Lorenzo Bernardi e Karch Kiraly, sfida tra Mister Secolo nella finale Italia-Stati Uniti di volley femminile

L’assistente di Velasco sogna la prima medaglia d’oro di una carriera leggendaria. Il coach americano, con un passato da giocatore a Ravenna, cerca invece il quarto titolo olimpico

di DORIANO RABOTTI, INVIATO
11 agosto 2024

Parigi, 11 agosto 2024 – Due Mister Secolo a confronto, due predestinati che hanno ricambiato il bacio della fortuna di avere in dono un talento con la forza mentale del sacrificio.

Italia-Stati Uniti nel volley femminile è il primo incrocio vero tra due giocatori che, per la Federazione mondiale, hanno rappresentato la pallavolo del ventesimo secolo. Uno è Karch Kiraly, coach delle americane. L’altro è Lorenzo Bernardi, assistente di Velasco sulla panchina delle azzurre.

Lorenzo Bernardi e Karch Kiraly, leggende della pallavolo mondiale
Lorenzo Bernardi e Karch Kiraly, leggende della pallavolo mondiale

La loro è la storia del volley moderno, anche se hanno smesso da tanto. In realtà nei mesi scorsi già due volte si sono affrontati, ma non valeva mai così tanto: una volta nel girone della Nations League, una volta nei quarti.

Chi è Karch Kiraly

Partiamo da Kiraly, che in Italia abbiamo anche avuto la fortuna di veder giocare per due stagioni a Ravenna, in quella che per molti addetti ai lavori è stata la squadra italiana di club più forte di tutti i tempi (Vullo-Timmons, Kiraly-Margutti, Masciarelli-Gardini, il libero ancora non esisteva). Vinse uno scudetto, il secondo lo perse in finale contro la Parma di Bebeto e Giani.

Bene, partiamo da lì a raccontarvi Kiraly, da quel successo che nel suo palmarès personale è quasi minore, perché uno potrebbe pensare che un atleta che vince tre olimpiadi debba ringraziare soprattutto la fortuna di aver avuto in dono una struttura fisica e un talento da sportivo. E invece nel caso di Kiraly la differenza vera è tutta nel cervello, lo stesso che poi da allenatore gli ha fatto vincere il quarto titolo olimpico, con le americane a Tokyo. Record assoluto, forse inarrivabile: 4 olimpiadi vinte in tre ruoli diversi.

Perché Kiraly nasce beacher, ma diventa una macchina da difesa e ricezione nel volley indoor: lui è la chiave di volta del gioco degli Usa campioni nell’84 in casa e quattro anni dopo a Seul, perché senza di lui il coach Doug Beal non avrebbe mai potuto inventare la ricezione a due rivoluzionando il gioco.

Dopo pochi mesi che era a Ravenna, ci capitò di intervistarlo durante un Oscar del volley. E lui ci rispose in italiano, perché aveva studiato prima di arrivare: sapeva che farsi capire era fondamentale per farsi seguire.

Lorenzo Bernardi, una carriera leggendaria

Lorenzo Bernardi invece deve moltissimo a Julio Velasco, oltre che a se stesso ovviamente. Avrebbe dovuto fare il palleggiatore, era arrivato alla Panini giovanissimo per imparare alle spalle di Fabio Vullo. Ma Velasco intuì che poteva diventare uno schiacciatore e gli cambiò ruolo, facendolo diventare lo specialista del ruolo più forte al mondo. Da giocatore detiene ancora il record di scudetti vinti, 9 tra Modena e Treviso, più tre mondiali in maglia azzurra e ci fermiamo qui sennò rischiamo di non arrivare in fondo a un palmarès pazzesco.

Da allenatore ha fatto il triplete sulla panchina di Perugia, dal campionato scorso è a Novara nel femminile. E ha già vinto in Francia pochi mesi fa, la Challenge Cup a Nantes. A lui l’oro olimpico manca, come a tutta la generazione dei Fenomeni. Velasco non vuole che i giornalisti ne parlino, dell’oro che manca, ma la verità è che tutti e due a quella medaglia ci pensano eccome.

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