Virtus-Milano: se lo scudetto è un’esigenza

Serie A Banchi e Messina hanno l’ultima chance per cambiare il senso di un’intera stagione. La V nera spera nel fattore campo

di MASSIMO SELLERI -
2 giugno 2024
Virtus-Milano Se lo scudetto è un’esigenza. Marco Belinelli nella foto

Virtus-Milano Se lo scudetto è un’esigenza. Marco Belinelli nella foto

Bologna, 2 giugno 2024 – Da giovedì partirà un nuovo atto della sfida infinita tra la Virtus e Milano. Stando solo ai giorni nostri per il quarto anno di seguito le due squadre si contendono lo scudetto anche se quest’anno c’è una novità rilevante rispetto alle edizioni precedenti.

Si aggiudica il titolo italiano chi per primo riesce a racimolare tre successi, mentre fino alla stagione scorsa ne servivano quattro. Se da una parte questa soluzione evita che il trascinarsi della serie faccia nascere qualche veleno di troppo, dall’altra con questa formula assumono una importanza superiore le prime due gare che, quest’anno, si disputeranno in casa della V nera.

Per la formazione allenata da Luca Banchi la questione non è di poco conto, dato che i bianconeri in trasferta spesso non sono riusciti ad esprimere tutto il loro potenziale, mentre hanno quasi sempre trasformato il calore della Segafredo Arena nel sesto uomo in campo. Una delle eccezioni a questa regola riguarda, però, proprio Milano che nella stagione 2021/22 riuscì a ribaltare questo vantaggio, così come fecero i virtussini nella stagione precedente.

In entrambe le situazioni si disse che la squadra che aveva il fattore campo a favore aveva le pile scarica a causa dei risultati ottenuti in Europa. Nel pieno della pandemia l’Olimpia raggiunse il risultato straordinario della final four di Eurolega e per un pelo non agguantò la finale, mentre nel caso di Bologna fu la conquista dell’EuroCup e il successivo ingresso nella massima competizione continentale a trasmettere un senso di appagamento all’interno dello spogliatoio.

Quest’anno di pance piene non ce ne sono, con i lombardi che in Europa non sono andati bene e con i bianconeri che hanno superato il primo turno di play-in ma non hanno ottenuto l’accesso ai playoff e le cose non sono affatto andate meglio durante la final eight di Coppa Italia.

In sostanza i due club hanno bisogno di questo scudetto per dare un colore diverso a una stagione dove la Segafredo è andata oltre le aspettative sul piano generale dei risultati pur sbagliando qualche appuntamento importante e dove l’Armani ha dovuto fare i conti con infortuni e altri problemi legati al fatto che non tutti i giocatori sono riusciti ad ambientarsi nonostante il loro talento.

La sintesi di questa ennesima sfida sta probabilmente tutta nel duello tra il lungo bolognese Toko Shengelia e il capitano milanese Nicolò Melli. Il loro contributo è stato determinante nel cammino di entrambe le squadre e siccome i due giocano nello stesso ruolo chi riuscirà ad avere la meglio probabilmente indirizzerà il risultato verso i propri colori. L’ultimo pensiero riguarda gli arbitri che troppo spesso sono stati chiamati in causa in questi playoff per la qualità delle loro decisioni.

In giro per l’Europa il livello dei fischietti non è che sia molto superiore rispetto a quello che si vede nel nostro campionato, per cui alla fine bisogna avere la forza di andare oltre i possibili errori.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su