Ciclismo, tutti pazzi per Vanthourenhout: il ct del Belgio piace anche a Pogacar

In meno di 4 anni l'allenatore di Evenepoel e Van Aert ha vinto 27 medaglie: numeri impressionanti che hanno colpito l'UAE Team Emirates e la Red Bull-Bora-Hansgrohe

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
5 agosto 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 5 agosto 2024 – Il nome, tra l'altro piuttosto complicato da pronunciare, non dirà molto ai più, eppure dietro i successi del Belgio del ciclismo, non ultima la doppietta inedita a livello maschile cronometro-prova in linea nelle Olimpiadi di Parigi 2024 messa a referto da Remco Evenepoel nel giro di una settimana, ci sono la mente e il lavoro di Sven Vanthourenhout, ex professionista della strada e del fango del ciclocross e oggi ct della Nazionale dove figura l'altra stella Wout Van Aert.

I dettagli

Quest'ultimo non ha beneficiato finora della cura Vanthourenhout, che a partire dal suo insediamento, datato novembre 2020, ha portato al Belgio la bellezza di 27 medaglie: 4 alle Olimpiadi, 6 nei Mondiali e 5 negli Europei per quanto riguarda la strada, e 5 nei Mondiali e 7 negli Europei per quanto riguarda il ciclocross. Insomma, un'autentica macchina da guerra, seppur favorita da un movimento ciclistico, quello belga, sempre fecondo di talenti in ogni disciplina. Dici talenti e il pensiero non può che andare a Tadej Pogacar, il fuoriclasse assoluto noto per essere anche un gran perfezionista. Non a caso, le gesta di Vanthourenhout, il cui contratto con la propria Nazionale scadrà a fine anno, hanno colpito non poco lo sloveno, come confermato da HLN e dai diretti interessati: il ct degli allori sicuri e la Federazione Belga. "Non posso negare di essere affascinato da certe proposte arrivate da squadre a cui avrei fatto fatica a pensare: ce ne sono alcune molto specifiche, oltre a quella ricevuta l'anno scorso, davvero importante. Ho informato di tutto la mia Federazione - ammette Vanthourenhout - promettendo massimo impegno per Olimpiadi, Europei e Mondiali e tutto ciò che abbiamo ancora in programma nel 2024. Poi mi siederò a un tavolo con il mio datore di lavoro e sono sicuro che dopo questa conversazione avrò le idee più chiare". Datore di lavoro che risponde al nome di Tom Van Damme. "Cercheremo di tenerlo a bordo con noi, ma siamo consapevoli che potrebbe avere altre ambizioni. Siamo molto soddisfatti dei risultati che ha raggiunto in questi anni con il Belgio, vincendo tanto, ma in questo momento è finito nel mirino di squadre molto ricche del circuito World Tour, con le quali una Federazione non può competere. Sta a Sven decidere quale tipo di strada e di vita imboccare: se proseguire con la Nazionale o se diventare una sorta di nomade insieme a formazioni abituate a viaggiare tanto ogni anno". Van Damme, con un pizzico di psicologia inversa, prova a far leva sul tasto della vita privata per convincere Vanthourenhout, che è finito nel mirino anche della 'nuova' e ambiziosa Red Bull-Bora-Hansgrohe. Insomma, nella prima finestra di ciclomercato con vista sul 2025 non si muovono soltanto i corridori, con diversi colpi interessanti già messi a referto: in un ciclismo sempre più tecnologico e tattico, anche gli strateghi dell'ammiraglia come Vanthourenhout fanno gola a tutti. Perfino a un fuoriclasse come Pogacar.

Leggi anche - Olimpiadi 2024, le ultime sulle condizioni di Tamberi  

Continua a leggere tutte le notizie di sport su