Tirreno-Adriatico 2024, tappa 3: Bauhaus beffa Milan. Ordine d'arrivo e classifica

Il tedesco batte il friulano, che diventa la nuova maglia ciclamino, mentre quella azzurra resta ad Ayuso

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
6 marzo 2024
Phil Bauhaus festeggia la vittoria alla Tirreno-Adriatico

Phil Bauhaus festeggia la vittoria alla Tirreno-Adriatico

Gualdo Tadino, 6 marzo 2024 – La tappa 3 della Tirreno-Adriatico 2024 termina ancora con una volata, che stavolte vede la maglia ciclamino Jasper Philipsen fuori causa per una caduta cagionata proprio da una sua manovra in curva: per il belga torna quindi in voga per un pomeriggio il vecchio soprannome di 'Jasper Disaster'. A far festa è così il velocista che non ti aspetti, Phil Bauhaus, che batte di potenza e per pochi centimetri il suo ex compagno di squadra Jonathan Milan, che si consola diventando il nuovo leader della classifica a punti. L'incrocio del destino tra Bahrain Victorious e Lidl-Trek vede in Damiano Caruso un personaggio cruciale: il siciliano tira infatti la volata al tedesco, al secondo successo complessivo nella Corsa dei Due Mari, e lo fa nonostante le mai celate velleità di curare una classifica generale ancora guidata da Juan Ayuso, che esce così indenne da una frazione-trappola anche a causa delle avverse condizioni meteo. Parlando dei big della graduatoria, i maggiori grattacapi li ha avuti Jonas Vingegaard, che ha più volte perso contatto dal gruppo proprio per eseguire le operazioni di vestizione e svestizione. In una Tirreno-Adriatico finora con più beffe che gioie per l'Italia, come si è evinto anche dalla cronometro inaugurale persa per appena 1'' da Filippo Ganna, le consolazioni arrivano dalla top 10 odierna, per metà composta da corridori azzurri, e dalla lunga fuga di giornata di Samuele Zoccarato, che trascorre oltre 200 km in avanscoperta. La tappa 4, la Arrone-Giulianova di 207 km, proporrà un percorso mosso ma praticamente con in programma un solo GPM, il Valico di Castelluccio, piazzato tra l'altro nella prima parte del percorso: ancora una volta lo scenario si presenta dunque aperto a diverse situazioni, che vanno dall'arrivo di una fuga dalla distanza a una volata forse addirittura ancora meno ristretta di quella odierna.

La cronaca

Al via non si presentano Robert Gesink (Visma-Lease a Bike) e Michael Gogl (Alpecin-Deceuninck): ci sono invece Samuele Zoccarato (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Jan Stockli (Team Corratec-Vini Fantini), che guadagnano presto un buon margine su un gruppo che, dal canto suo, lascia fare al punto che il margine dei due battistrada toccato quota 11'30''. I due procedono di comune accordo, con Zoccarato a impegnarsi maggiormente e a tra l'altro a lungo maglia azzurra virtuale prim che dalle retrovie parta la rimonta del plotone, alle prese con una giornata fredda e piovosa, capitata tra l'altro in occasione della tappa più lunga. Il traguardo volante di Sant'Arcangelo premia Stockli, che però su uno dei successivi saliscendi perde contatto da Zoccarato in quello che potrebbe sembrare anche un tacito accordo tra i due: lo svizzero viene ripreso a 68 km dal traguardo. Intanto diversi corridori del gruppo perdono momentaneamente contatto per problemi meccanici o a causa delle operazioni di vestizione e svestizione a causa dei continui cambi del meteo: tra essi dei big del calibro di Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) e Tao Geoghegan Hard (Lidl-Trek), che rientrano prontamente nel ploton anche grazie ai propri gregari. L'unico GPM di giornata è quello di Casacastalda (6,8 km con una pendenza media del 3,8% e massima del 10%), poco prima del quale viene ripreso un generosissimo Zoccarato, che ha trascorso in fuga oltre 200 km. A questo punto comincia un'altra corsa, quelle delle squadre interessate alla vittoria di tappa, che alzano il ritmo con l'obiettivo di scremare il gruppo magari dai velocisti. A dettare il forcing dell'EF Education-EasyPost, che insiste nella sua azione anche nella discesa dopo lo scollinamento, che premia Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), che a fine tappa diventerà la nuova maglia verde: il suo lavoro ha fatto staccare, tra gli altri, Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Ethan Vernon (Israel-Premier Tech) e Ivan Garcia Cortina (Movistar Team), con quest'ultimo che però riesce a rientrare. I principali velocisti ci sono invece tutti, a testimonianza di una scrematura forse meno fitta di quella auspicata dall'EF Education-EasyPost. Anche dopo lo scollinamento la strada resta in leggera ma costante ascesa e pure il ritmo rimane serrato, impedendo così di fatto qualche eventuale scatto. In effetti, i vari corridori che ambivano a un'azione dalla medio-lunga distanza sono costretti a desistere, con il gruppo messo in fila dalle squadre dei velocisti. Il finale caotico e in pendenza impedisce però la creazione dei classici treni: a spuntarla è Phil Bauhaus (Bahrain Victorious), che batte di potenza Jonathan Milan (Lidl-Trek), che si consola diventando la nuova maglia ciclamino. All'appello mancavano uomini molto attesi come Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), coinvolto e in una brutta caduta nell'ultima curva prima del rettelineo finale causata proprio da una sua manovra: a finire sull'asfalto sono anche altri potenziali protagonisti come Stefano Oldani e Axel Zingle (Cofidis), mentre di elementi del calibro di Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) e Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) si sono perse proprio le tracce nel finale.

Ordine d'arrivo tappa 3 Tirreno-Adriatico 2024

1) Phil Bauhaus (TBV) in 5h25'51''

2) Jonathan Milan (LTK) st

3) Kevin Vauquelin (ARK) st

4) Alberto Bettiol (EFE) st

5) Andrea Vendrame (DAT) st

6) Simone Velasco (AST) st

7) Damiano Caruso (TBV) st

8) Marius Mayrhofer (TUD) st

9) Kevin Vermaerke (DFP) st

10) Nikias Arndt (TBV) st

Classifica generale Tirreno-Adriatico 2024

 1) Juan Ayuso (UAD) in 10h09'22''

2) Jonathan Milan (LKT) +6''

3) Kevin Vauquelin (ARK) +14''

4) Antonio Tiberi (TBV) +17''

5) Jonas Vingegaard (TVL) +22''

6) Romain Gregoire (GFC) +22''

7) Jai Hindley (BOH) +24''

8) Neilson Powless (EFE) +26''

9) David Max Poole (DFP) +26''

10) Lennard Kamna (BOH) +26''

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