Fiorentina-Napoli: orari tv e probabili formazioni. Kvara e Politano ko: c'è Ngonge
Emergenza offensiva per Conte, che perde due ali e pensa al 4-3-2-1: il belga in pole, ma c'è anche la soluzione Spinazzola. "In passato ha già ricoperto quel ruolo"
Napoli, 3 gennaio 2025 - Chiuso al meglio un 2024 in parte molto complicato, il Napoli punta ad aprire il 2025 sulla stessa falsariga anche per approfittare della giornata mutilata da diverse partite a causa della Supercoppa. Tra i piani degli azzurri e la realtà c'è la Fiorentina, a sua volta ai piani altissimi della classifica nonostante il recente periodo con più ombre che luci: l'appuntamento tra due tra le migliori squadre del girone di andata è per sabato 4 gennaio alle 18 al Franchi.
Le probabili formazioni
Fiorentina (4-2-3-1): De Gea; Dodò, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Adli, Cataldi; Colpani, Gudmundsson, Sottil; Kean. Allenatore: Palladino Napoli (4-3-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Neres, Ngonge; Lukaku. Allenatore: Conte
Orario e dove vedere Fiorentina-Napoli in tv e streaming
Fiorentina-Napoli (fischio d'inizio alle 18) sarà trasmessa in diretta streaming in esclusiva da Dazn, visibile anche sulle console PlayStation 4/5 o Xbox (One, One S, One X, Series X e Series S), TIMVISION BOX, Amazon Fire TV Stick e Google Chromecast. I clienti abbonati sia a Dazn sia a Sky possono attivare l'opzione Dazn 1 e vedere la partita sul canale 214 di Sky.
Le dichiarazioni di Conte
Mentre Raffaele Palladino ha tutta l'intenzione e la possibilità di dare fiducia all'undici che ha strappato un prezioso pareggio in casa della Juventus, Antonio Conte è costretto a fare i conti (e non è un gioco di parole) con due defezioni pesantissime dell'ultim'ora: al Franchi, oltre al lungodegente Alessandro Buongiorno, mancheranno Khvicha Kvaratskhelia e Matteo Politano, con tanto dunque di passaggio a un 4-3-2-1 che dovrebbe dare una chance dall'inizio a Cyril Ngonge, dato in partenza da radio mercato. "E' stata una settimana con qualche intoppo: non avremo Politano, ma neanche Kvaratskhelia. Gli imprevisti, grandi o piccoli che siano, fanno parte del percorso di una stagione di ogni squadra di calcio. Finora, quando ci sono stati infortuni, siamo stati bravi a sopperire. Ora ci tocca di nuovo: Kvara, che non è ancora pienamente guarito dal problema al ginocchio, ha un fastidio muscolare e insieme a lui mancherà anche Politano. Con un grande lavoro di squadra proveremo a sopperire a queste due assenze". Tra le idee per farlo c'è anche quella di avanzare Leonardo Spinazzola. "Lui in effetti nasce ala, è molto bravo nella fase offensiva e lo ha dimostrato in particolare ai tempi della Juventus. Poi è diventato un quinto, quindi con mansioni prettamente difensive, ma ha qualità tecniche importanti e può essere un'opzione valida lì davanti in un momento come questo". Insomma, per il Napoli questa doppia assenza, tripla se si pensa pure a Buongiorno, alla vigilia di un match complicato sarà un altro esame importante da superare. "Domani chiuderemo il girone di andata e siamo quindi vicini al giro di boa, avendo affrontato quasi tutte le squadre. Quanto fatto finora ci deve dare fiducia e autostima e ne siamo contenti perché abbiamo lavorato tanto. Dobbiamo continuare così, sia quando ci saranno partite sulla carta più facili sia più difficili. Domani sarà impegnativa: la Fiorentina sta facendo benissimo e quindi non possiamo che pensare a questo match". A parte le cattive notizie dall'infermeria, in realtà gli azzurri, nel contesto di una classifica già gravata da diversi asterischi, vincendo al Franchi potrebbero virtualmente allungare sulle squadre impegnate in Supercoppa, mettendo loro pressione in attesa dei recuperi. "E' difficile fare questo ragionamento. Noi dobbiamo pensare a noi stessi e a mettere punti in cascina che ci saranno utili nel corso della stagione. Non penso che squadre come Inter e Atalanta, così forti e mature, possano soffrire della pressione. Una ha vinto lo scudetto l'anno scorso e l'altra l'Europa League, crescendo molto. Quindi - continua Conte - pensiamo solo a noi e a come dimostrare di poter sopperire all'assenza di tre giocatori fondamentali". Viola permettendo. "Per loro, come per tutti, ho rispetto ma non paura. Stanno facendo benissimo, hanno ottimi giocatori e sono una squadra con picchi di velocità molto forti durante le partite. Dovremo rispettarli soprattutto a campo aperto, ma al tempo stesso dovremo fare la nostra partita e crescere ancora di più. In questi momenti dobbiamo capire ancora di più come essere squadra. I nostri 41 punti sono frutti del lavoro di tutti i nostri 24 giocatori, di cui 21 di movimento: chi più chi meno ha contribuito e la cosa importante è non dipendere da nessuno, come mi piace per le mie squadre. Per me ciò che davvero conta è il collettivo, quindi ora è vietato abbattersi". Intanto, dal collega Palladino arrivano elogi proprio a Conte, incontrato nella comune esperienza alla Juventus, e al suo Napoli. "Quando è arrivato io ero al tramonto. Come allenatore ha bruciato le tappe e ora ha un'ulteriore chance di crescita in una piazza importante. Gli auguri il meglio, ovviamente dopo domani. Pensa che siamo da scudetto? Ovvio che deve dirlo: siamo in testa alla classifica, al netto del recupero dell'Inter, e questo ci posiziona in quella lotta. Poi è napoletano e non può inimicarsi la sua città. Noi comunque siamo contenti che questa cosa venga detta, perché significa che siamo ancora lì su". A fronte di tante assenze, in casa Napoli diventa ancora più importante Romelu Lukaku. "Come detto prima, abbiamo 41 punti per merito di tutti e non dei singoli, che a volte possono mancare e di cui non mi piace parlare. Siamo in testa alla classifica, il meglio possibile, e sento gente chiedere di più. Stiamo tirando la macchina al massimo e andando oltre ogni più rosea aspettativa e pare ci sia sempre qualcuno che voleva qualcosa di più". L'arringa di Conte prosegue e, di fatto, chiude la conferenza stampa. "Quando parlo di percorso intendo questo. Sei mesi fa ho trovato una certa situazione e ora ho molte più certezze, ma quando si è in costruzione serve tempo. Qui invece c'è tanta impazienza. Poi certo, si può e si deve fare meglio, ad esempio in zona gol, perché spesso arriviamo lì e non concludiamo bene l'azione. Ma a questi ragazzi così attaccati alla maglia non mi sento di dover dire nulla".
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