Valsa, è un film già visto. E il PalaPanini si ’sgonfia’

Volley SuperLega I gialli di Giuliani replicano i risultati della stagione scorsa. La società e la politica del silenzio. Intanto contro Piacenza erano 3mila i tifosi.

di ALESSANDRO TREBBI
24 dicembre 2024
Il Modena Volley, a Grottazzolina la terza sconfitta consecutiva

Il Modena Volley, a Grottazzolina la terza sconfitta consecutiva

L’orizzonte tende a rischiararsi, senza belle prospettive almeno per ora. La stagione 2024/2025 di Modena Volley, ormai arrivata al suo giro di boa, sembra in tutto e per tutto ripercorrere le orme di quella scorsa, la 2023/2024. Identica in termini di campo, nella difficoltà di costruire un’identità e con essa una squadra. Squadra che evidentemente, come un anno fa, qualche difetto di fabbricazione ce l’ha, visto che dopo quattro mesi con la rosa al completo la qualità delle prestazioni diminuisce anziché aumentare.

Le differenze rispetto all’anno scorso però ci sono, e fanno riflettere. Società. Nella passata stagione Giulia Gabana, Alberto Casadei e Andrea Sartoretti erano molto più presenti, parlavano, intervenivano prima a difesa di Petrella poi rinnegandogli la fiducia e comunque facendosi sentire. Quest’anno, fatta salva qualche breve conferenza stampa con gli sponsor, no. Non si ha idea di cosa pensi la presidente di queste prestazioni, dell’allenatore o della squadra, della classifica, dei progetti. O se direttore sportivo e direttore generale vogliano intervenire e cambiare qualcosa nella rosa, pensando di aver sbagliato, o al contrario ritengano che il vero valore della squadra sia esattamente questo. Non si conoscono provvedimenti presi nei confronti dei giocatori, non si sente una voce.

Ambiente. Silenzio che è quello che questa situazione ha creato tutto attorno. Una volta era "parlate anche male di me, purché ne parliate", oggi in seno a Modena Volley sembra essere il contrario: "non parlate di me, stiamo più tranquilli". Una paura della critica che evidentemente si è trasferita anche ai giocatori, cui basta un momento di buio per essere messi sotto dagli avversari. Gli sfoghi dei tifosi rimangono sui social, nella stragrande maggioranza indirizzati contro la società. Il tutto ha portato a uno ‘spegnimento’ del PalaPanini che ha visto nel match del 15 dicembre contro Piacenza il suo apice: appena 3.000 spettatori per una sfida che un tempo riempiva ogni seggiolino, tifo ridotto al lumicino anche nei momenti caldi e positivi di partita, ‘tempio’ del volley ormai assimilabile a qualsiasi altro palasport. Sono stati soltanto i risultati a sgonfiare l’entusiasmo e diradare il tifo, anche quello organizzato, di una piazza che ribolle da sempre di passione per il volley?

Futuro. Quindi? All’orizzonte ci sono tre partite da tregenda. Modena potrebbe darsi un senso vincendone almeno una, il quarto di finale di Coppa Italia sarebbe una vera e propria riscossa. Che oggi la società non cambi direzione tecnica ci sta, dare il benvenuto a un nuovo allenatore con Perugia due volte e poi Trento sarebbe un gesto poco gentile. A ogni modo non ci sono indicazioni in tal senso. Dopo il 6 gennaio qualcosa cambierà? Ce lo auspichiamo, ma in modo particolare se lo auspicano le migliaia di tifosi di Modena. Che cambi però non soltanto un allenatore, nel caso: che ha certamente responsabilità ma, lo evidenziano i fatti, non è il nocciolo della questione.

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