La Valsa soffre gli scontri con le big. Il ko contro Piacenza lo conferma

Petrella al lavoro sull’atteggiamento, i successi ottenuti su Trento e Milano sembrano ormai l’eccezione

di ALESSANDRO TREBBI
28 dicembre 2023

La Valsa soffre gli scontri con le big. Il ko contro Piacenza lo conferma

Danno e beffa, sconfitta e abbinamento impossibile. Soprattutto, tante domande. Il lascito dello 0-3 subito in casa da Piacenza è un lascito di lavoro e di considerazioni in casa Valsa Group, la prima e forse più importante appuntata in cima alla lavagna da Petrella pochi minuti dopo l’ultimo punto martedì. "Siamo un gradino sotto le squadre più forti – ha detto il tecnico – vogliamo rispondere a questa inferiorità o piuttosto vogliamo sperare che si risolva da sola?". Il dato è matematico: Modena ha perso con Perugia (seconda), Piacenza (terza), Monza (quarta), Lube (quinta), vincendo straordinariamente con la prima della classe (Trento) e contro Milano. Delle quattro sconfitte, tre sono maturate in casa e per 0-3. Cosa succede a Bruno e compagni quando le squadre che, è bene ribadirlo, sono più attrezzate, giocano meglio e fanno gara di testa? Perché l’impressione, corroborata dal tecnico, è quella di un atteggiamento agonistico inadeguato? Sarà su questo che Modena imposterà il lavoro perché, altro lascito di questa prima metà di stagione, non esistono partite facili con le quali fare contrappeso.

Il bilancio. Alla fine del girone d’andata Modena ha accumulato 7 successi e 4 sconfitte, una vittoria in più rispetto allo scorso anno quando la classifica diceva terzo posto, ma tre punti in meno. Perché? Nella scorsa annata due sconfitte su cinque erano arrivate al tie-break (quest’anno Modena i tie-break li ha sempre vinti), mentre tutte le vittorie erano state da tre punti, in questa stagione solo tre. Bene Modena nelle partite lunghe con Catania, Taranto, Verona e Milano, ma meno bene negli scontri d’alta quota nei quali ha ceduto troppo presto il passo. Concludendo: oggi non si deve chiedere a Modena di battere Piacenza (pur senza Leal) o Perugia. Le si deve chiedere di lottare di più, di non lasciar andare, di sputare sangue. Quello che vuole Petrella, l’unico atteggiamento possibile per provare a cambiare le partite, contro qualsiasi avversario.

Il campo. Oggi come oggi l’unica arma capace di ribaltare i parziali con una certa efficacia è la battuta di Davyskiba. Modena può privarsi di quest’arma, soprattutto negli scontri di alta classifica? Il campo suggerirebbe di no. Il problema, non di secondaria importanza per Petrella è chi mandare in panchina: Rinaldi e Juantorena garantiscono equilbrio, difficili pensarli a sedere quando la ricezione traballa. D’altro canto togliere Sapozhkov, il più incerto tra tutti, elimina i cambi efficaci su palla alta. Il rebus che il coach dovrà risolvere sarà questo.

La coppa. Intanto il blitz di Milano al PalaBarton ha complicato non poco il sogno Final Four per Modena, che sarà chiamata a un’impresa oltre i propri limiti a Perugia il 4 gennaio.

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