Virtus Bologna, Scariolo: resto. Ed è pronto a tagliarsi lo stipendio
Budget ridimensionato per la prossima stagione ma stessa ambizione per il coach che ha scelto ancora una volta il progetto delle V nere
Bologna, 27 giugno 2023 – Sergio Scariolo resta al suo posto. Almeno per un anno. La conferenza stampa all’Arcoveggio tra bilanci del recente passato e prospettive future mette alcuni paletti. E il primo, in fondo era la domanda che tutti gli appassionati di basket (non solo virtussini) si facevano era quella.
Resterà Sergio Scariolo sulla panchina della Virtus vincitrice della Supercoppa, ma sconfitta nelle finali di Coppa Italia e scudetto? Resta, resta. Ed è disposto, alla luce di alcuni tagli di budget, a ridiscutere il suo contratto in essere se sarà prolungato.
Disteso, sereno, Scariolo si presenta con la polo di allenamento. E l’abbigliamento, scelto appositamente, gli servirà anche per dribblare alcune domande sul budget futuro.
Quel che è chiaro è che la società, al di là del fair play finanziario per l’Eurolega, ha prospettato al tecnico alcuni tagli in materia di spese. Dell’entità dei tagli don Sergio non parla. Rimanda tutto alla società. “Sono qua con la polo da allenamento - dice scherzando, ma non troppo -. Diversamente avrei messo la giacca e la cravatta del manager. Sono grato alla società per avermi spiegato e prospettato tutto”.
Si andrà avanti, magari con qualche stella in meno, ma con l’ambizione di arrivare fino in fondo. Sergio è prodigo di ringraziamenti per tutti. “Alla società, allo staff, alla squadra, ai tifosi. Abbiamo disputato tre finali e non era scontato. Ne abbiamo vinta una, e non faccio fatica ad ammettere che era la meno importante. Però siamo stati lì fino alla fine. Mostrando anche una qualità di bel gioco”.
I rimpianti, come già aveva detto venerdì sera, non ci sono. Nemmeno la fischiata di Paternicò a Treviso che ha cambiato lo scenario: Virtus da prima a seconda, Trieste retrocessa. L’unico rimpianto è il non aver avuto sempre la squadra al completo. “I picchi di bel gioco - sottolinea - ci sono stati quando c’eravamo tutti. I picchi in negativo quando le assenze erano di 2, 3, 4 unità”.
Sta bene a Bologna, non smentisce l’interessamento dei Raptors - “e non posso che dire grazie alla mia società per quello che mi ha permesso di fare” -, ma quello di altri club, su tutti il Real (senza mai nominarlo in prima persona) sì.
“Cambierà la cornice economica - ribadisce -. Per le altre valutazioni, compreso il futuro, bisognerà parlarne con la società”. E allora Jaiteh al Monaco, Mannion al Baskonia, Weems a Tortona. E il tentativo di trattenere gli altri (senza forzare), con i dubbi più che legittimi riguardanti Bako e Lundberg. Il sogno è un centro affidabile. E magari quel lungo italiano (inseguito invano Polonaro per tutto il 2022/2023) che potrebbe fare la differenza.
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