Bologna, partenza da applausi. Zirkzee, un avvio sprint: senza l’ombra di Arna ha numeri da record

In quattro gare ha quasi eguagliato il fatturato della passata stagione. Il posto da titolare gli ha dato maggiore tranquillità e consapevolezza. E sotto porta comincia a essere anche più cattivo e determinato

di MASSIMO VITALI -
4 settembre 2023
Zirkzee, un avvio sprint: senza l’ombra di Arna  ha numeri da record

Zirkzee, un avvio sprint: senza l’ombra di Arna ha numeri da record

Bologna, 4 settembre 2023 – C’è un dato che salta agli occhi del ‘nuovo’ Zirkzee: in appena 4 partite ufficiali, Coppa Italia compresa, Joshua ha messo insieme quasi lo stesso fatturato dell’intera scorsa stagione, quando però le presenze in campo, tra campionato e coppa, furono 21. Due gol e un assist oggi, 2 gol e altrettanti assist in tutto il suo 2022-23: scopri la differenza.

La differenza è che un anno fa Zirkzee aveva davanti il totem Arnautovic mentre oggi l’olandese è libero di dimostrare tutto il suo valore dall’alto di una titolarità che nemmeno un allenatore dalle gerarchie flessibili come Motta oggi sembra in grado di insidiare.

D’accordo, Thiago non guarda in faccia a nessuno e se in settimana non lo convinci ti fa accomodare in panchina senza badare al pedigree (vedi Orsolini, passato dalla fascia di capitano con la Juve alla panchina col Cagliari). Ma a Casteldebole il mercato si è chiuso senza l’arrivo del centravanti di scorta e quando Motta butterà l’occhio in panchina per cercare un’alternativa a Zirkzee d’ora in avanti troverà ‘solo’ Van Hooijdonk, un ragazzo a cui in estate era stato inspiegabilmente negata la possibilità di allenarsi col gruppo nel ritiro di Valles.

Tutto cambia: anche le gerarchie apparentemente più immutabili. Nell’attesa è cambiato Zirkzee, che un anno fa proprio in questi giorni atterrava sul pianeta di Casteldebole alle ultimissime curve del mercato. Il primo assaggio di rossoblù lo ebbe alla quarta giornata, quando al Dall’Ara con la Salernitana si accomodò in panchina.

Tre giorni dopo a La Spezia il debutto, con una mezzora finale senza squilli in coda a una partita che decretò il fine corsa di Mihajlovic.

Motta gli ha dato la prima maglia da titolare il 16 ottobre a Napoli (complice l’assenza di Arnautovic), scelta che Joshua ripagò con un gol. Per trovare il secondo, però, è toccato attendere il 4 giugno, ultima di campionato in casa Lecce.

Oggi l’accelerazione è evidente. Zirkzee è subito andato in gol alla prima partita ufficiale, l’11 agosto col Cesena in Coppa Italia. Allo Stadium, con la Juve, ha confezionato l’assist per il gol di Ferguson. Col Cagliari infine ha rotto il ghiaccio in campionato, sfiorando perfino la doppietta.

Se Orsolini al quinto minuto di recupero non fosse partito in posizione di chiaro fuorigioco il gol di Joshua che addomestica il pallone, mette a sedere due difensori e infila Radunovic sul palo più lontano sarebbe diventato di una bellezza virale.

Non c’è dubbio che la bellezza giochi un ruolo chiave nell’idea di calcio che ha in testa il ventiduenne di Schiedam. A Joshua piacciono le giocate difficili: anche perché spesso gli riescono.

Ma il virtuosismo fine a stesso, quando non porta frutti al collettivo, è una zavorra che gli allenatori non gradiscono. Neanche tutti i tifosi, se è per questo. Fateci caso: fino al gol che al 59’ ha sbloccato la sfida col Cagliari anche il pubblico del Dall’Ara, ogni volta che Zirkzee toccava il pallone, galleggiavano tra un ‘ooohhh’ di sincera ammirazione per una giocata riuscita e un moto di stizza per un pallone perso banalmente. E’ anche su questo aspetto che insisterà Thiago per lavorare al meglio il suo diamante grezzo.

Parziale consolazione: Zirkzee non è tra i dodici nazionali che in queste ore hanno lasciato Casteldebole. Per i superstiti l’appuntamento è giovedì alle 10 al ‘Galli’.

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