Ciclismo, Pogacar: "Sto migliorando, merito dei nuovi metodi di allenamento"

Lo sloveno spiega nel dettaglio le modifiche apportate dall’allenatore Sola: "Con lui anche una migliore comunicazione e più attenzione all'alimentazione"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
28 gennaio 2025
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 28 gennaio 2025 – Tadej Pogacar l'osservato speciale: la crescita esponenziale del rendimento dello sloveno nel 2024 ha aperto un dibattito senza esclusione di colpi e di ipotesi di vario genere, non esattamente una novità nel ciclismo. L'ultimo tassello alla vicenda lo ha apposto proprio il diretto interessato, che ai microfoni di CyclingWeekly ha parlato dei suoi nuovi metodi di allenamento.

Le dichiarazioni di Pogacar

Si parte dal cambio allenatore (da Inigo San Milan a Javier Sola) in seguito ai due Tour de France persi e andati a Jonas Vingegaard. "Javier parla con me ogni giorno e quindi non posso permettermi di rilassarmi neanche un secondo. Non che lo avrei fatto, ma è comunque bello avere qualcuno di cui fidarti e con il quale comunicare in maniera positiva". Non solo un evidente approccio psicologico diverso: nella crescita di Pogacar c'entrano anche i nuovi metodi di allenamento portati da Sola. "Lavoriamo in maniera più specifica, concentrandoci maggiormente sulle corse più vicine. Tra di noi c'è una grande condivisione di idee e di metodi e per ora sta andando tutto bene. L'anno scorso abbiamo fatto molto allenamento sulla VO2 Max e in Zona 2, lavorando quindi sulla resistenza alla fatica e, non a caso, questo è il campo nel quale sono migliorato maggiormente. Quando sono più stanco non perdo più la mia esplosività e inoltre - conclude lo sloveno - ho cominciato a prendere più seriamente l'alimentazione". In effetti, entrambi i miglioramenti palesati da Pogacar tornano: dalla crescita del rendimento nelle salite lunghe, in particolare quelle del Tour de France, a un calo di peso visibile anche a occhio nudo.

Le dichiarazioni di Van Der Hoorn

Nel ciclismo attuale a crescere sono anche le velocità, un tema sul quale non tutti sono concordi: l'ultima voce a esprimersi è quella di Taco Van Der Hoorn, che ai microfoni di CyclingNews è andato leggermente controcorrente a quanto detto in precedenza da Wout Van Aert, desideroso di limitare i rapporti. "Personalmente non ho una cadenza altissima e quindi preferisco pedalare spingendo il rapporto più duro. Per me, dunque, questa eventuale modifica non sarebbe positiva e, in generale, credo che la velocità faccia parte del ciclismo. In fondo, se si vietano i rapporti, bisogna mettere al bando anche i body e le bici aerodinamiche". L'olandese, vittima di un grave incidente al Giro delle Fiandre 2023 che l'ha tenuto lontano dalle corse per oltre un anno, apre un altro dibattito. "Credo che i maggiori pericoli li creino le zone di rifornimento fisso. Tutti i corridori si agitano a caccia del massaggiatore e delle borracce e in quei frangenti caotici accadono molti incidenti. Secondo me - conclude Van Der Hoorn - sarebbe meglio tenere i corridori più separati possibile e altri colleghi con cui ho parlato la pensano esattamente come me".

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