Cbf Macerata: Saja: "Subito un esame contro Montecchio Maggiore"

La Cbf Macerata affronta al debutto nell'A2 di volley femminile il Montecchio Maggiore, squadra che punta in alto. Il coach Saja parla di un roster di alto livello, di una buona qualità al servizio e di un percorso di crescita da intraprendere. La scelta è stata quella di non puntare su una bomber ma su una formazione equilibrata.

di Redazione Sport
6 ottobre 2023

"All’esordio ci aspetta subito una squadra che punta in alto come noi". Stefano Saja, coach della Cbf Macerata, parla del Montecchio Maggiore, l’avversaria al debutto nell’A2 di volley femminile. Si giocherà al Banca Macerata Forum alle 17 di domenica. "Le venete – aggiunge il tecnico – hanno giocatrici con esperienza della categoria e dell’A1. Roberta Carraro è una palleggiatrice ex Conegliano che attua un gioco rapido, l’ex Giorgia Mazzon è una opposta che sa farsi valere, poi le venete hanno Alessia Arciprete, che ha trascorsi in A1, e Linda Mangani, l’ex Francesca Napodano, le centrali Sara Caruso arrivata dall’A1 e Alexandra Botezat, ex Busto. È un roster di altissimo livello, mi aspetto una gara tosta in cui dovremo combattere punto su punto".

Saja, i test cosa le hanno detto della squadra?

"Abbiamo fatto vedere una buona qualità al servizio, di riuscire a creare problemi alle avversarie con il nostro muro difesa, in ricezione e attacco abbiamo importanti margini di miglioramento. Ci attende un percorso di crescita, sono soddisfatto di quanto fatto pur sapendo che qualche acciacco ci ha rallentato".

Ai blocchi di partenza c’è anche la Cbf Balducci tra i team più accreditati, sentite un po’ di pressione addosso?

"È giusto che ci sia un po’ di pressione, capace di spingerci a fare sempre meglio lavorando con serenità. La penso come tanti miei colleghi, e cioè che quest’anno il livello si sia alzato perché tante formazioni hanno allestito organici con le carte in regola per salire in A1. Ci attende un campionato bello da vedere ma difficile da giocare".

È stata una scelta voluta quella di non puntare su una bomber ma avere diverse giocatrici con un buon potenziale offensivo?

"Il mercato non ha messo a disposizione una bomber che desse la sicurezza di esserlo, abbiamo puntato su una formazione equilibrata che non dovesse dipendere da un solo elemento, ma da un gioco di squadra".

La formazione come ha reagito nei momenti di difficoltà nei vari test, specie quelli contro team di categoria superiore?

"Le ragazze hanno risposto alla maggiore altezza e forza delle avversarie con l’intensità, con la difesa e con il contrattacco mostrando l’atteggiamento di volere spingere. L’intensità non è mai mancata sia negli altri test sia negli allenamenti".

A che punto è la costruzione della squadra considerando i tanti volti nuovi?

"Ho visto il gruppo crescere di volta in volta negli automatismi e nella conoscenza reciproca. È un percorso che stiamo facendo e che richiede tempo".

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