Mondiali di Zurigo 2024, parte la sfida tra Pogacar ed Evenepoel

In attesa della resa dei conti su strada, in programma nella prova in linea di domenica, i due accendono la conferenza stampa. Lo sloveno: "Voglio la maglia iridata". Il belga: "Temo la velocità di Tadej"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
27 settembre 2024
Remco Evenepoel e Tadej Pogacar (Ansa)

Remco Evenepoel e Tadej Pogacar (Ansa)

Zurigo (Svizzera), 27 settembre 2024 - Se per il prevedibile testa a testa su strada, in programma domenica 29 settembre in occasione della prova in linea maschile élite dei Mondiali di Zurigo 2024, bisogna aspettare ancora, la sfida a distanza tra i favoritissimi Tadej Pogacar e Remco Evenepoel è già cominciata davanti a microfoni e taccuini.  

Le dichiarazioni di Pogacar

  La determinazione non difetta a coloro che, a detta di molti, si giocheranno il titolo iridato provando ovviamente a non farsi ingannare da qualche pericoloso terzo incomodo. Tra i due, almeno sulla carta, le motivazioni maggiori sembrano appannaggio di Pogacar, più maturo anagraficamente e finora, strano a dirsi pensando al suo palmares, mai a segno in ambito mondiale. "Quella iridata è una delle maglie più belle nel mondo del ciclismo: è speciale e tutti la vogliono, perché la indossi tutto l'anno e ricorda che sei il miglior corridore al mondo. Vincere domenica è un grande obiettivo per me, ma se non dovessi riuscirci so che avrei tante altre chance per farlo nei prossimi anni". Anche in conferenza stampa, come già succede in gara, Pogacar fa il bello e il cattivo tempo prima accendendo la miccia e poi spegnendola per togliersi la pressione di dosso: la verità è che nel mirino c'è la tripletta Giro-Tour-Mondiale che finora è riuscita solo a Eddy Merckx e Stephen Roche. "L'anno scorso è stata dura e il percorso, troppo esplosivo in alcune fasi, non era adatto a me. Quest'anno ci presentiamo con una rosa forte e questo ci dà un vantaggio, ma dovremo correre in maniera intelligente anche perché saremo senza radioline e dunque senza contatti con l'ammiraglia". Infine, due parole sulla scintillante bici che sarà esibita a Zurigo, una Colnago VR4s, in cui figurano i colori di tutte le sue vittorie. "Amo l'arte, non quella classica, e sono orgoglioso di poter correre con una bici così artistica".

Le dichiarazioni di Evenepoel

  Da un fuoriclasse a un altro: mentre Pogacar prova a lanciarsi in pronostici ("Non penso che Remco attacchi da lontano"), Evenepoel sembra spingere per la direzione opposta. "Tadej è molto veloce e dunque preferirei non arrivare in volata con lui. La corsa però sarà lunghissima e non si sa come potrà finire: se dovessi essere insieme a Pogacar negli ultimi chilometri, non tirerei". Alla forza della Slovenia, che schiererà anche Primoz Roglic, si opporrà quella del Belgio del mago dell'ammiraglia Sven Vanthourenhout, non a caso finito in orbita UAE Team Emirates. "Non so che strategia faremo. So che il ct è bravo a creare un gruppo coeso e so che dovrò mettere in pratica quello che ho imparato al Tour de France: correre meglio e, se serve, più in difesa. A parte questo - continua Evenepoel - proveremo a vincere e se non dovesse capitare sarà per una delle prossime edizioni". Il classe 2000 però ha già messo in carniere un oro, quello a cronometro, nella rassegna iridata svizzera. "Non è possibile fare paragoni con la prova in linea: corse diverse, bici diverse e avversari diversi".

Leggi anche - Tennis, Berrettini si fa male e si ritira dall'Atp Tokyo  

Continua a leggere tutte le notizie di sport su