Virtus, Shengelia al centro del progetto. Baraldi: “Resterà almeno altri due anni”

Il ceo bianconero: “Raggiunto l’accordo con il suo procuratore. Abass? Le sue richieste non erano compatibili con il nostro budget”. Confermato l’arrivo del lettone Grazulis

di MASSIMO SELLERI -
2 luglio 2024
Toko Shengelia e Nikola Mirotic, un duello stellare tra Virtus Bologna e Olimpia MIlano destinato a ripetersi anche nella prossima stagione (Ciamillo)

Toko Shengelia e Nikola Mirotic, un duello stellare tra Virtus Bologna e Olimpia MIlano destinato a ripetersi anche nella prossima stagione (Ciamillo)

Bologna, 2 luglio 2024 – Toko Shengelia non ha esercitato la facoltà di uscire dal contratto che lo lega alla Virtus anche nella prossima stagione e allo stesso tempo, almeno verbalmente, ha detto sì al prolungamento che il club gli ha proposto.

Si tratta di un’intesa biennale, grazie al quale il club del presidente Massimo Zanetti potrà diluire i due milioni di euro netti che il giocatore avrebbe percepito quest’anno e che sul budget pesano per più tre milioni tra compensi e imposte.

"Adesso posso dire – spiega il ceo bianconero Luca Baraldi - che Shengelia resterà qui con noi e questo dimostra che il progetto non è malato. Il 14 maggio abbiamo scoperto dai giornali che il nostro fatturato sarebbe sceso del 50 per cento, ma non per questo ci siamo abbattuti. Manterremo il nome Segafredo sulle maglie, e per questo ringrazio il dottor Zanetti senza il quale la Virtus non sarebbe nemmeno presente nel basket italiano, siamo arrivati che c’erano decreti ingiuntivi e ora ci sono coppe vinte. Per tutto questo va solo ringraziato. Attraverso l’agente di Shengelia abbiamo trovato un accordo che lo farà restare qui fino al 2026. Verbalmente c’è l’ok, ma mancano le firme".

La vita, però, va avanti e se fino a ieri il patron della Segafredo è stato il principale finanziatore del progetto, adesso è l’imprenditore bolognese Carlo Gherardi ad avere in mano le redini della società anche se formalmente è il socio di minoranza con il suo 45 per cento. Un capitolo nuovo della storia bianconera che parte nel segno della continuità, come dimostrato dalla conferma di Marco Belinelli.

"E’ un giocatore simbolo della società, di questa città, del basket italiano. Dopo la stagione che ha fatto meritava un piccolissimo ritocco del suo ingaggio e quindi abbiamo trattato prima lui con cui abbiamo trovato un accordo in 32 nanosecondi".

La stessa dinamica non ha avuto un esito positivo con Awudu Abass. "Con Abi ho un rapporto di stima e amicizia – conclude Baraldi –. L’ho portato alla Virtus quando eravamo nel periodo del Covid. Lui è stato sfortunato all’inizio, lo abbiamo curato come un figlio per due anni e lui è stato bravissimo. Lo scorso anno gli scadeva il contratto, avremmo potuto liberarci, ma abbiamo scommesso insieme. Lui ha detto di voler restare per capire se fosse ancora un giocatore da Virtus e noi con grande piacere l’abbiamo fatto e abbiamo certificato dopo l’ultima partita che è tornato quello di prima. Ovviamente la Virtus ha un budget, ha delle regole di gestione. Abbiamo l’idea che le società sportive debbano agire come aziende, spendo i soldi che ho. In un contesto di trattative non siamo arrivati a un accordo perché le richieste che lui faceva alla Virtus per noi non erano compatibili".

In entrata è confermato l’arrivo del lungo lettone Andrej Grazulis.

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