Quando Imane Khelif vendeva il pane per guadagnare soldi: le foto da bambina e la prima volta sul ring
L’atleta algerina, finita nella bufera dopo il match olimpico di pugilato contro Angela Carini, si racconta: l’infanzia difficile in una famiglia povera e quello sport riservato solo agli uomini. “La mia carriera è una storia impressionante”
Parigi, 2 agosto 2024 – Il match del torneo olimpico di pugilato tra Imane Khelif e Angela Carini è diventato un caso internazionale. Non si placano le polemiche dopo l’abbandono in lacrime dell’atleta italiana, costretta a lasciare il ring perché i colpi sferrati dall’algerina “facevano troppo male”.
La partecipazione ai Giochi della pugile iper-androgina, squalificata lo scorso anno dai Campionati mondiali per gli alti livelli di testosterone rilevati nelle analisi, aveva già sollevato malumori alla vigilia delle Olimpiadi. Ora, dopo il ritiro di Carini, si è scatenata una feroce reazione, con diversi personaggi che hanno preso le difese dell’italiana: dalla autrice della saga di Harry Potter J.K. Rowling a Elon Musk, fino ad arrivare all'olimpionica Sharron Davies e all'ex primo ministro britannico Liz Truss. Intanto il numero 1 del Cio Thomas Bach, al termine dell’incontro con la premier Giorgia Meloni a Parigi, ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Khelif è una donna, ha fatto competizioni per sei anni a livello internazionale. Faremo chiarezza”.
Ma qual è la storia di Imane Khelif? Come si è avvicinata alla boxe? È proprio la 25enne a raccontare la sua vita, in una lunga intervista a Canal Algerie. Imane ha svelato come è passata dal vendere il pane per le strade del suo villaggio a diventare un'eroina sportiva.
"Sul ring grazie a un mio insegnante a scuola”
"Mi sono avvicinata alla boxe per puro caso, non avrei mai immaginato che un giorno sarei diventata un pugile e che sarei arrivata a questi livelli – le parole di Khelif –. Da bambina ho sempre amato il calcio e lo giocavo nel mio piccolo paese. Mio padre ha sempre preferito il calcio alla boxe. A scuola ero molto brava negli sport e un mio insegnante mi ha incoraggiato a diventare una pugile perché avevo buone qualità fisiche. Mi sono innamorata di questa disciplina quando sono salita sul ring per la prima volta”.
L’infanzia: “Vendevo il pane per le strade del villaggio”
Una infanzia difficile, quella della 25enne: “Vengo da una regione e da una famiglia conservatrice – ha spiegato –. La boxe era uno sport riservato solo agli uomini”. Tanti gli ostacoli superati: “Mi capitava di vendere il pane per strada, di raccogliere piatti e altri oggetti per guadagnare soldi e potermi muovere perché venivo da una famiglia molto povera”. Imane ha descritto la sua carriera come "una storia impressionante", rivelando gli inizi in un piccolo villaggio prima di trasferirsi nella capitale Algeri e infine scegliere di andare all'estero.
La squalifica ai Mondiali
La squalifica ai Mondiali per gli alti livelli di testosterone è stata un duro colpo, ma Khelif non si è abbattuta e anzi da quel momento ha deciso di lavorare ancora di più "per dimostrare al mondo che donna coraggiosa è Imane Khelif. Il 2023 è stato un anno molto complicato, ma sono tornata più forte per mostrare la mia determinazione”.
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