuncia praticamente scontata alla Tirreno-Adriatico 2024 appena in archivio, a sua volta il preludio di quella ancora più dolorosa alla Corsa Rosa.
Le speranze azzurre
Al di là del dispiacere personale, bello grosso per un corridore non più giovanissimo, si assottigliano ulteriormente le speranze azzurre in vista del Giro d'Italia 2024 e i primi feedback negativi li ha forniti proprio al recente Corsa dei Due Mari. Da Antonio Tiberi, sulla carta il talento italiano più cristallino, non sono arrivate indicazioni rincuoranti. Il miglior italiano in classifica è stato Lorenzo Fortunato, 14esimo a oltre 5' di ritardo dal vincitore Jonas Vingegaard e lo stesso Filippo Ganna, un tempo ritenuto capace di fare classifica nelle corse a tappe di una settimana, ha confermato il ritardo di condizione da lui stesso confessato all'alba di questa stagione. Prima di dover scomodare ancora i vecchi leoni Damiano Caruso e Domenico Pozzovivo, qualche speranza è riposta anche in Filippo Zana, Marco Frigo e soprattutto Davide Piganzoli, fresco di successo nel Tour of Antalya 2024 davanti ad Alessandro Pinarello ed Edoardo Zambanini: un tris azzurro che in questo momento funge da raggio di luce in una stanza ancora bella buia per l'Italia.
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