Il coach recita il mea culpa: "Interpretazione sbagliata"
Il commento amaro parte dall’atteggiamento visto dall’inizio della partita: "Non sono riuscito a far capire ai ragazzi quanto questa sfida fosse difficile".
Il commento alla prima sconfitta stagionale non è semplice, per Francesco Petrella, anche e soprattutto per come la sconfitta è maturata. "Sì, è evidente da come è andata la partita che Monza sia stata padrona del campo fin dall’inizio – il commento del coach gialloblù – anche in termini dell’energia che ha messo nella sfida. Questo secondo me è il primo aspetto e il più importante: interpretare le partite agonisticamente è il mio compito, ed evidentemente non sono stato abbastanza bravo da far capire ai miei ragazzi quanto la sfida fosse difficile. C’è l’aspetto tecnico, senza dubbio, ma fin dall’inizio in campo non c’era l’energia per interpretare la partita. Dobbiamo essere bravi a riconoscerlo e a rimboccarci le maniche".
Dopo l’aspetto caratteriale, Petrella entra più nel merito tecnico di una partita che ha avuto un solo padrone per tutta la sua durata, un padrone che ha fatto il bello e cattivo tempo dalla battuta (10 ace) ma anche con l’attacco, perché riuscire a mettere palla a terra due volte su tre è impresa che capita molto raramente in un torneo difficile come la SuperLega: "Dal punto di vista tecnico ci hanno messo enormemente sotto pressione con la battuta, la sfida tra battuta e ricezione è stata costantemente a loro vantaggio, ci sono stati solo due momenti a inizio secondo set e a inizio terzo dove siamo stati capaci di mettere in piedi una piccola reazione, ma per il resto Monza ha dilagato, non c’è nient’altro da dire". Ricezione e attacco hanno fatto molta fatica: "Sì, ma la ricezione è mancata assieme alla battuta, è sempre una sfida doppia. Noi non abbiamo mai messo in difficoltà la linea di ricezione dei nostri avversari, tolti un turno di Rinaldi e uno di Sapozhkov loro hanno quasi sempre avuto la palla in testa al palleggiatore, molto per demerito nostro. In attacco chiaramente si può fare un po’ meglio, ma quando perdi così tanto nella sfida tra battuta e ricezione devi fare qualcosa di straordinario e impensabile con le schiacciate per tenere in piedi la partita. Quello che abbiamo visto ci dà consapevolezza di quello che è il livello del nostro campionato, ogni squadra ci può mettere sotto pressione. Dobbiamo capire la sfida e imparare a reagire". Qualcosa da salvare nella débacle? "Anche quando si fanno brutte partite bisogna imparare cosa si è sbagliato e dove cambiare per capire come non far ricapitare più le stesse situazioni". Infine una nota su quell’ultimo time out arrabbiatissimo sull’11-16 del terzo set: "Era l’ultimo tentativo di un allenatore di cercare di scuotere un po’ l’animo dei suoi giocatori. Provare a trovare l’energia di cui parlavo prima, ci ho provato perché li vedevo rassegnati, come se fossero all’angolo di un ring di boxe a prendere solo cazzotti e basta". "Una brutta figura – esordisce capitan Bruno, anche lui poco reattivo come tutti gli altri di fronte alle bordate della Mint Vero Volley – soprattutto davanti a così tante persone, un pubblico come al solito encomiabile. Sicuramente la nostra battuta non ha funzionato, ed è difficile quando un avversario è sempre avanti nel punteggio riuscire a recuperare, soprattutto se non funziona davvero nessun fondamentale. Monza ha fatto tantissime difese importanti, noi non abbiamo difeso nulla: loro oggi sono una squadra più pronta di noi e hanno strameritato la vittoria".
In foto: Davyskiba
Alessandro Trebbi
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