Il fisioterapista. Il plauso di Bettalico: "Dico Antropova»

Dall’altra parte della barricata, rispetto a Massimo Barbolini e Julio Velasco, c’è Francesco Bettalico (in foto). Dall’altra parte sia per...

12 agosto 2024
Il plauso di Bettalico: "Dico Antropova"

Dall’altra parte della barricata, rispetto a Massimo Barbolini e Julio Velasco, c’è Francesco Bettalico (in foto). Dall’altra parte sia per...

Dall’altra parte della barricata, rispetto a Massimo Barbolini e Julio Velasco, c’è Francesco Bettalico (in foto). Dall’altra parte sia per ruolo, non tecnico ma di fisioterapista della spedizione azzurra, sia per esperienza, alla sua prima Olimpiade mentre Barbolini e Velasco ne avevano già fatte rispettivamente due (2008 e 2012) e tre (1992, 1996 e 2012, quest’ultima con l’Argentina). Un’emozione, racconta lui: "Sono diventato l’amuleto della squadra? Beh, mi piacerebbe. Prima di tutto però c’è una sensazione incredibile, per il percorso che abbiamo fatto, per le ragazze e per lo staff. Abbiamo interpretato benissimo non solo la finale olimpica, ma tutto il percorso a partire dalla Vnl". Com’è lavorare al fianco di due mostri sacri come Massimo Barbolini e Julio Velasco? "Per me è stata tutta un’esperienza molto particolare e posso solo dire che mi è sembrato un sogno. Alle 13 di oggi (ieri, ndr) mi sono trovato seduto in panchina con Velasco, Barbolini e Bernardi dalla mia parte e Kiraly dall’altra. Non mi sembrava vero, ogni tanto mi chiedevo ‘sono loro oppure è un film?’. Erano loro e per quanto riguarda i nostri allenatori i risultati parlano per loro, arrivati grazie soprattutto alla tranquillità che hanno trasmesso al gruppo". C’è un nome in particolare che spicca sugli altri, per Bettalico? Per attitudine dimostrata o qualità di allenamento? "Sono tutte giocatrici molto complete e dedite al lavoro, professioniste straordinarie. Se devo nominarne una, mi ha colpito molto la dedizione di Ekaterina Antropova. Una ragazza di soli vent’anni che ha bene in testa quello che vuole fare in campo e nella sua carriera: lo ha dimostrato in tutte le occasioni nelle quali è stata chiamata in causa, anche in questa finale. Ci ha permesso coi suoi break di allontanare ancora di più gli Stati Uniti".

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