Parigi Roubaix 2024, le tabelle con i tratti di pavé: lunghezza, difficoltà e dove si decide la corsa

Maxi-caduta nelle fasi iniziali: a terra Bettiol, Milan ritirato. Elia Viviani trasportato via in ambulanza. Focus su Arenberg, Mons-en-Pével e Carrefour de l’Arbre

7 aprile 2024
I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte I)

I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte I)

Roma, 7 aprile 2024 – Lasciate ogni speranza, o voi che entrate. È già partita la Parigi Roubaix 2024, classica monumento del ciclismo che si corre oggi in Francia su un percorso di 259,7 chilometri. La chiamano “l’inferno del Nord” e grande merito, o colpa, è dei 29 settori di pavé che costellano la seconda parte della gara.

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I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte I)
I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte I)

Primo crocevia è  la temuta foresta di Arenberg, posizionata a circa 95 dall’arrivo. Tre chilometri e 200 metri con lieve pendenza all’insù che spesso hanno emesso le prime sentenze. Per la sicurezza dei corridori quest’anno è stata introdotta (non senza polemica) una chicane all’ingresso della foresta, con la speranza di evitare le terribili cadute viste nelle scorse edizioni, quando il gruppo approcciava il settore a folle velocità. Entrare davanti ad Arenberg significa ridurre i rischi e soprattutto evitare di rimanere imbrigliati nelle retrovie qualora il gruppo si spezzasse, vuoi perché qualcuno rovina sulle pietre, vuoi per il ritmo indiavolato di chi prova a far selezione.

I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte II)
I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte II)

La foresta è il primo dei tre tratti di pavé a cinque stelle del percorso. Altro momento clou della Roubaix è  Mons-en-Pévele a 48 km dall’arrivo. Quindi il temuto Carrefour de l’Arbre che spesso ha deciso la corsa, o comunque ha scremato il gruppetto che si è andato a giocare lo sprint nel velodromo. Sono 2,1 chilometri di pietre quando al traguardo mancano circa 17 chilometri. Se uno resta solo lì, difficile andarlo a prendere.

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I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte III)
I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte III)

L’uomo da battare è Mathieu Van der Poel che sogna la storica doppietta in maglia iridata Fiandre-Roubaix. Due le frecce all’arco azzurro, dopo il ritiro di Jonathan Milan per la maxi caduta a inizio corsa. Attenzione a Luca Mozzato che al Fiandre non si è praticamente mai visto salvo poi spuntare in volata per mettere in bacheca un prezioso secondo posto. Menzione anche per Alberto Bettiol, alla sua prima Parigi-Roubaix che corre con licenza di stupire, nonostante alla vigilia abbia ammesso di “non essere al meglio”. Il toscano è rimasto però coinvolto nella maxi caduta che ha caratterizzato le prime fasi della Roubaix e costretto ad abbandonare Milan. Nella circostanza ad avere la peggio è stato Elia Viviani, trasportato in ambulanza nell’ospedale più vicino. 

I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte IV)
I settori di pavé della Parigi Roubaix (Parte IV)

Grande assente Wout Van Aert, lentamente in ripresa dopo la rovinosa caduta alla ‘Attraverso le Fiandre’ che gli è costata la frattura di cavicola e diverse costole. Per lui anche una contusione polmonare. A completare il periodo no della Visma-Lease a Bike, ancora sotto choc dopo la drammatica caduta di Vingegaard al Giro dei Paesi Baschi, la defezione dell’ultimo minuto di Dylan Van Baarle. La squadra non ha specificato i motivi del forfait, limitandosi a scrivere sui social che il corridore olandese “non sta bene”.

Senza Van Aert, Van Baarle e Jorgeson (“non al cento per cento”) e con Cristophe Laporte al rientro, i calabroni sono pronti a sparigliare tatticamente la corsa. Sorpresa invece nella Ineos, che schiera nelle sue file il poliedrico talento Usa Tom Pidcock.

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