Volley femminile serie B1. Per Ilaria Casini una prestazione da ricordare
L’opposta dell’Olimpia Teodora ha segnato 38 punti, 7 dei quali al tiebreak, nella vittoria contro Cesena
Il personaggio del giorno per il volley ravennate è Ilaria Casini, 26 anni, bolognese (ma non parente del concittadino ex presidente della Camera), opposta dell’Olimpia Teodora. L’impresa è stata realizzata sabato: 38 punti complessivi (7 nel tiebreak) 99 palloni attaccati (35% di positività), 20 ricevuti senza errori, break decisivi al servizio (29 colpi, 1 solo errore), due punti diretti a muro (fra cui quello sul match ball), molti altri palloni giocati in muro passivo e non poche difese. Il tutto decisivo per una vittoria inaspettata contro il Cesena primo in classifica, nel giorno in cui mancavano i due martelli titolari.
"Ha fatto una gran partita – sottolinea coach Rizzi – e grazie allo spirito di tutta la squadra, che non si è arresa davanti alle tante difficoltà e ha lavorato duro tutta la settimana, abbiamo fatto questo gran risultato". "Mi rendevo conto che le stavo chiedendo tanto – aggiunge la regista Poggi – ma Ilaria non si lamentava, sembrava non stancarsi mai e l’allenatore mi urlava ‘Ila! Ila!’ per farmi insistere su di lei". "Sono molto felice – dichiara Ilaria nel day after – ero concentrata, ero piena di adrenalina e non mi rendevo conto di quanti palloni mi arrivavano. E’ stato il mio record. Prima penso di essere arrivata al massimo a 30".
Per quanto riguarda il percorso pallavolistico,"sono cresciuta come centrale nel San Lazzaro, poi Claudio Casadio mi ha trasformata in opposto e ho fatto 3 begli anni a Faenza, prima di arrivare a Ravenna e anche qui ho trovato la cosa che mi serve per rendere al massimo: l’armonia all’interno della squadra". E la posizione personale? "Curo il commerciale di un’attività di estetista a Bologna. Al pomeriggio vengo a Ravenna ad allenarmi. Qualche volta mi fermo a cena e a dormire dalle compagne" La storia dell’Olimpia Teodora è piuttosto parca di attaccanti "mangiapalloni".
"Quando giocavo ero circondata da ottime attaccanti e i bottini erano sempre molto suddivisi – ricorda Manù Benelli che aggiunge – ai nostri tempi l’opposta era un’attaccante tecnica e veloce, che doveva anche ricevere, con un fisico normale, come lo sono state Flamigni, Torrealva, Bernardi, Bertini. Di solito facevano più punti le schiacciatrici in posto4. Avversarie come Weishoff o Phipps facevano tanti punti, erano i primi esperimenti di specializzazione per queste atlete dal grande fisico". "Mai tenuto il conto dei miei punti personali! – taglia corto Patrizia Prati, altra pluri-scudettata – non si usava nemmeno a livello giornalistico indicarli" "Il mio obiettivo era dare il miglior contributo alla squadra – aggiunge Henriette Weersing, primo opposto "moderno" a Ravenna – per cui non mi sono mai soffermata sui numeri, anche se penso di aver superato quel limite, perché con il cambio palla, in partite lunghe, era più facile". Opposta dai grandi numeri furono anche la belga Virginie De Carne, alla Starfin Teodora nel 2001/02 in epoca post-scudetti e la brasiliana De Tassis (Pineta 2002/04). In A2 andò meglio l’italiana Manfredini (ma sempre senza super-bottini, in squadre "equilibrate" come da tradizione Teodora) rispetto alle straniere Kajalina, Mendaro, Zamora e Fricano. Nessun sbilanciamento anche negli anni di B1, con bande spesso produttive al pari degli opposti.
Marco Ortolani
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