Dopo la denuncia arrivata da Roma per i contratti di due collaboratori. La Fipav alla Procura Federale: "Sono accuse infondate»

Il Comitato Territoriale FIPAV di Modena ha consegnato alla Procura Federale una memoria difensiva, nella quale si afferma che le accuse siano infondate e infamanti. La difesa è stata firmata da tutti i consiglieri e si chiede conto alla Federazione Romana.

29 dicembre 2023
La Fipav alla Procura Federale: "Sono accuse infondate"

La Fipav alla Procura Federale: "Sono accuse infondate"

La memoria difensiva del comitato territoriale Fipav di Modena è stata consegnata alla Procura Federale, nel termine dei sette giorni previsto dalla richiesta di deferimento dello stesso procuratore, "un termine non commentabile, con in mezzo Natale" era stata la reazione geminiana. Una memoria accorata e precisa, nella quale si asserisce a più riprese, con convinzione, con documenti e col totale rifiuto dei capi d’imputazione, che le accuse siano totalmente infondate e, in alcuni casi, infamanti. Nella stesura di 12 pagine, firmata dal difensore del comitato, l’avvocato Eugenio Gollini (nella foto insieme a al presidente Alessandro Clo), e da tutti i consiglieri, si risponde punto per punto alle accuse. Prima di tutto si conferma che la nomina a collaboratori di Marinelli e Pedroni (i cui contratti definiti illegittimi sono il tema del contendere) è effettivamente stata disposta con voti unanimi del consiglio, e che gli emolumenti non sono mai stati corrisposti per l’attività istituzionale, svolta sempre a titolo gratuito da Pedroni e Marinelli, ma per la loro attività lavorativa e professionale svolta per conto del comitato, in totale trasparenza e per altro senza violare nulla, dal momento che "non esiste alcuna norma che vieti ai consiglieri territoriali Fipav di assumere incarichi professionali retribuiti di collaborazione con il proprio comitato". Sull’accusa che non sia stato deliberato l’ammontare di tali incarichi in consiglio, la memoria (firmata da tutti i consiglieri) asserisce che tale cifra era comunque concordata e trasparente nei bilanci, tutti allegati al documento, senza che "il libero arbitrio del presidente" abbia in alcun modo modificato scelte già prese in consesso unanime. Dopo l’elenco di tutta l’attività organizzativa e operativa in capo a Marinelli e Pedroni, la memoria difensiva si scaglia poi contro la lettera del procuratore e su un’accusa precisa, ovvero quella di aver sottratto "consistenti capitali alle risorse economico-finanziarie del comitato di Modena".

Così risponde la difesa: "Tale affermazione è tanto infamante quanto priva di ogni fondamento . Una semplice lettura dei bilanci rende evidente che i ‘capitali’ non solo non sono stati oggetto di alcuna sottrazione, ma sono stati ottimamente amministrati, ben gestiti e addirittura moltiplicati. Dal 2017 a oggi il bilancio ha chiuso con saldo attivo per ben sei servizi". Nell’elenco seguente, poi, le incongruenze (davvero notevoli) addebitate alla Fipav centrale che ha sempre versato le ritenute d’acconto dei contratti di Marinelli e Pedroni senza battere ciglio, ha emesso i relativi CUD, ha addirittura autorizzato la loro candidatura in consiglio nel 2021 col proprio controllo di legittimità, pur sapendo perfettamente che gli stessi erano regolarmente remunerati in forza di regolari contratti. Infine si chiede conto alla Federazione romana del perché il comitato di Modena non sia stato prima redarguito, ammonito, avvisato, anziché essere messo al corrente a indagini concluse. Come finirà? Difficile da dire. La difesa del comitato territoriale di Modena sembra inconfutabile, ma è molto difficile che il Procuratore archivi il suo stesso procedimento, di fatto sconfessandosi da solo. La richiesta di Gollini, qualora non si procedesse immediatamente all’archiviazione, è allora quella di ascoltare tutti gli accusati. Si preannuncia battaglia.

Alessandro Trebbi

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