Volete salvarvi? Chiamate Luppi. Da quando è arrivato l’Ama vola

Il direttore tecnico: "Ho lavorato sulla testa dei ragazzi, gli ho fatto capire che sono un’ottima squadra"

di Redazione Sport
13 marzo 2024

Volete salvarvi? Chiamate Luppi. Da quando è arrivato l’Ama vola

Se avete una squadra che sta per retrocedere… chiamate Oreste Luppi, il 40enne direttore tecnico dell’Ama San Martino, formazione di Serie B maschile: è arrivato poco più di un mese in una squadra che aveva raccolto 12 punti in 12 partite, era in zona retrocessione a -3 dalla salvezza. Passano 5 gare e l’Ama risale al settimo posto cogliendo 5 vittorie di fila, di cui tre esterne, 12 punti che la portano a 24, +8 dalla retrocessione. "Diciamo che - dice Luppi, 20 tornei da giocatore tra A2 e B - è stata una serie di fattori, però questi numeri mi fanno piacere per la società. Io non sono entrato in aspetti tattici, ho parlato solo di muro, in particolare coi centrali. Del resto era il mio ruolo...".

E’ bastato?

"Nessuna interferenza con gli allenatori, non avrei nemmeno accettato perché non voglio essere d’ostacolo e credo di aver lavorato di più sulla testa dei ragazzi. Dire la parola giusta al momento giusto, far capire loro che erano e sono un’ottima squadra, capace di rendere la vita difficile a tutte le avversarie. E la recente vittoria sul campo della capolista ne è la prova".

Che squadra aveva trovato?

"Perdere aiuta a perdere, e così il morale non era granché, questo creava anche malcontento nello spogliatoio, come è normale. Ho ricordato ai ragazzi di fare bene la cosa che ognuno sapeva fare: in questo modo lotti sino alla fine, se poi riesci a farne due, beh, allora vinci".

Che lavoro fa e quanto frequenta San Martino?

"Lo sviluppatore web e vado una volta la settimana più la partita. Non so se sia stata la mia presenza, il mio cercare di motivare, togliere attriti, ma la squadra mi sembra cambiata".

Peccato che ai play-off vadano solo le prime due…

"Non scherziamo, il presidente Marani mi ha chiamato per dare una mano a salvarci, è ancora lunga, ma la strada è giusta".

Claudio Lavaggi

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