Il ricordo. Standing ovation per Bagnoli: applausi e lacrime

Un palazzetto commosso quello che ha reso omaggio alla leggenda della pallavolo scomparsa di recente.

di Redazione Sport
7 gennaio 2025
Un palazzetto commosso quello che ha reso omaggio alla leggenda della pallavolo scomparsa di recente.

Un palazzetto commosso quello che ha reso omaggio alla leggenda della pallavolo scomparsa di recente.

Una standing ovation lunga più di un minuto, un saluto commosso di tutto il PalaPanini, a testimoniare quanto l’appellativo di ‘tempio della pallavolo’ sia azzeccato, ancora adesso e nonostante una stagione non di quelle da far passare agli annali, almeno sin qui. Perché in mancanza di una commemorazione ufficiale, di un funerale o di un evento pubblico studiato ad hoc nelle sue terre natali, è bastato che sui maxi-schermi del PalaPanini comparisse la foto di Daniele Bagnoli per far scattare un applauso lungo, sentito, pieno di riconoscenza e di cultura sportiva come nessun altro palasport avrebbe potuto tributargli. Prima del fischio d’inizio Modena Volley ha deciso di omaggiare così, in maniera semplice e pulita, il condottiero dell’ultimo lungo ciclo vincente, quello della prima Daytona di Vandelli con cui Bagnoli, tra 1993 e 1997, conquistò due scudetti, due coppe Italia, due Champions League: l’annuncio dello speaker, la foto sugli schermi. E la risposta è stata immediata e commovente, tanto che più di un ‘big’ sugli spalti aveva gli occhi lucidi, dagli ospiti Bruno Da Re e Fabio Soli, unitisi all’applauso, fino a Luca Cantagalli e Franco Bertoli, i primi campioni da Bagnoli allenati, ospiti d’eccezione di un palasport gremito. È proprio Soli, tecnico dell’Itas e figlioccio sportivo di Bagnoli, a raccontare le emozioni della standing ovation del palazzo: "Modena è speciale. Lui è stato speciale per Modena e la città lo era per lui. Quello che è stato fatto al PalaPanini oggi (ieri sera, ndr) è qualcosa che testimonia questo legame speciale, particolare. Parlare di Bagnoli per me è un privilegio, posso testimoniare cosa è stato per la pallavolo in generale e per me in particolare, ma credo che l’applauso del pubblico sia arrivato fino in cielo, proprio dove lui è ora". L’ultima nota, però, è di rammarico per la poca attenzione dimostrata nei confronti dell’allenatore che ha vinto più di tutti nel volley: "Credo Daniele meritasse di più di qualche pagina di giornale il giorno dopo la morte".

a.t.

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