Festa in casa Powervolley. Kaziyski, 40 anni e non sentirli
Pillole di saggezza dello schiacciatore: "Ci sono sempre importanti lezioni da imparare nelle sconfitte"
Se la carriera di Matey Kaziyski, classe 1984, che oggi spegne 40 candeline, fosse un film inizierebbe con l’immagine di un bambino che insegue dei palloni grigi in una palestra di Sofia. Il primo ricordo legato al volley del giocatore, da una stagione in forza all’Allianz Powervolley Milano, è questo. Nato a Sofia, da genitori pallavolisti, ha iniziato per passione e per divertirsi e proprio con questo mantra, sta crescendo il figlio che ama di più la pallacanestro dello sport praticato dal papà.
Oggi, i palloni che schiaccia sui taraflex della Superlega sono gialli e blu e sono cambiate tante cose, come i suoi ruoli. Il bulgaro ha iniziato come palleggiatore, poi è passato al far l’opposto, per anni è stato schiacciatore, poi nuovamente opposto e sotto la guida di Roberto Piazza è ritornato in posto 4, raccogliendo l’ennesima sfida nella sua carriera, iniziata a Trento nella stagione 2007/08. Alla prima annata in Italia vince subito il tricolore e viene anche eletto MVP (con l’ultimo titolo da miglior giocatore delle finali scudetto nella stagione 2022/2023). In bacheca, nel nostro Paese, ha raccolto quattro scudetti, sempre con i colori dell’Itas con cui ha giocato per 10 stagioni (e che l’anno scorso ha ritirato la sua maglia), tre Coppa Italia, tre Champions League, due Supercoppa italiane, quattro Mondiali per Club a cui si aggiungono uno scudetto in Russia, in Turchia, in Qatar e uno in Giappone. Nel complesso, come ha spiegato in una recente intervista, non cambierebbe nulla. "Non ho rimpianti perché guardando all’insieme sono molto felice di come è andata la mia carriera. Ovviamente, se devo prender pezzo per pezzo, nessuna carriera è perfetta. Qualunque sportivo può pensare: “Se avessi fatto un punto in più in quella partita magari avrei un’altra medaglia o un trofeo”. Però il percorso è stato talmente buono e soddisfacente che accetto pure le sconfitte. Forse mi hanno reso ciò che sono".
Kk, come lo chiamano i tifosi e compagni di squadra, vanta pure 171 presenze in Nazionale, la medaglia di bronzo Mondiali 2006 e agli Europei 2009. A Milano è arrivato da un anno ma è già entrato nel cuore dei tifosi. Sempre rispettoso dei ruoli, determinante in campo e sorridente fuori, ha faticato più del previsto nella precedente stagione, ma ha comunque dato il suo apporto. Basti pensare alle sue undici battute di fila, nel match di Santa Stefano 2023 contro Perugia, con sei ace. Il bulgaro si prepara a un’altra annata in maglia meneghina: Matey aveva garantito di poter essere competitivo per due stagioni, ma rimane da capire quale sarà la volontà a fine campionato. Lo schiacciatore è uno dei giocatori più longevi della Superlega: insieme a lui, classe 1984, in Superlega c’è anche un coetaneo, il libero della Sir Massimo Colaci. Guardando al passato, tra gli schiacciatori, basti pensare a Samuele Papi, in campo a 43 anni a Goran Vujevic che ha giocato fino ai 42.
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