L’Italia agli Europei di calcio: le edizioni saltate e quando ha vinto la coppa

A parte l'acuto casalingo del 1968, la storia tra la Nazionale e la rassegna continentale è stata travagliata fino al 1992: poi tante partecipazioni e il successo del 2021

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
13 giugno 2024

Negli ultimi anni le storie tese sono state tra l'Italia e i Mondiali, con due edizioni di fila saltate, ma fino al 1992 il copione si era riproposto con frequenza per gli Europei.

Euro 2020, l'esultanza di Bonucci e Donnarumma (Ansa)
Euro 2020, l'esultanza di Bonucci e Donnarumma (Ansa)

Le edizioni saltate

Basti pensare che è soltanto dal 1996 che gli azzurri partecipano in maniera fissa alla rassegna continentale. La storia tra gli Europei e l'Italia in realtà è travagliata fin dall'inizio: fa infatti ancora discutere la mancata partecipazione alla prima edizione, quella disputata nel 1960 in Francia e vinta dall'Unione Sovietica. In quell'anno al via c'erano 17 squadre che si sfidavano in turni a eliminazione diretta, con andata e ritorno, e tra esse non figuravano nemmeno Inghilterra e Germania Ovest. Nel 1964 la musica fu diversa: l'Italia stavolta voleva partecipare ma fu eliminata in fase di qualificazione proprio dai campioni in carica dell'Unione Sovietica, vanificando così la vittoria al primo turno contro la Turchia. Il primo gettone fu quindi quello del 1968 e per gli azzurri non fu una partecipazione anonima. Tutt'altro: merito del successo in casa dopo il quale però non ci sarebbe stata la continuità tanto auspicata. Il decennio successivo è infatti a dir poco nero per la Nazionale, che nel 1972 non entra in un tabellone principale per pochi eletti: per la precisione Germania Ovest, Ungheria, Unione Sovietica e Belgio, con quest'ultima squadra giustiziera dell'Italia nei quarti di finale di qualificazione. Nel 1976 il cammino degli azzurri si ferma nella fase a gironi delle qualificazioni in un gruppo, quello 5, che comprendeva anche Olanda (l'unica a passare), Polonia e Finlandia. Si cambia decennio ma non musica: l'Italia campione iridata dopo i fasti del 1982 non si qualifica a Euro 1984, steccando clamorosamente in un girone qualificatorio che comprendeva pure Romania, Svezia, Cecoslovacchia e Cipro, con quest'ultima che diventa l'unica squadra a perdere per mano degli azzurri. Se la tendenza si inverte nel 1988, con l'Italia eliminata in semifinale dall'Unione Sovietica, nel 1992 si registra l'ultima mancata partecipazione causata dal secondo posto (ricco di rimpianti in particolare per il palo colpito a Mosca da Ruggiero Rizzitelli) nel Gruppo 3.

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Le edizioni vinte

Sulla bilancia le delusioni pesano di più, ma sono ben compensate dai due acuti. Il primo è quello casalingo del 1968 nel quale partecipavano, a parte gli azzurri, soltanto Inghilterra, Unione Sovietica e Jugoslavia: a cedere in finale fu quest'ultima squadra, che si arrese definitivamente per 2-0 (reti di Gigi Riva e Pietro Anastasi) soltanto nella cosiddetta ripetizione dopo che il primo atto conclusivo, in mancanza dei rigori dopo i supplementari, si era chiuso sull'1-1. Ben prima, era stata la monetina a sorridere agli azzurri, che in questo modo liquidarono la pratica Unione Sovietica in semifinale. Dopo un'attesa lunga 53 anni, nel 2021 saranno i rigori a incoronare l'Italia a Wembley contro i padroni di casa dell'Inghilterra dopo che i tempi supplementari si erano chiusi sull'1-1 (reti di Luke Shaw e Leonardo Bonucci).

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