Kilde dopo la caduta in discesa a Wengen: “Nessuna frattura, sono qui con la mia Mikaela”
Il campione norvegese sbalzato sulle reti di protezione dopo oltre 2 minuti e 20 secondi di gara. Soccorso con l’elicottero, è stato ricoverato a Berna dove l’ha raggiunto la fidanzata Shiffrin
Wengen, 14 gennaio 2024 – Dopo la terribile caduta, il post rassicurante: Aleksander Aamodt Kilde è stato operato sabato
sera all'ospedale di Berna, ma le sue condizioni sono meno gravi di quanto era apparso in un primo momento. Lo ha scritto sui social lo sciatore norvegese, 31 anni, che nella caduta a Wengen, ha riportato "una lussazione alla spalla e un taglio al polpaccio. Non ha fratture, ma è contuso", dice la Federazione. Kilde ha postato sui social una foto dal letto di ospedale con accanto la fidanzata Mikaela Shiffrin: “"Sono qui... sistemato... grazie mille per tutti i messaggi. Sono grato per tutte le parole di amore e sostegno. Questo sport può essere brutale, ma lo adoro comunque. Ci aggiorneremo più tardi".
Sabato l’asso norvegese era rovinato sulle reti di protezione proprio nella esse finale del tracciato nella discesa libera di Wengen, dopo 2 minuti e 23 secondi di gara, in Coppa del mondo di sci. Kilde, reduce dall’influenza, nelle interviste dei giorni scorsi aveva dichiarato di non sentirsi al meglio. Aveva già fatto un errore in un punto precedente della pista, probabilmente è giunto senza forze alle ultime due curve, punto critico dove gli atleti arrivano sfiniti. Kilde non è riuscito a tenere la linea, inforcando la porta conclusiva e piombando ad altissima velocità sulle reti, sfondandole e quindi rimbalzando in pista. Il norvegese, subito soccorso, è sempre rimasto cosciente, seppur molto dolorante: ha cercato di rialzarsi invano, riuscendo solo a mettersi a sedere per poi sdraiarsi sulla neve. Ha perso sangue, dopo essersi tagliato con gli sci. Tracce ematiche erano visibili sul manto nevoso.
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Come sta Kilde
Un elicottero è giunto in pochi minuti sopra il luogo dell’incidente: ha recuperato lo sciatore per trasportarlo in ospedale a Interlaken, da lì poi a Berna. Dopo ore senza notizie, passata la notte sono arrivate le informazioni precise della federazione norvegese e dello stesso Kilde. Ora è comprensibile la necessità da parte dei soccorritori di applicare un laccio emostatico per arginare l’emorragia. La gara è stata interrotta, il norvegese usciva dal cancelletto con il pettorale numero 11: si è ripartiti dopo quasi mezz’ora con James Crawford, numero 12. Per la cronaca a vincere è stato lo svizzero Marco Odermatt, che bissa così il trionfo della libera di giovedì, davanti al francese Cyprien Sarrazin e all’italiano Dominik Paris.
Il weekend di Wengen prosegue quindi con un altro più che probabile brutto infortunio. Nel Super G di venerdì è andata in scena la tremenda caduta di Alexis Pinturault: rottura del legamento crociato e stagione finita per il 33enne asso francese. L’impegnativo trittico per gli uomini jet era iniziato giovedì con una discesa ‘accorciata’ rispetto alla classica sul Lauberhorn, recupero di quella saltata a Beaver Creek, a inizio stagione, quindi ieri il super G e oggi ancora la discesa regina sul percorso completo. Un tour de force che molti atleti non avrebbero gradito, criticando apertamente la scelta della Fis (Federazione Internazionale) di concentrare le tre gare in 72 ore.
Kilde, fenomeno norvegese
Kilde è uno degli sciatori più noti e vincenti di questo decennio: fuoriclasse della velocità, ha vinto una Coppa del mondo generale nel 2020, mettendo in bacheca due coppette in discesa libera e altrettante in Super G. In totale ha tagliato per primo il traguardo 21 volte in Coppa del mondo, collezionando 48 podi.
Vanta anche due medaglie olimpiche, argento in combinata e bronzo in Super G a Pechino, e due ai campionati mondiali, argento e bronzo in discesa e super G lo scorso anno a Courchevel. È fidanzato con Mikaela Shiffrin, sciatrice americana in attività che detiene il record di vittorie assoluto in Coppa del mondo.
Il drammatico precedente
Il punto dove è caduto Kilde ha subito portato alla memoria il terribile e mortale incidente del giovane austriaco Gernot Reinstdler il 18 gennaio del 1991. Infatti proprio in quella curva, dopo una massacrante prova di due minuti e mezzo, il ventenne austriaco finì nelle reti con lo sci destro che non si aprì e la gamba rimase incastrata e sottoposta ad una trazione fortissima. Subì fratture con rottura del bacino ed una forte emorragia interna: Reinstadler morì nel vicino ospedale di Interlaken dopo un inutile intervento chirurgico durato sei ore.
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