Valsa Group, i soliti limiti. Con la Lube un ko ’tipico’

Ancora una volta Modena recupera gli svantaggi, ma non completa la rimonta. Sapozhkov, che passi indietro: rigenerato a Dubai, ha avuto un 0% di efficienza. .

di ALESSANDRO TREBBI -
6 aprile 2024
Valsa Group, i soliti limiti. Con la Lube un ko ’tipico’

Valsa Group, i soliti limiti. Con la Lube un ko ’tipico’

A intensità molto minori, questa va detto. Il copione visto tra Lube e Modena giovedì sera, nel match d’esordio del gironcino per il quinto posto, ha però rispecchiato in tutto e per tutto quanto visto durante la stagione, dall’una e dall’altra parte. Una Modena capace di recuperare gli svantaggi ma mai di concretizzare l’abbrivio psicologico delle rimonte, a tratti disordinata e molto discontinua nel rendimento all’interno sia del match nel suo complesso che dei singoli parziali. Una Lube con individualità decisamente superiori, che può essere messa in seria difficoltà con un servizio efficace, che nel complesso però sembra nettamente superiore alla Valsa Group: la dimostrazione sta nelle accelerate che nel primo, nel secondo e nel quarto set De Cecco e compagni hanno impresso alle loro giocate, creando con relativa facilità un divario che Modena non è più stata in grado di colmare.

Da dove ripartire, quindi? Un Sapozhkov che sembrava essere rinato nel torneo di Dubai è di nuovo sprofondato tra i demoni che lo tormentano non appena rientrato in SuperLega, chiudendo il match allo 0% di efficienza con 6 murate subite su 20 attacchi, un’enormità. Sembra però inevitabile che Giuliani riparta dal russo e accanto a lui dalle certezze costituite da Davyskiba, Bruno e Sanguinetti, gli unici ad avere acuti veri giovedì, assieme a uno Stankovic più propositivo di Brehme. Bisogna aver voglia di stare in campo e di vincere, in questo playoff Challenge Cup, anche se non è semplice. Non lo è nemmeno per il pubblico. Sono state 4.066 le presenze totali in tre partite del gironcino, poco più di 1.350 a match di media. Sono stati 15.416 in quattro partite nelle semifinali scudetto, 3.854 a match. Quasi il triplo.

Qui lube. Le parole del tecnico GianLorenzo Blengini a fine partita tracciano un solco per il prossimo futuro, per una Civitanova che vuole conquistarsi una carta europea prima di rifondare. L’analisi parte dalla débacle del terzo parziale: "In avvio di terzo set, come in tutto il parziale, abbiamo faticato molto e chi è subentrato non è riuscito a cambiare l’inerzia. Su questo bisogna lavorare, quando sei avanti 2-0 è normale che la squadra avversaria rischi di più ed è in quei momenti che c’è da tenere mentalmente. Un inizio come il nostro è un handicap invalidante. Nei primi due set, invece, abbiamo dato prova di grande intensità. Volevamo disputare una partita vera, con agonismo e carattere fin dall’inizio. La difesa e tutto quel lavoro sporco di copertura sono gli aspetti che dimostrano quanto una squadra sia connessa, noi ci siamo fatti trovare pronti e abbiamo reagito al passaggio a vuoto. A fare la differenza sarà la nostra voglia di arrivare in fondo e ottenere il 5° posto".

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