Il dg Cappelletti non si nasconde: "Promozione? L’Hokkaido c’è"
Serie B "La squadra guida il campionato: farlo con un gruppo giovane e costruito in casa vale di più"
L’Hokkaido alza il tiro e corre per il ritorno in serie A. "Prima però ce la giochiamo con Mirandola, perché in caso di vittoria casalinga alla ripresa (l’11 gennaio, al PalaSavena), conquisteremmo aritmeticamente il primo posto in vista della fine del girone di andata del campionato di serie B e pure il pass per la Coppa Italia di Lega".
E chi l’avrebbe detto. A parlare è Andrea Cappelletti, direttore generale della Pallavolo Bologna. A giugno il club rinunciò al campionato di A3 di volley. Troppo alti i costi. Ma c’era pure l’intenzione di aprire un ciclo nuovo, con i talenti del settore giovanile, la maggior parte dei quali provenienti dalla serie C, nonostante le incognite che la scelta avrebbe potuto comportare. Il salto dalla C alla A3 sarebbe stato eccessivo e la dirigenza avrebbe potuto bruciare quei ragazzi a lungo coltivati. Ma ripartire dalla B poteva bruciare sponsor e ambiente. "E invece è stata la scelta vincente".
Andrea Cappelletti, l’Hokkaido vola e da sorpresa è diventata una certezza. Seconda squadra più giovane, prima con 11 vittorie e una sola sconfitta.
"Inutile nascondersi: non ce l’aspettavamo, pur sapendo di avere uno staff e una struttura più avanti rispetto al campionato di serie B. Abbiamo sensibilità e abitudini mutuate dalla serie A che a questo livello non sono comuni: un esempio banale: preparare acqua e cortesie per gli ospiti. Ma al di là di questo poi ci sarebbe stato il campo e che tipo di impatto avrebbero potuto avere ragazzi di 16-17 fino ai 20 anni non potevamo saperlo. Si stanno guadagnando tutto, stanno sfruttando un’opportunità per mettersi in mostra: bravi loro, siamo molto orgogliosi".
Si punta alla promozione?
"Ce la giochiamo, i ragazzi ci credono e il campo sta parlando".
E voi dirigenti?
"Pure, stiamo tenendo battuti tutti gli sponsor e ho già parlato con il gruppo Termal, che è da sempre al nostro fianco. Il nostro compito è farci trovare pronti. Come si dice? Non succede...ma se succede".
Fareste la serie A?
"L’intenzione è quella, anche perché abbiamo fatto un passo indietro con l’intenzione di fare un balzo in avanti. Una serie A, con ragazzi del territorio, sarebbe un’altra cosa a livello di sostenibilità e avrebbe un altro valore. Tra un mese tireremo fila e somme".
Facciamo un passo indietro. Torniamo all’estate.
"La scelta di rinunciare alla A3 per fare la B con i nostri ragazzi fu presa insieme a chi ci segue: sponsor, dirigenti, ma non tutti erano convinti, per qualcuno è stato un colpo molto duro da digerire. Ora siamo tutti convinti di aver fatto la scelta giusta. Avere ragazzi di Bologna che vanno in campo con questo spirito e questa fame, che vogliono stare qui e farsi vedere, e avere un giovanile di livello nazionale, ci apre nuove prospettive. Ma ai ragazzi bisogna poi avere il coraggio di dare una chance".
Ci sono altri prospetti oltre a questi in fase di lancio?
"Sì. Durante le feste c’è stata la Moma Winter Cup Under 15 (protagonista ieri al memorial Zanetti organizzato a Calderino ndr) e 19, una sorta di anticipazione di quelle che saranno le finali nazionali, abbiamo chiuso al quinto e terzo posto, con ottime prestazioni di Gamberini, Brancaleone e Marani, ragazzi del 2006 e 2007. In più la serie C femminile Masi, che fa parte del nostro consorzio, è in corsa per la promozione in B2. Si sta creando un giro importante e l’obiettivo nel 2025 è allargare la base dei pallavolisti con progetti ad hoc, coinvolgendo anche società che non facciano già parte di Pallavolo Bologna".
Tutto pronto per la sfida con la seconda Mirandola?
"Si è fermato il secondo opposto Popov per un problema alla schiena, Antalgic e terapisti stanno provando a recuperarlo. Vogliamo giocarcela".
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