Davide Gardini sulle tracce di papà: "Qui a Milano per il salto di qualità"

Il figlio d’arte di Andrea: "Orgoglioso di mio padre. Io ho il mio percorso da fare, questa è la piazza giusta"

di GIULIANA LORENZO
28 gennaio 2025
Davide Gardini, 25 anni, schiacciatore dell’Allianz Powervolley Milano

Davide Gardini, 25 anni, schiacciatore dell’Allianz Powervolley Milano

Il cognome che porta sulla maglia è importante, eppure Davide Gardini, figlio di Andrea, centrale della Generazione di Fenomeni e di Novella Cristofoletti azzurra e giocatrice di Serie A, ha le spalle larghe e ha scelto Milano per fare l’ulteriore passo di qualità. "Come dico sempre, il cognome è lo stesso, il nome è diverso. Quello che ha fatto mio papà è incredibile, sono orgoglioso di lui. Spererei di riuscire a fare lo stesso, se non di più, però sto facendo il mio percorso".

Un percorso che l’ha portato da Padova all’Allianz, dove sta giocando meno, ma senza demoralizzarsi. "Volevo fare un passo in più, in un posto in cui sentivo che avrei potuto dare una grossa mano, trovare i miei spazi e migliorare. Milano ha racchiuso tutto questo. Mi sto trovando molto bene, sono sicuro che andrà solo migliorando. Non è facile giocare meno: sai che quando cambi squadra ed esci dalla zona di comfort, ti metti in gioco. C’è chi ce la fa più velocemente, che ci mette più tempo, chi ha più difficoltà, chi meno. Sapevo sarebbe stato più complesso con meno possibilità di giocare di quante ne ho avute a Padova. La sto affrontando al meglio che posso: quello che si può fare si fa durante la settimana e si spera di avere l’occasione nel weekend".

Gardini cerca anche di sfruttare la chance di lavorare con coach Piazza e di schiacciare palloni spalla a spalla con Matey Kaziyski. "Il coach ha un tipo di visione di gioco sua ed è un grande appassionato, studioso della pallavolo e vede cose che magari agli altri sfuggono, poter lavorare con lui dà tanto. Matey è, prima di tutto, un gran giocatore: quando ti dà qualche consiglio è difficile non ascoltarlo, prendi tutto come verità assoluta (ride, ndc). Spesso gli ho chiesto un feedback: quello che dice ha un valore aggiunto. Se riuscissi a sfruttarlo ancora di più sarebbe un gran traguardo".

Intanto, lo schiacciatore ha dato una mano in Champions, sua prima volta, come per il club che domani gioca per la vetta del girone. "È una sorpresa bellissima, quando ho deciso per Milano, ancora non si sapeva nulla sulla qualificazione in Champions. Il primo anno è un’emozione diversa, per me ma vedo che lo è anche per la società. È tutto diverso… viaggi per l’Europa: una bella sensazione". Champions a parte, Milano è in lotta per ottenere il miglior piazzamento possibile in vista dei playoff scudetto. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia sono arrivate solo vittorie: "Ci ha dato fastidio non raggiungere quel traguardo e ha fatto capire che c’era da migliorare. Abbiamo continuato a lavorare come sempre e alcune cose hanno cominciato a funzionare meglio. Abbiamo messo una marcia diversa".

Davide è comunque sicuro che il club possa dire la sua in un campionato in cui Perugia sta facendo la voce grossa, ma in cui c’è spazio per tutti. Oltre la pallavolo si sta godendo appieno le possibilità che offre la città, soprattutto cercando di andare in montagna, sua grande passione insieme al golf, appena può. La curiosità, infatti è un valore che lo contraddistingue e l’ha "imparata" dalla mamma. "Mi ha dato tanto: quando ha avuto mia sorella e poi me, si è dedicata a crescerci è stata importante, sempre presente. Ci sono tante cose che ho imparato da lei, come la curiosità e la voglia di trovare qualcosa di nuovo. In parte, anche per questo, è nata la mia esperienza in America (ha studiato all’Università, ndc), non mi ha spinto, ma incoraggiato a fare cose nuove".

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